Il 7 Ottobre 2023, un migliaio di “tagliagole” islamici di Hamas entrano in territorio israeliano e sgozzano, tagliano teste, violentano e compiono atrocità disumane nei confronti di civili, donne bambini, anziani, nessuno attacco a obiettivi militari ma solo un nudo e crudo massacro di inermi.
1.200 tra uomini donne e bambini vengono uccisi a sangue freddo con sevizie e atrocità di ogni genere, inoltre, vengono rapiti 250 ostaggi e portati a Gaza. Israele non solo deve inseguire gli assassini ma deve liberare i rapiti e lo deve fare dentro una città militarizzata da Hamas in cui Ospedali, Scuole e luoghi di residenza civile sono utilizzati da Hamas per installare comandi, centrali operative e nascondigli.
Per comprendere le dimensioni di ciò che abbiamo davanti, basta ricordare il dispiegamento di forze che viene messo in campo in un qualunque Paese occidentale quando c’è il rapimento anche di una sola persona mentre qui ce ne sono 250 e, in più, rapiti dopo atti non di guerra ma di atrocità disumane.
Israele ha il dovere di fare in fretta e di dispiegare tutte le forze militari possibili per catturare gli autori del massacro, smantellare quella rete di assassini e liberare gli ostaggi fra cui vi sono bambini, anziani, donne. Tutto quello che succede da quel momento è tutta responsabilità di Hamas che si fa scudo dei civili per impedire agli Israeliani un confronto diretto: nessuno scrupolo di Hamas.
Sulle cifre di questo tragico periodo di guerra a Gaza occorre, poi, fare chiarezza, dal momento che a dare i numeri è proprio Hamas che non ha una divisa, per cui a Gaza sono tutti civili.
Si stima a questo riguardo che i guerriglieri di Hamas caduti siano circa 30 mila per cui i civili (sacrificati da Hamas) sarebbero, purtroppo, 10 mila e quanto ai bambini, così spesso menzionati, pur nella tragicità, i conti non tornano assolutamente ma serve citarli per fare breccia sull’opinione pubblica.
E mentre continuano le falsificazioni e le demagogiche prese di posizione pro-islam e pro-hamas con manifestazioni anche violente, ad oggi nei tunnel bui di Gaza rimangono ancora circa 100 rapiti, tra cui un bambino di 9 mesi che oggi ha 1 anno e mezzo, anziani e donne che, purtroppo, violentate, potrebbero essere addirittura in tempo di parti.
Aberranti e allucinanti situazioni umani cui sono tuttora sottoposti i rapiti, pertanto, la loro liberazione, che avrebbe fatto già cessare la guerra qualora fosse stata disposta da Hamas, è la priorità delle priorità.
Per questo, io sto con Israele.
On. Roberto Salerno
X Riservista Tshall anno 2006