L’Halloween 2024 si prospetta particolarmente difficile per le zucche italiane: la produzione dell’ortaggio simbolo della Festa di Ognissanti è crollata del 25% rispetto allo scorso anno, vittima delle condizioni meteorologiche estreme che hanno colpito l’Italia, con alluvioni e piogge intense al Nord e prolungata siccità al Sud. Questo è quanto emerge da un monitoraggio di Coldiretti, che sottolinea come il clima avverso abbia drasticamente ridotto i raccolti in diverse regioni, compromettendo non solo la disponibilità di prodotto ma anche il prezzo e la qualità delle zucche sul mercato. La Lombardia, responsabile di circa un quarto della produzione nazionale di zucche, ha registrato un calo medio delle rese del 30%. Le frequenti e intense piogge hanno influito negativamente sulle colture, sia in fase di semina che nelle ultime settimane prima del raccolto. Tra le varietà più colpite, Coldiretti segnala la “beretta piacentina”, la zucca “americana” e la “cappello del prete”, molto apprezzate per la cucina tradizionale e particolarmente delicate di fronte a condizioni climatiche instabili.
Ancora peggiore la situazione al Sud, dove la siccità ha gravemente compromesso la produzione. In Puglia, ad esempio, la raccolta ha subito un taglio del 40%, causato dalla scarsità d’acqua e dalle temperature insolitamente elevate persino in autunno. Anche in Campania, in particolare nel Casertano, il caldo ha abbassato le rese fino al 40% per ettaro nelle zone basse. Di contro, in Veneto e in Emilia, specialmente nel Ferrarese, chi è riuscito a raccogliere le zucche prima delle alluvioni ha ottenuto una produzione soddisfacente.
Prezzi in aumento
Il calo della produzione non ha tardato a ripercuotersi sui prezzi, che quest’anno si attestano intorno ai 2-2,50 euro al chilo per le zucche fresche, cifra che può salire se l’ortaggio è già sbucciato e tagliato. Si tratta di un mercato di 30 milioni di euro, che si concentra soprattutto sulle settimane di ottobre in vista di Halloween. Le zucche italiane, apprezzate per la qualità e la varietà, vengono acquistate sia per uso alimentare che ornamentale: con Halloween cresce infatti la domanda di zucche da intaglio, dalle più piccole a quelle di grandi dimensioni, disponibili in una varietà di forme e colori, dal verde al rosso fino a versioni striate. Il calo della produzione interna ha incentivato l’importazione di zucche dall’estero, che nei primi sette mesi del 2024 è aumentata del 38%, per un totale di 15 milioni di chili, di cui circa due terzi provenienti dall’Africa. Tuttavia, Coldiretti avverte i consumatori dei potenziali rischi associati a queste importazioni: nei paesi extra UE, infatti, è possibile l’uso di sostanze vietate in Europa, con conseguenti perplessità sulla sicurezza dei prodotti. La mancanza di obbligo di etichetta d’origine su zucche tagliate o trasformate, inoltre, rende complesso per i consumatori distinguere il prodotto italiano da quello estero. L’invito di Coldiretti è di rivolgersi ai mercati di Campagna Amica, dove gli agricoltori italiani garantiscono qualità e tracciabilità.
Lo ‘zuccaturismo’ italiano
In parallelo alla crisi della produzione, il fenomeno dello ‘zuccaturismo? continua a crescere in Italia. Sono sempre di più i visitatori che si recano nei campi di zucche per scoprire da vicino le coltivazioni e partecipare a eventi a tema, con attività che spaziano dalla raccolta alla decorazione. Tra le mete più popolari figurano il Villaggio delle zucche di Nonno Lele a Treviso e Il Giardino Delle Zucche – Pumpkin Patch di Pignataro Maggiore, nel Casertano. L’esperienza diretta nelle fattorie italiane offre anche un’opportunità educativa per bambini e famiglie, valorizzando le tradizioni agricole locali e promuovendo le varietà autoctone come la Delica, la Cappello del Prete e la Trombetta, che rappresentano un patrimonio da tutelare non solo in cucina ma anche nella cultura nazionale.