Sono cinque in tutto le persone che hanno perso la vita negli attacchi missilistici sferrati dalla Russia contro Dnipro, nell’Ucraina centrale, e contro la capitale Kiev. Il governatore della regione di Dnipro, Sergiy Lysak, precisa che nell’attacco, che ha causato la distruzione di un edificio residenziale a due piani, le vittime sono 3, tra cui un bambino, e 19 i feriti, tra cui quattro bambini. A Kiev le vittime sono state due; una ragazza di quindici anni è morta dopo che un drone ha colpito un grattacielo nel quartiere Solomianskyi. Cinque residenti sono rimasti feriti mentre una persona è stata ricoverata in ospedale. Lo riferiscono il sindaco di Kiev Vitaliy Klitschko, l’amministrazione militare della città di Kiev e il ministero degli Affari interni.
Russi conquistano un altro villaggio nell’est dell’Ucraina
Nel bollettino quotidiano sulle operazioni, il ministero della Difesa di Mosca ha detto che le forze russe nell’est dell’Ucraina hanno conquistato un altro villaggio, Alexandropol, nella regione di Donetsk. Aeroporti militari ucraini e siti di stoccaggio di droni, si legge, sono stati colpiti nei bombardamenti della giornata di sabato.
Distrutti sei droni lanciati dall’Ucraina su Bryansk
Le forze di difesa aerea russe hanno distrutto sei droni lanciati dall’Ucraina nella regione di Bryansk. Lo scrive ha scritto il governatore regionale Alexander Bogomaz sul suo canale Telegram, specificando che “non ci sono stati feriti o danni”.
G7, Giorgetti annuncia a Marchenko accordo prestito di 50 miliardi con asset russi
I Leader del G7 Finanze, che si tiene a Washington, presieduto dal governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta e dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, hanno adottato una dichiarazione con la quale hanno annunciato l’accordo raggiunto per l’erogazione a favore dell’Ucraina di prestiti pari a circa 50 miliardi di dollari (45 miliardi di euro) complessivi, a valere sui profitti derivanti dai beni sovrani russi immobilizzati. Al G7 è stato infatti invitato anche il ministro delle Finanze dell’Ucraina Serhiy Marchenko al quale, riferisce il Mef in un post su ‘X’, lo stesso Giorgetti ha annunciato l’accordo per un prestito all’Ucraina.
Cremlino, piano di Zelensky ha condannato popolo a vergogna e guerra
La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharovaha dichiarato che l’Occidente ha scelto di ripagare Zelensky con dollari non garantiti invece che con promesse di adesione alla Nato: “La scorsa settimana, a Bruxelles, Zelensky ha deciso ancora una volta di dare al mondo un ultimatum: O l’Ucraina avrà l’adesione alla Nato o le armi nucleari. Il perennemente perplesso Zelensky è stato quindi attaccato dai suoi superiori – si legge sul canale Telegram di Zakharova – Per non farlo parlare di armi nucleari, gli hanno dato 50 miliardi”.Così facendo, l’occidente ha condannatoil popolo ucraino alla vergogna e alla guerra allo stesso tempo: “Beh, peccato che i dollari non sono garantiti da nulla. C’è la carta, e anche l’inchiostro”, ha osservato.
Zelensky: truppe nordcoeane in battaglia già da domenica
Intanto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avvertito che la Russia sta pianificando l’invio di truppe nordcoreane in battaglia contro il suo Paese già domenica e ha esortato i leader mondiali ad accumulare “pressione tangibile” su Pyongyang.
Yermak: “Questa guerra finirà quando l’ultimo soldato russo tornerà a casa”
Il capo dello staff di Zelensky ha dichiarato venerdì che il ritiro completo delle truppe russe, e non solo i colloqui di pace, sono essenziali per porre fine alla guerra che dura da più di due anni e mezzo. Andriy Yermak si è rivolto a un incontro internazionale dedicato all’attuazione di un piano di pace, dicendo: “Non aspettatevi che questa guerra finisca quando le parti in conflitto inizieranno a parlarsi… Non fatevi ingannare. Questa guerra finirà quando l’ultimo soldato dell’esercito di occupazione tornerà a casa”.
Onu, incontro Guterres-Putin “per necessità operativa”
“Ci sono questioni operative molto chiare che dobbiamo affrontare”, ha dichiarato il vice portavoce delle Nazioni Unite, Farhan Haq, riguardo all’incontro del segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres con il presidente russo Putin, nonostante contro il leader russo sia in corso un mandato d’arresto da parte della Corte penale internazionale. In questa prospettiva, “Qualsiasi impegno tra funzionari delle Nazioni Unite e individui incriminati è strettamente basato sulla necessità operativa” ha detto Haq, riferendosi al verbale dell’incontro e alle preoccupazioni espresse da Guterres sulla guerra in Ucraina e sulla sicurezza della navigazione nel Mar Nero. “Questi sono validi motivi per tenere un incontro come questo, ancora una volta, in condizioni rigorose in termini di gestione delle questioni operative, trattando con il personale incriminato”, ha aggiunto.