giovedì, 21 Novembre, 2024
Società

Il Gruppo Hera: “L’88% dei rifiuti differenziati viene recuperato”

Un esempio virtuoso è il trattamento dell’organico che viene trasformato in biometano

Anche quest’anno il Gruppo Hera ha rinnovato il suo impegno per la trasparenza pubblicando due report fondamentali, dedicati rispettivamente alla gestione della raccolta differenziata e alla qualità dell’acqua potabile. I documenti, intitolati ‘Sulle tracce dei rifiuti’ e ‘In buone acque’, sono a disposizione dei cittadini e contengono dati verificati da enti esterni, confermando la missione dell’azienda di fornire informazioni chiare e accessibili su questi temi cruciali. Arrivato alla sua quindicesima edizione, il report ‘Sulle tracce dei rifiuti’ fornisce risposte esaustive alle domande che molti cittadini si pongono: quale destino hanno i rifiuti differenziati e quanti di essi vengono effettivamente recuperati? Nel territorio servito da Hera, ognuno produce in media 342 chili di rifiuti differenziati all’anno, suddivisi tra organico, carta, plastica, vetro e verde. Di questi materiali, l’88% viene recuperato e reinserito nel ciclo produttivo grazie a 157 impianti specializzati.

Un esempio virtuoso è il trattamento dell’organico, che il Gruppo Hera trasforma in biometano – una fonte di energia rinnovabile – e compost di alta qualità, usato come fertilizzante in agricoltura. Ma c’è ancora spazio per migliorare: un quinto dei rifiuti che finiscono nell’indifferenziato risulta potenzialmente riciclabile, segnale che molti cittadini potrebbero affinare ulteriormente le proprie pratiche di raccolta. Per facilitare questa transizione, Hera offre strumenti come il ‘Rifiutologo’, un’app gratuita che fornisce istruzioni su come smaltire correttamente ogni tipo di scarto.

La raccolta differenziata nelle aree servite dal Gruppo Hera ha raggiunto il 74% nel primo semestre dell’anno, dimostrando un progresso significativo verso la sostenibilità. Questo risultato contribuisce anche a contenere il ricorso alla discarica: Hera già oggi mantiene tale percentuale sotto il 3%, molto al di sotto dell’obiettivo europeo fissato al 10% per il 2035.

In buone acque

Il report ‘In buone acque’ è una fonte preziosa di dati sulla qualità dell’acqua potabile fornita dal Gruppo Hera, rassicurando i cittadini sull’affidabilità dell’acqua del rubinetto. Con oltre un milione di analisi effettuate ogni anno, pari a circa 2.600 controlli quotidiani, Hera garantisce che l’acqua erogata soddisfi i più elevati standard di sicurezza e qualità. Ogni provincia servita dal gruppo dispone di un’etichetta dell’acqua che riporta i parametri di sicurezza, pubblicati sul sito dell’azienda e riportati anche nelle bollette, a favore della trasparenza. In Italia, il consumo di acqua minerale in bottiglia è tra i più alti d’Europa, con 249 litri pro capite all’anno. Però i dati dimostrano che la qualità dell’acqua di rubinetto è molto elevata, soprattutto in Emilia-Romagna, dove Hera opera. Scegliere di bere l’acqua del rubinetto non solo offre vantaggi economici, con un risparmio annuo di circa 600 euro per una famiglia di tre persone, ma rappresenta anche un’opzione più sostenibile per l’ambiente.

Per promuovere una corretta informazione sull’uso e la gestione delle risorse idriche, Hera ha sviluppato un sito web dedicato all’acqua (gruppohera.it/acqua), dove i cittadini possono trovare consigli per ridurre i consumi, curiosità e risposte a domande frequenti. Inoltre, il “Diario dei consumi” – già attivo per il 37,5% dei clienti e destinato a coprire il 77% entro il 2027 – permette ai cittadini di monitorare i propri consumi e confrontarli con quelli di utenti simili, incentivando pratiche di risparmio.

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