La Cina ha annunciato, mercoledì, di aver testato, con successo, un missile balistico intercontinentale nell’Oceano Pacifico. Il paese sta potenziando il suo arsenale nucleare nel mezzo di tensioni con gli Stati Uniti. La People’s Liberation Army Rocket Force ha lanciato l’ICBM con una testata simulata. Il ministero della difesa cinese ha dichiarato che il test faceva parte dell’addestramento militare annuale della Rocket Force, conforme al diritto internazionale e non diretto contro alcun paese. Ankit Panda, esperto di armi nucleari presso il Carnegie Endowment for International Peace, ha osservato che è la prima volta dal 1980 che la Cina lancia un ICBM in acque internazionali.
esercito di livello mondiale entro il 2049
Panda ha trovato strano che il test sia stato descritto come routine e annuale, dato che la Cina raramente effettua tali lanci. Gli ICBM, con una gittata oltre 3.400 miglia, sono progettati per trasportare testate nucleari. La Forza missilistica dell’Esercito Popolare di Liberazione gestisce missili convenzionali e nucleari. Le forze nucleari cinesi stanno subendo una rapida modernizzazione, in linea con l’obiettivo del presidente Xi Jinping di avere un esercito di “livello mondiale” entro il 2049. La Cina aderisce alla politica di “no first use” sulle armi nucleari, a differenza degli USA. Un rapporto del Pentagono dello scorso anno ha affermato che Pechino sta costruendo il suo arsenale nucleare più velocemente del previsto, con l’obiettivo di raggiungere 1.500 testate entro il 2035. Secondo lo Stockholm International Peace Research Institute, il numero di testate nucleari cinesi è aumentato da 410 nel gennaio 2023 a 500 nel gennaio 2024. In confronto, gli USA hanno 3.708 testate nucleari attive e la Russia 4.380, l’arsenale più grande del mondo. A luglio, Pechino ha sospeso i colloqui con gli Stati Uniti sulle armi nucleari per protestare contro le vendite di armi a Taiwan.
