martedì, 3 Dicembre, 2024
Attualità

Crisi umanitaria in Medio Oriente: 300mila bambini in fuga dal Libano verso una Siria devastata

Secondo l’allarme lanciato da Save the Children, l’escalation del conflitto in Libano ha costretto circa 300.000 bambini, molti dei quali siriani, a cercare rifugio in Siria, un Paese in cui le condizioni umanitarie sono ai minimi storici. Questo esodo di minori, che spesso si trovano a viaggiare da soli e a rischio di abusi, malattie e malnutrizione, si inserisce in un contesto già devastato da tredici anni di guerra e dalla crisi economica e sociale che ha travolto il Paese. L’Organizzazione ha riportato che i bambini in fuga rappresentano il 60% dei nuovi sfollati, molti dei quali con esigenze urgenti di cibo, cure mediche e riparo, soprattutto in vista del rigido inverno. La situazione è drammatica: il 72% della popolazione siriana, circa 16,7 milioni di persone, ha attualmente bisogno di assistenza umanitaria, e quasi la metà sono bambini. Maysa, una rifugiata siriana costretta a fuggire dal Libano con la sua famiglia, racconta le difficoltà quotidiane: “Di notte si gela e non ho niente per tenere i miei figli al caldo. Mio figlio si è ammalato per il freddo, e ci resta poco cibo. Vivo nella costante preoccupazione di assicurare loro cibo e vestiti”. Le parole di Maysa dipingono una realtà fatta di privazioni e sofferenze, resa ancora più amara dalla difficoltà di reperire beni essenziali come cibo e vestiti, mentre il costo degli alimenti in Siria continua a salire.

Situazione grave

Rasha Muhrez, Direttore della risposta di Save the Children in Siria, ha sottolineato la gravità della situazione: “Molti di questi bambini e le loro famiglie, fuggiti anni fa in Libano per cercare sicurezza, ora tornano in una Siria dove le condizioni sono ancora peggiori. Il costo del cibo è quasi raddoppiato rispetto all’anno scorso e il salario minimo copre solo una minima parte delle necessità alimentari. Senza il sostegno della comunità internazionale e senza un cessate il fuoco, le sofferenze della regione sono destinate ad aumentare”. Save the Children è in prima linea nella risposta umanitaria, distribuendo coperte, cibo, acqua e beni di prima necessità. L’Organizzazione, attiva in Siria dal 2012 e in Libano dal 1953, chiede con urgenza nuovi fondi internazionali per garantire l’accesso ai servizi di base, al supporto educativo e alla salute mentale dei minori, e per attivare programmi di recupero precoce in grado di dare un futuro ai bambini siriani e alle comunità che li accolgono.

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