“Domani (oggi, ndr) sarà trascorso un anno esatto dall’attacco terroristico contro la popolazione in Israele alla quale rinnovo la mia vicinanza. Non dimentichiamo che ancora ci sono molti ostaggi a Gaza, per i quali chiedo l’immediata liberazione”. Un vero e proprio invito rivolto a tutte le parti in conflitto a scegliere la via della pace e della riconciliazione, ponendo fine a una spirale di violenza che minaccia di aggravare ulteriormente la situazione già critica nella regione, aggravata da scontri e bombardamenti che minacciano la stabilità dell’intero Medio Oriente. È in sintesi l’appello lanciato ieri mattina dal Papa durante l’Angelus in piazza San Pietro e ripetuto nel pomeriggio nella preghiera all’interno della Basilica di Santa Maria Maggiore, per il cessate il fuoco immediato su tutti i fronti, esprimendo particolare preoccupazione per la situazione in Libano, dove gli abitanti del Sud sono stati costretti a lasciare i loro villaggi: “Preghiamo per i libanesi”, ha detto Bergoglio che poi ha rivolto un monito agli attacchi che rischiano di infiammare ulteriormente il conflitto: “Parlo alla comunità internazionale affinché si metta fine alla spirale della vendetta e non si ripetano più gli attacchi come quello compiuto dall’Iran qualche giorno fa, che possono fare precipitare quella regione in una guerra ancora più grande”. Il Santo Padre dal Palazzo Apostolico ha poi ribadito il principio dell’armonica e del rispetto dell’indipendenza di tutte le nazioni: “Tutte hanno il diritto di esistere in pace e sicurezza nei loro territori, che non devono essere attaccati o invasi. La sovranità deve essere rispettata e garantita dal dialogo e dalla pace, non dall’odio e dalla guerra”.
Santa Maria Maggiore
Nel pomeriggio il Vescovo di Roma ha guidato un momento di preghiera per la pace all’interno della Basilica di Santa Maria Maggiore, dove ha recitato il Santo Rosario davanti all’icona della Salus Populi Romani. L’evento, annunciato il 2 ottobre scorso durante l’apertura del Sinodo dei Vescovi, ha visto la partecipazione di numerosi fedeli, una ventina di cardinali e diversi membri del Sinodo. Al termine del Rosario, il Papa ha rivolto una preghiera alla Vergine Maria, invocando la sua intercessione per porre fine alle guerre e alle divisioni che affliggono il mondo. “O Maria, Madre nostra, siamo nuovamente qui davanti a te. Tu conosci i dolori e le fatiche che in quest’ora appesantiscono il nostro cuore”” aggiungendo un appello per la pace e la fratellanza tra i popoli.
Francesco ha poi pregato la Vergine di intercedere per l’umanità, invocando la sua protezione in un momento storico segnato da conflitti e ingiustizie: “Tergi le lacrime sui volti sofferenti… ridestaci dal torpore che ha oscurato il nostro cammino e disarma i nostri cuori”. Il Pontefice ha invocato la realizzazione della profezia di Isaia, che auspica un mondo dove “gli uomini non impareranno più l’arte della guerra”. Il Santo Padre ha espresso preoccupazione per una società che sembra aver smarrito “il senso della fraternità” chiedendo aiuto alle istituzioni: “O Regina della Pace, converti gli animi di chi alimenta l’odio, silenzia il rumore delle armi che generano morte, spegni la violenza che cova nel cuore dell’uomo e ispira progetti di pace nell’agire di chi governa le nazioni”.
In vista dell’anniversario dell’attacco terroristico di Hamas contro Israele, Bergoglio ha indetto per oggi una giornata di preghiera e digiuno per la pace in Medio Oriente e nelle altre zone di conflitto, tra cui l’Ucraina.
Nuovi cardinali
Sempre durante l’Angelus in Piazza San Pietro, il Pontefice ha rivelato la lista dei 21 nuovi cardinali che saranno creati nel Concistoro dell’8 dicembre prossimo. Un segno della vocazione universale della Chiesa, con provenienze da ogni angolo del globo, inclusi Paesi come l’Iran e l’Indonesia, come riportato da Vatican News. Tra i futuri cardinali spicca il nome di Monsignor Baldassarre Reina, che da ieri ha assunto il ruolo di Vicario di Roma, una posizione di grande importanza nella gestione della diocesi papale. Nella lista figura anche il nome del Nunzio Angelo Acerbi, il futuro cardinale più anziano mai creato, che a 99 anni entra a far parte del Collegio cardinalizio. Dall’altro lato, il Concistoro vedrà anche la creazione del più giovane membro del Collegio cardinalizio, Monsignor Mykola Bychok, 44enne. Tra i nomi italiani figura quello di Roberto Repole, Arcivescovo di Torino e noto teologo. Repole è anche uno dei membri del Sinodo sulla sinodalità.