Gli elettori dell’Uruguay hanno votato per le elezioni presidenziali. Il centro-sinistra del 57 enne Yamandú Orsi, due volte sindaco ed ex insegnante di storia, ha superato Álvaro Delgado, 55 anni del partito conservatore. Entrambi, ora, si preparano a un ballottaggio il 24 novembre. Con oltre il 90% dei voti contati, la competizione si è concentrata su temi come criminalità, riforma delle pensioni e istruzione. Il Fronte Ampio di Orsi, favorito per la sua visione di una rete di sicurezza sociale più forte, ha governato dal 2005 al 2020, promuovendo crescita economica e leggi progressiste. Sostenuto dall’ex presidente José “Pepe” Mujica, Orsi si ispira al suo stile e alla sua politica. Delgado, ex collaboratore del presidente Luis Lacalle Pou, punta a continuare le politiche favorevoli alle imprese. Il sistema dell’Uruguay non consente la rielezione. Tuttavia l’endorsement dell’ex presidente ha rafforzato la campagna elettorale di Delgado. Diversamente dalle elezioni in Argentina e Brasile, il vandidato del centro-destra propone di “Rieleggere un buon governo”. Andrés Ojeda, 40 anni, avvocato e candidato anticonformista, si è piazzato terzo con quasi il 17% dei voti, attirando i giovani con una campagna vivace. I risultati preliminari mostrano Orsi al 41% e Delgado al 27%. L’affluenza alle urne è stata dell’89%. Un referendum costituzionale per riformare il sistema di sicurezza sociale è stato respinto. Gli elettori si sono pronunciati anche su una riforma che avrebbe consentito alla polizia di perquisire le case di notte, che sembra non aver raggiunto la maggioranza necessaria. Nonostante il vantaggio di Orsi, l’esito finale resta incerto, con la coalizione di governo pronta a intensificare la campagna.