A ottobre i prezzi al consumo salgono dello 0,9% su base annua, spinti dai beni alimentari. L’occupazione di settembre segna un calo di 63mila unità, ma resta positiva rispetto allo scorso anno. Fatturato industriale e dei servizi in flessione ad agosto.
Secondo i dati ISTAT, nel mese di ottobre 2024, i prezzi al consumo, che rappresentano quanto paghiamo per beni e servizi, sono rimasti stabili rispetto a settembre. Tuttavia, su base annua (cioè rispetto allo stesso mese dell’anno precedente), i prezzi sono aumentati dello 0,9%, in leggero aumento rispetto al +0,7% di settembre. Questo piccolo rialzo è dovuto soprattutto all’aumento dei prezzi degli alimentari, sia lavorati (come i prodotti confezionati, cresciuti del +2,0%) sia freschi (come frutta e verdura, saliti del +3,3%).
L’energia continua a influenzare molto l’inflazione. I prezzi dell’energia non regolamentata (come il carburante) sono calati, ma meno del mese scorso (-10,2% contro -11,0% di settembre). Invece, i costi dell’energia regolamentata (come la bolletta della luce e del gas, che seguono tariffe decise dallo Stato) sono aumentati più del solito (+5,2%), portando così un effetto contrastante sulla stabilità dei prezzi complessivi.
Anche i servizi legati ai trasporti, come biglietti del treno e dell’autobus, sono diventati più costosi (+2,8%). D’altra parte, ci sono stati alcuni settori in cui i prezzi sono rallentati, come i servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona, cioè cinema, eventi, e parrucchieri (+3,6% rispetto al +4,0% di settembre). L’inflazione di fondo (che esclude energia e alimenti freschi per calcolare la crescita “stabile” dei prezzi) è rimasta stabile a +1,8%.
Guardando al lavoro, sempre secondo l’istat, i dati provvisori di settembre indicano un leggero calo degli occupati (-63.000 persone), con un tasso di occupazione (cioè la percentuale di persone che lavorano rispetto alla popolazione in età lavorativa) sceso al 62,1%. Questo calo ha riguardato sia uomini che donne e si è verificato soprattutto tra i più giovani (15-24 anni) e nella fascia 35-49 anni, mentre per gli autonomi e chi ha più di 50 anni la situazione è rimasta stabile. Anche il numero di persone in cerca di lavoro è sceso lievemente (-0,9%), anche se per i giovani under 35 il tasso di disoccupazione giovanile è aumentato al 18,3%.
Gli inattivi, ovvero coloro che non lavorano né cercano lavoro, sono aumentati di 56.000 unità, portando il tasso di inattività (la percentuale di chi non è attivo sul mercato del lavoro) al 33,7%. Rispetto allo scorso anno, però, il quadro appare migliore: rispetto a settembre 2023 ci sono 301.000 occupati in più, distribuiti tra uomini, donne e quasi tutte le fasce d’età.
Per quanto riguarda l’industria e i servizi, ad agosto 2024 il fatturato industriale (ossia il totale delle vendite) è sceso dello 0,1% in valore e dello 0,7% in volume. Sul mercato italiano, il calo è stato più marcato, mentre all’estero si è registrato un lieve aumento. Anche i servizi, che comprendono commercio, ristorazione e altri settori, hanno mostrato una diminuzione del 2,0%, con il commercio all’ingrosso che ha visto un calo significativo.
Guardando ai settori principali, l’energia ha registrato un aumento del fatturato del +5,7%, mentre i beni strumentali (macchinari e attrezzature) e i beni di consumo (prodotti che usiamo quotidianamente) sono leggermente saliti. I beni intermedi, invece, come i prodotti che servono per realizzare altri beni, sono scesi del -2,3%.
Su base annua, cioè rispetto ad agosto 2023, il fatturato dell’industria ha subito una flessione del -4,6% in valore e del -3,6% in volume. Il mercato interno ha registrato un calo del -5,0%, più significativo rispetto a quello del mercato estero. Nei servizi, il calo tendenziale è stato del -2,0% in valore e del -4,0% in volume, con una riduzione significativa nel commercio all’ingrosso (-4,2%).
Consuntivamente dunque il mese di ottobre mostra una lieve crescita dell’inflazione legata agli alimentari, mentre l’occupazione vede un leggero calo mensile, ma dati migliori rispetto allo scorso anno. Nell’industria e nei servizi, agosto ha portato una flessione, con l’energia tra i pochi settori in aumento.