Nancy Mace, una figura di spicco repubblicana alla Camera, ha minacciato, giovedì, di emettere un mandato di comparizione all’amministrazione Biden. Il comitato sta indagando se il governo stia cercando di limitare la condivisione di informazioni sui social media prima delle elezioni di novembre. Nancy Mace, presidente della sottocommissione per la sicurezza informatica e l’innovazione, richiede comunicazioni tra l’amministrazione e aziende come Meta, la società di Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook. Questa minaccia segue la mancata risposta dell’amministrazione a una richiesta inviata nel mese di settembre. Mace ha sottolineato l’importanza della trasparenza riguardo alle interazioni con i social media, specialmente dopo l’ammissione del 2021 di collaborazioni per segnalare la disinformazione sul Covid-19. I conservatori accusano la Casa Bianca di fare pressione su Meta e Twitter per rimuovere contenuti scomodi, ma la Corte Suprema ha respinto tali affermazioni, dichiarando che le piattaforme avevano già rafforzato le loro politiche di moderazione. Ad agosto, Mark Zuckerberg ha confermato che la Casa Bianca aveva esercitato pressioni su Meta per censurare determinati contenuti sul Covid-19, esprimendo poi rammarico. Mace cita le dichiarazioni di Brendan Carr della Federal Communications Commission (FCC) come esempio di possibili tentativi di soppressione. Carr ha criticato la segnalazione di disinformazione su un post critico verso l’amministrazione, successivamente rimosso da Meta per non aver soddisfatto gli standard. La lettera richiede documenti alla Casa Bianca relativi alle comunicazioni con aziende di social media dal 1° gennaio 2024 a oggi. Gerry Connolly, democratico della sottocommissione, definisce la minaccia di citazione una reazione eccessiva, accusando i repubblicani di collusione.