In seguito all’avvio delle operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza dello scorso 7 ottobre, il governo italiano ha deciso di sospendere immediatamente tutte le nuove licenze di esportazione di materiali di armamento destinate a Israele. Una misura, questa, annunciata ieri dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante le repliche alla Camera, in vista del Consiglio europeo di domani e dopodomani, facendo presente la posizione rigorosa adottata dal Paese rispetto a quella di altri Paesi partner. “Le licenze autorizzate prima dell’adozione di questa misura sono state esaminate caso per caso”, ha spiegato, ricordando che l’esecutivo ha adottato un approccio estremamente prudente. L’analisi di ogni singola autorizzazione ha permesso di garantire che nessun materiale di armamento in transito o in procinto di essere esportato potesse essere utilizzato in modo che violasse le norme internazionali o fosse potenzialmente impiegato in situazioni che mettono a rischio la popolazione civile. Il Premier ha aggiunto la differenza che c’è tra l’approccio italiano e quello adottato da altri Paesi europei: “La nostra posizione è molto più stringente e restrittiva di quella applicata dai nostri partner di riferimento”.
Sicurezza e stabilità
L’imminente Consiglio europeo rappresenterà un’occasione per discutere le posizioni dei Paesi membri sull’evoluzione della crisi in Medio Oriente e sulla necessità di promuovere soluzioni che garantiscano sicurezza e stabilità nella regione. E sul tema ieri Meloni ha ribadito il diritto di Israele a vivere in pace e sicurezza, ma sottolineando al contempo la necessità di rispettare il diritto internazionale umanitario, dicendosi preoccupata per il crescente tributo di vittime civili a Gaza, che ha definito “enorme”. Meloni è poi tornata sulla missione Unifil in Libano, ricordando la necessità di garantire la sicurezza dei militari italiani impegnati nella missione e ribadendo l’importanza di una piena applicazione della risoluzione 1701 delle Nazioni Unite. Il Primo Ministro ha criticato la posizione del governo israeliano, favorevole a un ritiro delle truppe, affermando che una tale decisione rappresenterebbe un “grave errore” che minerebbe la credibilità della missione e dell’intero sistema Onu. Ha poi annunciato che sarà in Libano venerdì, mentre la prossima settimana sarà il Ministro degli Esteri Antonio Tajani a volare in Israele e Palestina: “Stiamo facendo tutto quello che è possibile fare anche con la nostra presenza”.
La nomina di Fitto
Durante le comunicazioni Meloni ha anche espresso soddisfazione per la designazione di Raffaele Fitto come Vicepresidente esecutivo della Commissione europea, definendola un traguardo importante per l’Italia intera, non solo per la maggioranza di governo. E a questo punto il Primo Ministro ha esortato tutte le forze politiche a sostenere questa nomina presso le rispettive famiglie politiche europee, affinché l’iter proceda senza ostacoli e la Commissione possa essere pienamente operativa dal primo dicembre: “Non mancheranno le occasioni per dividerci su tanti temi su cui le diverse forze politiche hanno opinioni spesso radicalmente diverse, ma di fronte all’affermazione dell’interesse nazionale credo che abbiamo il dovere di essere uniti”. Meloni ha anche colto l’occasione per sottolineare il rinnovato ruolo dell’Italia all’interno dell’Unione europea, che, ha detto, si è rafforzato grazie a un governo credibile e stabile. “Differentemente da quanto preconizzato da molti, e da quanto forse sperato da alcuni, questa indicazione è la conferma di una ritrovata centralità dell’Italia in ambito europeo. La designazione di Fitto, secondo il Premier, è il frutto di un impegno costante per garantire che l’Italia rimanga un attore influente in un’Europa che attraversa una fase di grande instabilità. Nella serata di ieri si è tenuto infine il Consiglio dei Ministri per l’approvazione della manovra finanziaria da 25 miliardi per il 2025. Sulle banche questo governo ha avuto più coraggio di quello che ha avuto la sinistra quando era al governo”, ha preannunciato Meloni prima dell’inizio del Cdm. Poi l’annuncio: “Poste rimarrà nelle mani degli italiani, non svendiamo i gioielli di famiglia”.