lunedì, 16 Dicembre, 2024
Attualità

Il Papa: “La guerra è un’illusione, bisogna rispettare le forze dell’Onu”

Nuovo appello di Francesco contro i conflitti: “Cessate il fuoco su tutti i fronti”

Nel corso dell’Angelus di ieri a San Pietro il Papa ha colto l’occasione per affrontare alcuni dei temi più delicati di questo momento, tra cui la questione della criminalità ad Haiti e il recentissimo attacco rivolto dallo Stato israeliano contro le basi Onu in Libano. Dalla richiesta di un immediato cessate il fuoco fino alla necessità di mettere da parte i beni terreni per accogliere l’unica vera ricchezza, ossia l’amore di Dio: nel mese del Sinodo il Santo Padre ha cercato di far sentire la sua voce in mezzo al caos delle tante disfatte di cui i media raccontano.

Medioriente

Dunque, in una piazza San Pietro stracolma, Bergoglio ha rivolto un accorato appello per la pace in Medioriente, esprimendo preoccupazione per la crescente violenza e i conflitti che seguitano a sconvolgere la regione: “Continuo a seguire con preoccupazione quanto sta avvenendo e chiedo ancora una volta un immediato cessate il fuoco su tutti i fronti”, le due parole rivolte a migliaia di fedeli radunati in Vaticano. Francesco ha chiesto con forza le parti coinvolte a “percorrere le vie della diplomazia e del dialogo per ottenere la pace”, facendo presente che solo attraverso il dialogo e la comprensione reciproca si potrà giungere a una soluzione duratura, invitando la comunità internazionale e i leader politici a impegnarsi attivamente per fermare la spirale di violenza che sta causando enormi sofferenze.

Il Pontefice ha poi espresso la sua vicinanza a tutte le popolazioni colpite dal conflitto, citando esplicitamente Palestina, Israele e Libano: “Sono vicino a tutte le popolazioni coinvolte, e chiedo che siano rispettate le forze di pace delle Nazioni Unite in Libano. Prego per tutte le vittime, per gli sfollati, per gli ostaggi, che auspico siano subito rilasciati” ha aggiunto, riferendosi alla missione internazionale che opera per mantenere la stabilità nella regione. Il Vescovo di Roma ha poi proseguito il suo discorso definendo la guerra come “una sconfitta per tutti, soprattutto per chi si crede invincibile”. Ha sottolineato che la guerra non può mai portare pace o sicurezza, bensì solo ulteriori sofferenze.

Donare ai poveri

Commentando un passo del Vangelo secondo Marco, il Papa ha spiegato quanto sia importante ricordarsi che tutti abbiamo bisogno della felicità, e che questa non si trova nelle ricchezze, ma nel “rischiare l’amore” di Dio, donando tutto ai poveri e seguendolo. “Pur avendo tante ricchezze”, infatti, l’essere umano “è insoddisfatto, porta dentro un’inquietudine, è alla ricerca di una vita più piena. È ricco, eppure ha bisogno di guarigione”. L’invito di Gesù è invece rivolto al vendere, non al comprare: la vera ragione di vita dev’essere l’aiutare gli altri, il farsi poveri per poter essere di conseguenza accolti dalla Luce del Signore. E ciò vale anche per tutti coloro che investono nella guerra, che il Papa ha definito “un’illusione”.

Un pensiero ad Haiti

Ma l’attenzione del Vescovo di Roma si è rivolta anche all’altro capo del mondo, dove attualmente molte persone vivono la violenza e sono costrette a fuggire: “Non dimentichiamo mai i nostri fratelli e sorelle haitiani”. Nello stato caraibico vige infatti una situazione di puro terrore: è solo di pochi giorni fa la denuncia di Human Rights Watch circa l’arrivo nelle baby gang di “centinaia se non di migliaia” di bambini spinti da povertà e fame, sfruttati per traffici illegali e vittime di abusi di ogni tipo da parte di gruppi criminali senza scrupoli. I bambini vengono reclutati da gruppi criminali che ormai controllano quasi l’80 per cento della capitale Port-au-Prince. Secondo l’Unicef, sono circa 2,7 milioni di persone, e tra questi mezzo milione sono bambini. HRW ha quindi esortato il governo di transizione a fornire loro protezione e l’accesso a beni e servizi essenziali. “Chiedo a tutti di pregare affinché cessi ogni forma di violenza e che con l’impegno della comunità internazionale si continui a lavorare per costruire la pace e la riconciliazione nel Paese, difendendo sempre la dignità e i diritti di tutti”.

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