Quando, questo mese, i gruppi di studenti evangelici voteranno sul clima nei loro college cristiani, avranno lo slogan: “Ama Dio, ama il tuo prossimo, vota per il clima!” Questa è la prima campagna in presenza, dal 2012, nei campus organizzata da Young Evangelicals for Climate Action. I volontari di sei college cristiani intendono collegare le comunità colpite dalla crisi climatica al dovere cristiano di “amare il prossimo”. L’iniziativa è parte del movimento dell’Evangelical Environmental Network, che promuove azioni climatiche basate sulla fede. Un sondaggio del 2022 del Pew Research Center ha mostrato che i cristiani evangelici sono tra i più scettici sui cambiamenti climatici causati dall’uomo. Nel 2020, l’84% dei cristiani evangelici bianchi ha votato per Donald Trump, che ha definito il cambiamento climatico una “bufala”. Recentemente, il tycoon ha nuovamente negato la crisi climatica, definendola “una delle più grandi truffe di tutti i tempi”. Nel 2016, un terzo dei voti vincenti per Trump proveniva da elettori evangelici bianchi, e un sondaggio del mese scorso ha rilevato che l’82% voterebbe ancora per lui quest’anno. Jessica Moerman, CEO dell’Evangelical Environmental Network, cerca di far considerare ai cristiani il cambiamento climatico come una questione di amore per la Terra creata da Dio. Young Evangelicals for Climate Action, un ministero dell’Evangelical Environmental Network, farà campagna in college come l’Indiana Wesleyan University e l’Olivet Nazarene University. Collaborano anche con educatori come Adam Hubert, che insegna la scienza del clima a Hope Academy GSO in North Carolina. Moerman ritiene che il negazionismo climatico tra i cristiani evangelici sia dovuto alla disinformazione. Nonostante Trump abbia corteggiato il voto evangelico parlando a conferenze cristiane, Moerman crede che gli evangelici rappresentino una base elettorale importante e inutilizzata nella lotta contro il cambiamento climatico.