La Cina ha realizzato, lunedì, esercitazioni militari di vasta portata nei pressi di Taiwan, descrivendole come un avvertimento alle “forze indipendentiste” dell’isola, rivendicata da Pechino. Le manovre seguono un discorso del presidente taiwanese Lai Ching-te, il quale ha dichiarato che la Cina non ha il diritto di rappresentare Taiwan, una democrazia autonoma con 23 milioni di abitanti. Pechino che non esclude l’uso della forza per l’unificazione, considera Lai un separatista. L’esercito cinese aveva già condotto esercitazioni “punitive” attorno a Taiwan dopo l’inaugurazione di Lai a maggio. Le nuove esercitazioni, denominate “Joint Sword-2024B”, si svolgono a nord, sud ed est dell’isola. L’ufficio presidenziale di Taiwan ha affermato che Lai ha convocato riunioni sulla sicurezza nazionale e che i funzionari della sicurezza nazionale e l’esercito stanno monitorando la situazione. “La Cina dovrebbe affrontare la realtà dell’esistenza di Taiwan e rispettare la scelta del popolo taiwanese di uno stile di vita democratico e libero – ha dichiarato l’ufficio – Dovrebbe cessare le provocazioni militari che minano la pace e la stabilità regionali”. Un portavoce del Dipartimento di Stato ha affermato che gli USA, principale sostenitore internazionale di Taiwan, sono “seriamente preoccupati” per le esercitazioni. “Chang Wu-ueh, direttore del Centro per le relazioni tra le due sponde dello Stretto presso l’Università di Tamkang a Taiwan, ha affermato che “Sebbene le relazioni tra le due sponde siano tese – ha affermato Chang Wu-ueh, direttore del Centro per le relazioni tra le due sponde dello Stretto presso l’Università di Tamkang a Taiwan, – i rischi restano gestibili”. Sebbene considerino Pechino una seria minaccia, la maggior parte delle persone a Taiwan ritiene che sia “improbabile o molto improbabile” che la Cina invada nei prossimi cinque anni.