Il Papa durante l’udienza generale di ieri ha rinnovato il suo appello a pregare il Rosario per la pace, invitando i fedeli a recitare quotidianamente questa invocazione mariana, soprattutto in ottobre, mese tradizionalmente dedicato alla Madonna. Bergoglio ha chiesto di affidare alla Vergine “le sofferenze e il desiderio di pace delle popolazioni che subiscono la pazzia della guerra”, citando in particolare i conflitti in Ucraina, Palestina, Israele, Myanmar e Sudan. Francesco ha rivolto questo appello ai fedeli di diverse lingue, invitando i pellegrini tedeschi a pregare per la pace nel mondo e per l’unità della Chiesa, mentre ai pellegrini di lingua francese e araba ha chiesto di invocare lo Spirito Santo per essere “strumenti di unità e di pace”.
Nel suo discorso, il Pontefice ha ripreso il ciclo di catechesi sullo Spirito Santo, interrotto la settimana precedente. Ha spiegato come lo Spirito Santo garantisca l’universalità e l’unità della Chiesa, due valori che non si raggiungono tramite accordi formali, ma attraverso un cammino comune verso Cristo: L’unità della Chiesa è l’unità tra persone e non si realizza a tavolino, ma nella vita”, ha sottolineato Francesco, riconoscendo le difficoltà di raggiungere e mantenere l’unità anche nelle famiglie.
Popoli diversi
Rievocando la Pentecoste, il Vescovo di Roma ha ricordato come lo Spirito Santo, sceso sugli Apostoli, abbia permesso loro di parlare a popoli diversi, rappresentando l’universalità della missione della Chiesa. Ha citato anche l’episodio della conversione di Cornelio, che segna l’apertura della Chiesa a tutti i popoli, e la decisione di San Paolo di portare il Vangelo dall’Asia all’Europa, un passaggio chiave per l’espansione geografica del cristianesimo. Francesco ha inoltre parlato del concilio di Gerusalemme come esempio di come lo Spirito Santo lavori per mantenere l’unità, anche di fronte a divergenze interne. Ha spiegato che spesso l’azione dello Spirito non avviene con interventi spettacolari, ma attraverso un processo paziente e sinodale, fatto di confronto e preghiera.
L’anima della Chiesa
Infine, citando Sant’Agostino, ha descritto lo Spirito Santo come l’anima della Chiesa, evidenziando che l’unità tra i cristiani si costruisce “muovendosi insieme verso Cristo”, non aspettando che gli altri si adattino al proprio punto di vista.
Sul fronte diplomatico, la Sala Stampa della Santa Sede ha annunciato che domani il Papa incontrerà in Vaticano il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, alle 9.30 all’interno del Palazzo Apostolico. Sarà il terzo incontro tra i due, dopo l’udienza del maggio 2023 e il faccia a faccia avvenuto durante il G7 in Puglia lo scorso giugno. Prima di ricevere Zelensky, Francesco incontrerà alle 9 il Primo Ministro spagnolo Pedro Sanchez.