lunedì, 7 Ottobre, 2024
Ambiente

Forum PolieCo: il progetto ‘Papillons’ e la sostenibilità delle bioplastiche in agricoltura

Uno dei punti cruciali sollevati dai ricercatori è la necessità di un nuovo quadro normativo a livello europeo

Il Forum Internazionale PolieCo sull’economia dei rifiuti, tenutosi a Napoli il 27 e 28 settembre (organizzato dal Consorzio Nazionale per il Riciclaggio di Rifiuti di Beni in Polietilene del Presidente Enrico Bobbio e del Direttore generale Claudia Salvestrini) è stato un’occasione fondamentale per discutere di sostenibilità e innovazione nel settore agricolo, con particolare attenzione all’uso delle plastiche biodegradabili. Tra i progetti protagonisti, si è parlato di quello denominato ‘Papillons’: finanziato dall’Unione europea attraverso il programma Horizon 2020, ha affrontato un tema cruciale: l’impatto delle microplastiche e nanoplastiche derivanti dalla degradazione delle bioplastiche utilizzate in agricoltura. Il dibattito si è concentrato sull’uso dei film da pacciamatura in bioplastica, impiegati per coprire il suolo e facilitare la crescita delle colture. Questi film, al termine del loro utilizzo, vengono spesso lasciati degradare direttamente nel terreno, riducendo così la necessità di rimozione e gestione come rifiuti. Ma secondo le ricerche condotte da ‘Papillons’, questo processo di degradazione porta alla formazione di microplastiche, che possono influenzare negativamente la salute del suolo e delle piante.

Le sfide delle bioplastiche in agricoltura

L’aspetto più critico emerso dallo studio riguarda proprio la produzione di micro-bio-plastiche durante la decomposizione. Sebbene queste microplastiche biodegradabili abbiano la capacità di degradarsi grazie all’attività microbiologica del suolo, i tempi di degradazione variano considerevolmente, da pochi anni a periodi più lunghi, a seconda delle condizioni ambientali. Questo potrebbe portare, nel lungo termine, a un accumulo di microplastiche nei terreni che potrebbe superare soglie di sicurezza, con effetti negativi sulla biodiversità del suolo e sulla qualità delle colture. Luca Nizzetto, coordinatore del progetto ‘Papillons’ e ricercatore del Norwegian Institute for Water Research (NIVA), ha sottolineato l’importanza di considerare alternative alla pratica attuale di lasciare degradare i film in bioplastica direttamente nel suolo. Tra le opzioni discusse, una delle più immediate è la rimozione dei film dopo l’uso. Però questa soluzione comporta una serie di sfide, come il trasporto e lo smaltimento dei materiali, oltre alla necessità di utilizzare film più spessi per evitare rotture che rilascerebbero frammenti di plastica durante la raccolta.

Strategie per il futuro:

Per mitigare l’impatto delle bioplastiche, i ricercatori del progetto ‘Papillons’ propongono un approccio basato su una rigorosa analisi e gestione del rischio. Questo approccio dovrebbe valutare attentamente l’accumulo di microplastiche nei terreni, l’eventuale reversibilità dei loro effetti e l’introduzione di pratiche agricole sostenibili come la rotazione delle colture e l’alternanza nell’uso di bioplastiche, per permettere al suolo di rigenerarsi naturalmente.

Un altro tema chiave emerso al Forum riguarda il potenziale innovativo delle bioplastiche. Gli esperti hanno evidenziato l’opportunità di sviluppare nuovi materiali con caratteristiche di biodegradabilità più adatte alle diverse condizioni ambientali e un minore impatto sull’ecosistema. Questo richiederebbe però un forte impulso nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni sempre più ecocompatibili.

Verso una regolamentazione europea

Uno dei punti cruciali sollevati dai ricercatori è la necessità di un nuovo quadro normativo a livello europeo. Attualmente, in Italia e nel mondo, manca una regolamentazione specifica per l’utilizzo delle bioplastiche in agricoltura, nonostante la loro diffusione globale sia in costante aumento. ‘Papillons’ suggerisce di istituire un sistema di controllo di qualità e un costante aggiornamento delle norme basato su evidenze scientifiche, che garantisca una gestione responsabile e sicura delle bioplastiche, riducendo i rischi ambientali e aumentando la sostenibilità nel settore agricolo.

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