Il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha affermato, giovedì, che non si dimetterà se il presidente eletto Donald Trump glielo dovesse chiedere. Il tycoon aveva nominato Powell alla guida della Fed nel 2017, durante il suo primo mandato. Powell ha evidenziato che non è legalmente obbligato a dimettersi se richiesto e che il suo team ha stabilito che il Presidente non ha l’autorità legale per rimuovere lui o altri governatori della Fed a suo piacimento. Il mandato di Powell scadrà nel maggio 2026. Tali dichiarazioni sono avvenute in seguito alla pubblicazione dell’ultima dichiarazione del Federal Open Market Committee sulla politica dei tassi di interesse. Il comitato ha annunciato un taglio di un quarto di punto, una decisione ampiamente prevista. I commenti di Powell sono probabilmente un tentativo di mantenere l’indipendenza della Fed dalle pressioni politiche, sebbene si discuta spesso se tale indipendenza esista effettivamente. Powell, considerandosi un servitore dello Stato, sembra prepararsi a un possibile confronto con il nuovo presidente, che ha recentemente dichiarato di voler influenzare il processo decisionale della Fed, pur non avendo il potere di farlo direttamente. “Penso di avere il diritto di dire che i tassi debbano salire o scendere leggermente – aveva detto Trump in un’intervista a Bloomberg News al Chicago Economic Club il mese scorso – Non penso di poterlo ordinare, ma credo di poter commentare sui tassi di interesse”. Giovedì mattina, la CNN ha riferito che il tycoon probabilmente lascerà Powell completare il suo mandato. In un discorso mercoledì alla CNBC, Scott Bessent, uno dei principali finanziatori di Trump, ha affermato che il presidente eletto intende nominare il successore di Powell “molto presto”, indicando l’ex governatore della Fed Kevin Warsh come principale candidato.