mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Società

Meloni: “Molti Paesi guardano al protocollo Italia-Albania sui migranti”. Ma nell’Unione sui movimenti secondari restano le divisioni

Vertice Ue-Consiglio di cooperazione del Golfo, oggi il Premier incontra i Paesi dalla ‘linea dura’ sui trasferimenti. Sulla manovra: “Orgogliosa”

Ieri, vigilia del vertice Ue-Consiglio di cooperazione del Golfo in programma a Bruxelles, l’Unione Europea si è trovata nuovamente divisa sul tema della gestione dei flussi migratori. L’Italia ha proposto l’intesa con l’Albania come modello di riferimento, ma il dibattito rimane bloccato sul tema dei movimenti secondari, ossia i trasferimenti di migranti all’interno dei Paesi membri. Un gruppo di nazioni del Nord, come la Germania per esempio, spinge per un’implementazione anticipata del nuovo patto sulla migrazione, che prevede un sistema più strutturato e solidale per la redistribuzione dei migranti. Ma alcuni Stati dell’Europa orientale, come la Polonia, si oppongono fermamente e chiedono che il tema resti fuori dalle conclusioni ufficiali del vertice.

Soluzioni concrete

Il Primo Ministro, intervenuto ieri in un punto stampa a margine del vertice, ha colto l’occasione per ricordare l’importanza del protocollo di cooperazione tra Italia e Albania in materia di immigrazione, considerato come modello di riferimento per molti altri Paesi europei. E Meloni ha ribadito l’impegno dell’Italia nel promuovere soluzioni concrete per affrontare la sfida migratoria, in collaborazione con gli altri Stati membri e la Commissione europea. E ha annunciato di aver organizzato, insieme ai governi di Olanda e Danimarca (Paesi che insistono su un approccio rigoroso e focalizzato sul controllo delle frontiere esterne dell’Ue), una riunione tra i Paesi interessati dal tema migratorio (e che puntano sulla linea dura sui trasferimenti), che si terrà oggi prima dell’inizio dei lavori del Consiglio europeo: “Evidentemente c’è voglia di lavorare a soluzioni pragmatiche e di vedere i risultati di quel lavoro che l’Italia ha dimostrato di saper fare”, ha aggiunto Meloni, ringraziando la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, per l’aiuto concreto ricevuto in questi anni.

Da ricordare per dovere di cronaca che il protocollo tra Italia e Albania, promosso dal governo italiano, prevede una cooperazione mirata alla gestione e al controllo dei flussi migratori attraverso misure di pattugliamento congiunto e un rafforzamento delle capacità di sorveglianza. L’accordo punta a ridurre le partenze illegali e a promuovere canali di immigrazione legale, dimostrando come la cooperazione bilaterale possa essere efficace anche nel contrastare la tratta di esseri umani.

Manovra seria

Ieri, incontrando la stampa, Meloni è stata incalzata sul tema della manovra finanziaria approvata martedì sera: “Sono molto orgogliosa del lavoro che abbiamo fatto, sono molto soddisfatta della manovra e sono molto contenta della compattezza della maggioranza e della velocità con la quale la manovra di bilancio è stata approvata”. La manovra, definita da Meloni come “seria” e “di buon senso”, mira a rispondere alle priorità dell’Italia, concentrando le risorse disponibili su settori chiave come il lavoro, la salute, le famiglie e il sostegno alle imprese. Il Premier ha sottolineato come le risorse non siano abbondanti, ma che il governo ha saputo allocarle in modo strategico per massimizzare l’impatto.

Meloni ha illustrato i principali obiettivi della manovra, che includono l’aumento dei redditi e dei salari, il supporto alle imprese e l’investimento nella salute e nel benessere delle famiglie italiane. Uno degli aspetti centrali del provvedimento è la scelta di non aumentare la pressione fiscale sui cittadini, un obiettivo che Meloni considera fondamentale per mantenere la stabilità economica e favorire la crescita, ponendo l’accento sull’importanza di tenere i conti pubblici in ordine, anche in un contesto di crisi e di incertezza internazionale.

Sanità, una priorità

Tra i temi caldi, quello della sanità: “Rimane la nostra priorità. Queste sono le risorse che noi abbiamo. Certo, se non avessimo speso allegramente in altri anni, ne avremmo avute di più”. Meloni ha evidenziato come l’attuale fondo sanitario nazionale abbia raggiunto una cifra record di 136,5 miliardi di euro, un aumento rispetto ai 122 miliardi disponibili durante gli anni della pandemia di Covid-19.

Le prossime settimane saranno cruciali per l’approvazione definitiva delle misure economiche, ma la collaborazione tra governo e banche, già evidente in questa fase preliminare, sembra indicare una volontà comune di costruire un rapporto di fiducia e di lavorare insieme per il bene del Paese. E Meloni ieri ha espresso la volontà di mantenere un rapporto di collaborazione con il settore bancario, sottolineando che il governo non intende vedere le banche come avversarie, “per questo abbiamo fatto un lavoro anche insieme a loro”, spiegando che c’è stata una collaborazione significativa nella definizione delle nuove misure economiche. Pur aspettando l’approvazione finale del testo di legge, il Premier ha evidenziato come questa cooperazione rappresenti “un messaggio molto significativo e positivo” per l’economia del Paese.

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