L’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali ha pubblicato il suo rapporto sull’assistenza ospedaliera per il 2023, evidenziando il ritorno ai livelli di ricovero prepandemici e miglioramenti in varie aree cliniche, tra cui il trattamento delle patologie cardiovascolari e oncologiche. Con quasi 8 milioni di ospedalizzazioni, 312mila in più rispetto al 2022, il sistema sanitario italiano mostra segnali di ripresa, pur restando ancora diverse criticità da affrontare.
Treemap
Il rapporto Agenas utilizza il ‘treemap’ come strumento per monitorare la qualità delle cure in otto aree cliniche principali. Nel 2023, il treemap ha valutato il 70% delle strutture italiane, evidenziando che la maggior parte degli ospedali combina aree di alta qualità con altre che richiedono miglioramenti. Tra le strutture che eccellono in tutte le aree valutate spiccano l’Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi di Firenze e l’IRCCS Humanitas di Rozzano e l’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche-Ancona.
Area cardiovascolare
Nel 2023, l’area cardiovascolare ha registrato progressi significativi. Le strutture con livelli di aderenza elevati agli standard di qualità sono aumentate dal 51% nel 2022 al 59% nel 2023, come valutato dagli indicatori Pne (Programma nazionale esiti). Un risultato notevole riguarda la tempestività dell’accesso all’angioplastica coronarica nei pazienti con infarto Stemi, con il 63% dei trattamenti effettuati entro i 90 minuti raccomandati. Alcune strutture di eccellenza, come il Po Barone Romeo di Patti e l’Ospedale di Treviso, hanno garantito tempestività a oltre l’85% dei pazienti, superando la soglia prevista dal DM 70/2015.
Bypass aorto-coronarico
Anche i ricoveri per interventi di bypass aorto-coronarico isolati si stanno avvicinando ai livelli pre-Covid, con un calo contenuto del 5,5% rispetto al periodo precedente la pandemia. Le strutture che trattano un alto numero di casi di Bac sono aumentate da 11 a 18, coprendo il 35% del volume totale di interventi rispetto al 24% del 2022.
Chirurgia oncologica
Nel campo dell’oncologia, i risultati sono misti. Mentre per il tumore maligno della mammella l’85% degli interventi è stato effettuato in strutture con volumi elevati (oltre 150 interventi annui), altre patologie, come i tumori del pancreas, mostrano ancora una significativa frammentazione. Solo 10 strutture in Italia hanno raggiunto volumi superiori ai 50 interventi per tumore pancreatico, una percentuale di concentrazione pari al 45% del totale.
Area perinatale
In area perinatale, il numero di parti è diminuito rispetto al 2022, con 381.766 nascite, 11.700 in meno dell’anno precedente. La percentuale di tagli cesarei primari ha subito un lieve calo, attestandosi al 22,7%. Ma permane una marcata disomogeneità tra regioni, con percentuali di cesarei più elevate al Sud, specialmente in Campania, Sicilia e Puglia. Inoltre, un terzo dei punti nascita registra meno di 500 parti annui, sollevando questioni di sicurezza e sostenibilità.
Frattura del femore negli anziani
Nel 2023 è aumentata la proporzione di pazienti con frattura del collo del femore operati entro le 48 ore (59%, rispetto al 53% nel 2022). Pero molte strutture, soprattutto in Calabria, Liguria e Basilicata, restano al di sotto della soglia raccomandata del 60%. Alcuni ospedali di eccellenza, come il Policlinico San Donato di Milano e l’Ospedale Versilia, hanno garantito interventi tempestivi per almeno il 75% dei pazienti negli ultimi tre anni.
Colecistectomia laparoscopica
Nel 2023, i ricoveri per colecistectomia laparoscopica sono aumentati a 101.700, 9mila in più rispetto all’anno precedente. Si segnala una ripresa significativa degli interventi in day-surgery, che erano stati penalizzati durante la pandemia.