lunedì, 23 Dicembre, 2024
Economia

Istat: lieve aumento dell’inflazione a ottobre, calo dell’occupazione a settembre

In salita i prezzi per energia e trasporti

A ottobre i prezzi al consumo salgono dello 0,9% su base annua, spinti dai beni alimentari. L’occupazione di settembre segna un calo di 63mila unità, ma resta positiva rispetto allo scorso anno. Fatturato industriale e dei servizi in flessione ad agosto.

Secondo i dati ISTAT, nel mese di ottobre 2024, i prezzi al consumo, che rappresentano quanto paghiamo per beni e servizi, sono rimasti stabili rispetto a settembre. Tuttavia, su base annua (cioè rispetto allo stesso mese dell’anno precedente), i prezzi sono aumentati dello 0,9%, in leggero aumento rispetto al +0,7% di settembre. Questo piccolo rialzo è dovuto soprattutto all’aumento dei prezzi degli alimentari, sia lavorati (come i prodotti confezionati, cresciuti del +2,0%) sia freschi (come frutta e verdura, saliti del +3,3%).

L’energia continua a influenzare molto l’inflazione. I prezzi dell’energia non regolamentata (come il carburante) sono calati, ma meno del mese scorso (-10,2% contro -11,0% di settembre). Invece, i costi dell’energia regolamentata (come la bolletta della luce e del gas, che seguono tariffe decise dallo Stato) sono aumentati più del solito (+5,2%), portando così un effetto contrastante sulla stabilità dei prezzi complessivi.

Anche i servizi legati ai trasporti, come biglietti del treno e dell’autobus, sono diventati più costosi (+2,8%). D’altra parte, ci sono stati alcuni settori in cui i prezzi sono rallentati, come i servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona, cioè cinema, eventi, e parrucchieri (+3,6% rispetto al +4,0% di settembre). L’inflazione di fondo (che esclude energia e alimenti freschi per calcolare la crescita “stabile” dei prezzi) è rimasta stabile a +1,8%.

Guardando al lavoro, sempre secondo l’istat, i dati provvisori di settembre indicano un leggero calo degli occupati (-63.000 persone), con un tasso di occupazione (cioè la percentuale di persone che lavorano rispetto alla popolazione in età lavorativa) sceso al 62,1%. Questo calo ha riguardato sia uomini che donne e si è verificato soprattutto tra i più giovani (15-24 anni) e nella fascia 35-49 anni, mentre per gli autonomi e chi ha più di 50 anni la situazione è rimasta stabile. Anche il numero di persone in cerca di lavoro è sceso lievemente (-0,9%), anche se per i giovani under 35 il tasso di disoccupazione giovanile è aumentato al 18,3%.

Gli inattivi, ovvero coloro che non lavorano né cercano lavoro, sono aumentati di 56.000 unità, portando il tasso di inattività (la percentuale di chi non è attivo sul mercato del lavoro) al 33,7%. Rispetto allo scorso anno, però, il quadro appare migliore: rispetto a settembre 2023 ci sono 301.000 occupati in più, distribuiti tra uomini, donne e quasi tutte le fasce d’età.

Per quanto riguarda l’industria e i servizi, ad agosto 2024 il fatturato industriale (ossia il totale delle vendite) è sceso dello 0,1% in valore e dello 0,7% in volume. Sul mercato italiano, il calo è stato più marcato, mentre all’estero si è registrato un lieve aumento. Anche i servizi, che comprendono commercio, ristorazione e altri settori, hanno mostrato una diminuzione del 2,0%, con il commercio all’ingrosso che ha visto un calo significativo.

Guardando ai settori principali, l’energia ha registrato un aumento del fatturato del +5,7%, mentre i beni strumentali (macchinari e attrezzature) e i beni di consumo (prodotti che usiamo quotidianamente) sono leggermente saliti. I beni intermedi, invece, come i prodotti che servono per realizzare altri beni, sono scesi del -2,3%.

Su base annua, cioè rispetto ad agosto 2023, il fatturato dell’industria ha subito una flessione del -4,6% in valore e del -3,6% in volume. Il mercato interno ha registrato un calo del -5,0%, più significativo rispetto a quello del mercato estero. Nei servizi, il calo tendenziale è stato del -2,0% in valore e del -4,0% in volume, con una riduzione significativa nel commercio all’ingrosso (-4,2%).

Consuntivamente dunque il mese di ottobre mostra una lieve crescita dell’inflazione legata agli alimentari, mentre l’occupazione vede un leggero calo mensile, ma dati migliori rispetto allo scorso anno. Nell’industria e nei servizi, agosto ha portato una flessione, con l’energia tra i pochi settori in aumento.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Ancora in calo il potere d’acquisto degli italiani

Marco Santarelli

Banche centrali alle grandi manovre

Diletta Gurioli

Inflazione: niente crescita per le intenzioni d’acquisto degli italiani

Francesco Gentile

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.