giovedì, 17 Ottobre, 2024
Società

Manovra 2025 da 30 miliardi. Le novità: famiglie, lavoro, casa, bonus bebé, banche, accise e pensioni

Giorgetti: approccio serio e responsabile. La protesta dei medici: troppo poco alla sanità

“In linea con l’approccio serio e responsabile”. È la visione e le parole del ministro dell’economia Giorgetti. Un piano e un intento confermati dal premier Giorgia Meloni al termine del Consiglio dei Ministri che martedì notte ha approvato la manovra per il 2025. Il disegno di legge di bilancio, per 30 miliardi nel 2025, più 35 miliardi nel 2026 e oltre 40 miliardi nel 2027.

“In consiglio dei Ministri”, osserva la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, “abbiamo varato la legge di bilancio, un intervento che mette al centro i cittadini, le famiglie e il rilancio della nostra Nazione. Come avevamo promesso, non ci saranno nuove tasse per i cittadini”.

Guardare al futuro

“Con questo Governo, l’Italia guarda al futuro”, indica il premier , “con una legge di bilancio che mette al primo posto il lavoro e il benessere degli italiani. Rendiamo strutturale il taglio delle tasse sui lavoratori, e 3,5 miliardi provenienti da banche e assicurazioni saranno destinati alla Sanità e ai più fragili per garantire servizi migliori e più vicini alle esigenze di tutti”.

Le dichiarazioni del ministro

Ieri il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha illustrato la manovra dopo il via libera del Cdm. “Abbiamo raggiunto, definito un accordo con la Commissione Ue per l’estensione a sette anni” del piano di risanamento, ha detto Giorgetti nella conferenza stampa a Palazzo Chigi.

“La legge di bilancio sarà presentata in parlamento nei termini previsti per legge, il 20 è domenica, penso lunedì 21”, ha aggiunto il ministro.

“Noi non soltanto confermiamo il cuneo fiscale e contributivo, ma addirittura faremo in modo che ci sia anche qualche beneficio sicuramente per redditi oltre 35mila fino a 40mila euro, inoltre ci saranno anche altre classi di reddito che ne beneficeranno”

Non ci saranno nuove tasse

Per il ministro c’è una “attenzione ai redditi medio bassi che avranno una situazione migliore alla precedente, nessun altro avrà nuove tasse”. Nella manovra c’è “attenzione ai C’è “un’attenzione particolare alla famiglia con un nuovo sistema di calcolo che favorisca le famiglie numerose, chiamiamolo quoziente familiare”, ha fatto presente Giorgetti.

“Nella manovra c’è un miglioramento di alcuni istituti dell’anno scorso come i congedi parentali all’80% che passano da due a tre mesi, ha spiegato il ministro.

“C’è un significativo intervento su banche e assicurazioni: qualcuno lo chiama extraprofitto qualcuno lo chiama contributo, io lo chiamo sacrificio e spero abbiate compreso che cosa intendevo quando ho usato questo termine di cui si è abusato in queste settimane. Capisco le opposizioni, mi dispiace per loro ma adesso diventa intellegibile a tutto il popolo italiano”. “Ringrazio vivamente banche e assicurazioni e il contributo dei ministeri, che hanno permesso di confermare tutti questi benefici per cittadini e imprese italiane”.

Un tetto alle indennità

“Anche tutto l’universo di quelli che sono enti, soggetti, fondazioni a vario titolo che non sono esattamente figlie dei ministeri ma ricevono un contributo a carico dello Stato saranno chiamate a rispettare alcune regole fondamentali di buona finanza”, ha spiegato il ministro”, “per chi riceve contributi dello Stato, gli organi di vertice in termini omnicomprensivi di compensi avranno un tetto che abbiamo ritenuto ragionevole fissare all’indennità del presidente del consiglio dei ministri”.

Pensioni e permanenza

Sul fronte delle pensioni “introduciamo un innovativo meccanismo di incentivazione alla permanenza in servizio su base volontaria” con “un incentivo significativo sul fronte fiscale”.

Superbonus e aggiornamenti

“La vicenda del catasto non è contenuta nella legge di bilancio, c’è già nell’ordinamento ed è uno degli impegni assunti nel piano strutturale di bilancio”, ha aggiunto Giorgetti. Non si tratta di un “aggiornamento delle rendite catastali ma banalmente quello che già normalmente è previsto per tutti noi, chi ha usufruito del Superbonus deve fare l’aggiornamento delle mappe catastali, per chi non ha mai dichiarato” la casa “andremo con gli strumenti a disposizioni a vedere se esiste e non esiste”.

I provvedimenti

Le misure spaziano in più settori., ad esempio sono “confermate e potenziate le misure sui congedi parentali” e nel contempo viene “introdotta anche una “Carta per i nuovi nati” che riconosce 1.000 euro ai genitori entro la soglia Isee di 40 mila euro per far fronte alle numerose prime spese per ogni nuovo nato”. Viene rafforzato il bonus destinato a supportare la frequenza di asili nido, anche prevedendo l’esclusione delle somme relative all’Assegno unico universale dal computo dell’Isee. Tra le misure di carattere sociale, la carta “dedicata a te” è rifinanziata per il 2025 nella misura di 500 milioni. Nel computo delle detrazioni si terrà conto del numero dei familiari a carico. Più numerosi i componenti della famiglia, maggiori sono gli spazi per le detrazioni fiscali.

Sanità, fondi e proteste

Il varo della manovra è stato poi accompagnato ieri dalla critica dei sindacati dei dei medici ospedalieri.

“Se dovesse essere confermato che per il 2025 sarebbero destinati alla Sanità solo 880 milioni e i restanti 3 miliardi a valere sul 2026, saremmo di fronte a una scandalosa mistificazione che vanifica tutti i proclami che sono stati fatti fino a oggi”, attacca Pierino Di Silverio, segretario del maggiore sindacato dei medici ospedalieri, l’Anaao Assomed. “Siamo pronti a forti azioni di protesta”. Il ministero dell’Economia e delle finanze ha poi puntualizzato che alla Sanità siano destinati solo 880 milioni di euro nel 2025: “Alla sanità il prossimo anno andranno, rispetto al 2024, 2.366 milioni di euro in più”. Le rassicurazioni però non sono lego bastare.

“Nonostante l’encomiabile impegno del ministro Schillaci”, commenta il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, “per aumentare il finanziamento della sanità pubblica, i dati emersi dalla conferenza stampa sulla Legge di Bilancio 2025 mostrano chiaramente che il Ministero della Salute può ormai essere considerato ‘senza portafoglio'”.

Incentivi per il lavoro

Sul fronte “lavoro e imprese”, nel Mezzogiorno si confermano gli incentivi finalizzati all’occupazione dei giovani e delle lavoratrici, che saranno riconosciuti anche ai rapporti di lavoro attivati nel biennio 2026-2027. La Manovra conferma inoltre la decontribuzione in favore delle imprese localizzate nella Zes e gli incentivi all’autoimpiego nei settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie e la transizione digitale ed ecologica.

Viene prorogato il bonus ristrutturazioni al 50%, ma solo per la prima casa.

Bonus per i nuovi nati

Arriva il bonus “nuovi nati” da 1.000 euro. Viene introdotta, ha spiegato il Mef in una nota pubblicata al termine della riunione del Consiglio dei ministri, una “Carta per i nuovi nati” che riconosce 1000 euro ai genitori entro la soglia Isee di 40 mila euro per far fronte alle numerose prime spese per ogni nuovo nato. Si rafforza anche il bonus asili e l’assegno unico esce fuori dal calcolo dell’Isee

Le aliquote accorpate

La manovra prevede, tra le misure, l’accorpamento delle aliquote Irpef, fringe benefit per neoassunti che si allontano più di 100 chilometri dalla residenza originale per favorire l’occupazione. È un percorso di soluzioni che si snoda dalla proroga del bonus ristrutturazioni sulla prima casa alle pensioni passando per le misure a sostegno di famiglie e imprese e da una severa spending review.

Meno tasse sul lavoro

La conferma del taglio del cuneo fiscale e dei tre scaglioni dell’Irpef valgono da sole oltre la metà della manovra, intorno ai 14 miliardi. Per quanto riguarda il taglio del cuneo dovrebbero essere superati alcuni difetti con una doppia azione. Dal prossimo anno potrebbe, infatti, rimanere contributivo per i redditi fino a 20mila euro, per poi trasformarsi in fiscale, con un aumento delle detrazioni per il lavoro dipendente fino a 35mila euro. A quel punto partirebbe un decalage, piuttosto rapido, fino a 40mila euro. Se i fondi in arrivo dal concordato preventivo e dal ravvedimento collegato saranno sufficienti, il governo potrebbe poi ridurre l’aliquota intermedia, fino a 50mila euro di reddito, dal 35 al 33%.

Giovani, donne e lavoro

Nel Mezzogiorno si confermano gli incentivi all’occupazione di giovani e donne, anche ai rapporti di lavoro attivati nel biennio 2026-2027. Confermati inoltre la decontribuzione in favore delle imprese localizzate nella Zes e gli incentivi all’autoimpiego nei settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie, la transizione digitale ed ecologica. Si confermano i fringe benefits, con importi maggiorati per i nuovi assunti che accettano di trasferire la residenza di oltre 100 chilometri. Si conferma, anche per il triennio 2025-2027, la tassazione agevolata al 5% dei premi di produttività ai lavoratori.

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