Esplosioni nel centro di Tel Aviv: Hezbollah ha lanciato oltre 120 razzi dal Libano su Israele e il leader Qassem annuncia: “Mobilitati decine di combattenti”. Israele ha già risposto con pesanti attacchi in Libano che hanno preso di mira da una parte la città meridionale di Baalbeck e dall’altra la periferia sud di Beirut. Il governatore della regione di Baalbeck, Bachir Khodr, ha affermato che almeno 30 persone sono state uccise e 35 ferite. Gli attacchi sono avvenuti poco dopo la trasmissione di un discorso pre registrato del nuovo leader di Hezbollah, Naim Qassem. “Per noi il successo di Trump non ha alcun valore”, ha detto il leader sciita, perché ”non contiamo sulle elezioni americane” riguardo all’esito della guerra in corso o dei negoziati. Hezbollah conta ”solo sui nostri combattenti sul campo”. “La base di ogni negoziato – ha aggiunto Qassem – poggia su due pilastri: fermare l’aggressione sionista e proteggere la sovranità libanese”. Mentre in Israele, l’Hostages Families Forum ha rivolto un appello al nuovo Presidente eletto degli Stati Uniti perché ”faccia tutto il possibile per riportare gli ostaggi a casa”. Intanto le opposizioni israeliane alla Knesset hanno duramente attaccato il premier Netanyahu per aver sostituito il ministro della Difesa Gallanti con Katz e durante le proteste in piazza che ne sono seguite ci sono stati 40 arresti.
Netanyahu e Trump: discusso della minaccia iraniana
Ieri anche il leader Netanyahu si è congratulato con il neo eletto Presidente degli Stati Uniti. “I due leader – si legge in una nota del Governo israeliano – hanno concordato di lavorare insieme per la sicurezza di Israele e hanno discusso della minaccia iraniana”. Poco prima della telefonata il leader israeliano aveva scritto sul social di Elon Musk, “X”: “Cari Donald e Melania Trump congratulazioni per il vostro più grande ritorno della storia! Il suo storico ritorno alla Casa Bianca rappresenta un nuovo inizio per l’America e un forte rinnovato impegno nei confronti della grande alleanza tra Israele e America. Questa è una grande vittoria!”
Perché licenziato Gallant?
Ieri in Israele il clima politico interno è rimasto focalizzato anche sul “licenziamento” del ministro Gallant. Il Likud, partito di Netanyahu, rispondendo alle critiche delle opposizioni, ha attaccato i leader Lapid, Golan, Gantz e Liberman. “Quando la sinistra guidata da Golan, Lapid e Gantz insieme con Liberman sta al fianco di Gallant; questo dice tutto”, ha affermato un portavoce in seguito alla conferenza stampa congiunta dei leader dei partiti Yesh Atid, Unità Nazionale, Yisrael Beytenu e Democratici. “Solo due anni fa, loro quattro hanno formato un governo insieme al partito dei Fratelli Musulmani” – con riferimento al partito islamista Ra’am – “e hanno stretto un accordo di resa con Hezbollah, e osano ancora parlare di sicurezza?”, dice il Likud. Il portavoce ha poi affermato: “Il primo ministro Netanyahu, insieme al nuovo Ministro della Difesa Israel Katz, condurrà Israele alla vittoria completa. Continueranno a lamentarsi e noi continueremo a vincere”. Gallant ritiene di “essere stato licenziato” per aver chiesto “il servizio militare israeliano per tutti, compresa la comunità ultraortodossa” e “un’inchiesta sui fallimenti del 7 ottobre.”
Iran teme “attacco preventivo”
Quanto alla “minaccia iraniana” il vice comandante dei Guardiani della rivoluzione, Ali Fadavi, ha dichiarato che l’Iran è “pronto ad affrontare Israele” e non esclude “un attacco preventivo da parte di Stati Uniti e Israele”. “Non escludiamo alcun attacco preventivo da parte degli Stati Uniti e del regime israeliano per dissuadere l’Iran dall’attuare l’operazione ‘True Promise-3′”. Mentre Hamas, attraverso un membro dell’ufficio politico, Bassem Naim, ha dichiarato che il “cieco sostegno” degli Stati Uniti a Israele “deve finire perché va a scapito del futuro del nostro popolo e della sicurezza e stabilità della regione”. Nel nord dell’Iran, un tribunale della Rivoluzione ha condannato a morte quattro cittadini originari dell’Azerbaijan con l’accusa di ”spionaggio a favore di Israele”. Lo riporta l’agenzia di stampa Fars spiegando che i quattro sono stati arrestati dalle forze speciali iraniane. Tre dei condannati a morte sono stati riconosciuti colpevoli di aver aiutato il Mossad a spostare l’attrezzatura utilizzata nell’assassinio dello scienziato nucleare iraniano Mohsen Fakhrizadeh nel 2020.
Svezia: minacciata azienda israeliana
In Svezia tre persone sono state accusate di aver piazzato degli esplosivi all’esterno di un’azienda israeliana di tecnologia militare a Göteborg. I due ordigni esplosivi improvvisati sono stati trovati fuori dai locali della Elbit Systems, azienda nota per i suoi droni, nella seconda città del paese il 4 giugno. Gli esperti di artificieri hanno rimosso gli ordigni e non sono stati segnalati feriti o danni materiali. Un ragazzo di 17 anni e un uomo di 24 anni sono stati accusati di “minaccia illegale aggravata” e “tentata distruzione con pericolo per il pubblico” per aver piazzato gli esplosivi nei locali. Il terzo sospettato, un uomo di 29 anni, è accusato di aver tenuto gli esplosivi a casa sua e di averli portati agli altri due, non lontano dal luogo dell’attentato. Tutti e tre negano le accuse.