mercoledì, 6 Novembre, 2024
Società

Misery Index Confcommercio: il disagio sociale cala a settembre

Nonostante la flessione, il mercato del lavoro italiano mostra segnali contrastanti

Nel mese di settembre l’indice del disagio sociale, misurato dal Misery Index di Confcommercio, ha segnato un nuovo minimo storico, attestandosi a 8,9 punti, in calo di quattro decimi rispetto al mese precedente. Questo valore (che viene sintetizzato con un indice che misura la potenziale esposizione a criticità sociali e occupazionali) rappresenta il livello più basso dall’inizio della serie storica, un dato che riflette una stabilità del tasso di disoccupazione al 6,7% e un rallentamento dell’inflazione sui beni e servizi ad alta frequenza di acquisto, scesa all’1,1% rispetto allo 0,5% registrato un anno fa. Nonostante la leggera flessione del disagio sociale, il mercato del lavoro italiano mostra segnali contrastanti. A settembre si è infatti registrata una riduzione di 6 mila occupati rispetto al mese di agosto, ma, in parallelo, la disoccupazione è diminuita di 14mila unità, portando il tasso ufficiale al 6,1%, un livello che non si vedeva dal 2007. Questo dato riflette un miglioramento apparente, ma occorre considerare che il numero degli inattivi, coloro che non cercano lavoro, è in crescita: una tendenza che potrebbe celare segnali di difficoltà per il mercato occupazionale.

L’inflazione dei beni e dei servizi acquistati con maggiore frequenza continua a rallentare, segnando una crescita annua dello 0,5%, sei decimi in meno rispetto al mese precedente. Questa dinamica suggerisce una lieve distensione dei prezzi per i consumatori, una tregua sui rincari quotidiani che potrebbe però essere temporanea. Infatti, i dati preliminari di ottobre indicano una possibile inversione della tendenza, con una crescita dell’inflazione prevista all’1%.

Cautela

L’analisi del direttore dell’Ufficio Studi di Confcommercio, Mariano Bella, pone però una nota di cautela per il futuro: “Aumentano i timori sulla possibilità di mantenere, nei prossimi mesi, il disagio sociale ai livelli attuali. Il maggior ricorso a forme d’integrazione salariale e il progressivo aumento degli inattivi rappresentano il segnale di un possibile deterioramento, a breve, del mercato del lavoro”.

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