giovedì, 21 Novembre, 2024
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Un Certosino da Colonia in Germania a Serra San Bruno in Calabria

Il 6 ottobre la Chiesa festeggia San Bruno, monaco cristiano tedesco e fondatore dell’Ordine certosino, nato a Colonia nel 1030 e deceduto a Serra San Bruno esattamente domenica 6 ottobre del 1101, del quale rimane incerto il suo cognome in Hartenfaust.

Colonia è una città della Germania Occidentale che si affaccia, con i suoi circa 1.800.000 abitanti, sul fiume Reno, considerata la capitale economica, culturale e storica della Renania, completamente ricostruita dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale.

Serra San Bruno è un comune di circa 6 mila abitanti in provincia di Vibo Valentia, a ben 790 m.s.l.m..

Bruno viene soprannominato Brunone e a volte definito, impropriamente, abate o sacerdote. Egli, in giovane età, abbandona Colonia dove è canonico della locale collegiata e si reca a Reims in Francia dove prosegue i suoi studi alla scuola del Duomo di Reims. Sin dal 1057 ne diviene professore e il vescovo Gervasio gli affida persino la direzione della scuola. Lascia tale incarico nel 1076 a causa di dissidi col vescovo Manasse di Gournay – da lui accusato di simonia (vendita di beni sacri spirituali) -, e si rifugia presso il conte Ebal di Roucy, per ritornavi nel 1080 quando Manasse viene deposto da apposito concilio.

In quegli anni nasce la sua vocazione alla vita monastica che racconta in una lettera quando insieme a due suoi amici, accesi d’amor divino, nel giardino di un certo Adamo, fanno voto di consacrarsi a Dio.

In Francia, presso l’Eremo di Molesme, Bruno è sotto la guida di San Roberto, ma presto va via con altri sei compagni cercando un luogo solitario per ergervi un suo monastero. Riceve il terreno dal vescovo di Grenoble, Ugo di Chateauneuf, spinto egli stesso e guidato da una visione avuta in sogno: sette stelle che indirizzavano sette pellegrini a una valle solitaria nel cuore del massiccio all’epoca chiamata “Cartusia” (da cui il nome italiano di “Certosa”, nel Delfinato, una delle antiche province francesi, corrispondente approssimativamente alle odierne Alte Alpi, tra le province di Torino e Cuneo.

Il primo monastero, la Gran Certosa, sorge nel 1084 in una zona boschiva a 1.175 m.s.L.m. e inaugurato l’anno successivo e Bruno vi permane per sei anni, fino a quando il Papa Urbano II, già suo allievo alla Scuola di Reims, lo convoca a Roma, al servizio della Santa Sede. Bruno, in effetti, abbandona l’Eremo e i compagni mal volentieri per il traumatico distacco dalla sua comunità. La sua permanenza a Roma, per sua fortuna, dura poco, fino a quando il Papa Urbano deve fuggire per l’invasione dei territori pontifici da parte dell’imperatore tedesco Enrico IV ed a seguito dell’elezione dell’ antipapa Guiberto.

Bruno si trasferisce con la corte papale nell’Italia meridionale dove, su proposta del Papa Urbano, i canonici di Reggio Calabria lo eleggono arcivescovo, benché egli rinuncia alla mitra per amore alla sua vocazione contemplativa, col forte desiderio di ritrovare al più presto la solitudine negli Stati normanni appena conquistati dal conte Ruggero I d’Altavilla.

Proprio il generoso conte Ruggero gli offre un territorio nella località chiamata Torre, l’attuale Serra San Bruno, nel cuore della Calabria, a 790 m.s.L.m. ove Bruno fonda l’Eremo di Santa Maria, mentre a circa due km sorge l’attuale certosa e vi fonda per i fratelli conversi il monastero di Santo Stefano.

Bruno, infatti, si incammina nell’alta valle del fiume Ancinale, tra burroni e dirupi fino a quando vicino a una radura scopre una “buona fontana” vicino alla quale vi è una piccola grotta e si rallegra per aver trovato il luogo ideale per una fondazione monastica.

Nel 1094 il conte Ruggero gli assegna il guardiaboschi Mule’ (con figli) che `Bruno fa sistemare a debita distanza dai monaci per essere nettamente separati, dando origine, nel tempo, al paese di Serra, ora Serra San Bruno.

La più grande soddisfazione Bruno la vive con la visita ricevuta da Lanuino, il suo successore nel governo della comunità della Certosa francese, il quale affronta un lungo e faticoso viaggio per incontrarsi con il fondatore dei certosini in Calabria.

Nel giugno del 1101 muore il conte Ruggero, assistito da San Bruno; purtroppo, dopo poco tempo, la domenica del 6 ottobre dello stesso anno muore anche Bruno, circondato dai confratelli accorsi dalle case dipendenti da Santa Maria del Bosco.

La fondazione di Serra San Bruno risale al 1095, grazie alla forte volontà e tenacia di San Bruno e di tutte le persone che lo hanno assecondato e aiutato, come il conte normanno Ruggero I d’Altavilla.

La presenza della Certosa ha enormemente influenzato lo sviluppo architettonico del paese e dell’intero comprensorio con la presenza di artigiani, artisti del legno, Fabbri e decoratori.

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