“Saranno sei i Presidenti esecutivi e a Raffaele Fitto andrà la delega per la Coesione e le Riforme”. Con queste parole, la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha presentato ieri la nuova squadra di commissari per il prossimo mandato, durante una conferenza stampa al Parlamento europeo. La nuova Commissione vedrà, come anticipato, la presenza di sei Vicepresidenti esecutivi, tra cui il Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e per il Pnrr, Raffaele Fitto. Soddisfazione da parte del Primo Ministro Meloni e del Vicepremier Tajani. Per l’ex Presidente Mario Draghi “chi va contro il debito comune va contro gli obiettivi dell’Unione”.
La nomina di Fitto
“Raffaele Fitto sarà responsabile per la politica di coesione, lo sviluppo regionale e le città. Porterà la sua grande esperienza per modernizzare e rafforzare gli investimenti per la coesione e le politiche di crescita”, ha dichiarato von der Leyen, spiegando l’importanza della nomina per l’Italia. Nel suo ruolo, Fitto gestirà le politiche di coesione, lo sviluppo regionale e le città, lavorando in stretta collaborazione con Valdis Dombrovskis per l’implementazione dei Piani nazionali di ripresa e resilienza (Pnrr) e la realizzazione degli investimenti previsti entro il 2026. “Realizzare le riforme e gli investimenti concordati stabiliti nei Pnrr dei Paesi Ue entro la scadenza del 2026 sarà una sfida significativa e richiederà sforzi costanti da parte di tutti i Paesi e della Commissione. Vorrei che tu guidassi questo lavoro, insieme al commissario per l’Economia e la produttività, e ti concentrassi sull’implementazione completa e di successo di NextGenerationEU”, ha scritto von der Leyen nella lettera di missione inviata a Fitto.
“L’Italia è un Paese molto importante e ciò si deve riflettere anche nella scelta. Il Parlamento europeo ha 14 vicepresidenti, due sono di Ecr. Ne ho tratto le conseguenze per la composizione della Commissione”, ha affermato von der Leyen, rispondendo alle critiche sulla nomina di Fitto.
Reazioni dall’Italia
La Premier Giorgia Meloni ha accolto con soddisfazione la scelta. “Congratulazioni a Fitto per la nomina a Vice Presidente Esecutivo” ha scritto su Facebook il Primo Ministro, “un riconoscimento importante che conferma il ritrovato ruolo centrale della nostra Nazione in ambito Ue. L’Italia torna finalmente protagonista in Europa. In bocca al lupo Raffaele, siamo certi che svolgerai benissimo il tuo incarico nell’interesse dell’Europa e dell’Italia”, ha commentato Meloni.
Anche il Ministro degli Esteri Antonio Tajani si è congratulato per la nomina definendola come “un’ottima notizia che conferma la credibilità ed il ruolo di peso che l’Italia svolge e continuerà a svolgere in Europa. Un successo del Governo”.
Le altre vicepresidenze
Tra le altre nomine troviamo quella di Teresa Ribera dalla Spagna, la quale avrà la responsabilità della transizione ecologica e guiderà il Green Deal europeo; Stéphane Séjourné dalla Francia, che prenderà il posto di Thierry Breton e si occuperà della politica industriale con un focus sulla sovranità industriale e tecnologica dell’Unione; Henna Virkkunen dalla Finlandia, a cui è stato affidato il portafoglio della sovranità tecnologica, sicurezza e democrazia, con un’attenzione particolare alla digitalizzazione dell’Ue; Roxana Minzatu dalla Romania, la quale sarà responsabile per le persone, le competenze e la preparazione e Kaja Kallas dall’Estonia, la quale avrà il ruolo di Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza, contribuendo a rafforzare la posizione dell’Europa su temi cruciali di politica internazionale.
Le nuove deleghe
Tra le altre nomine, Jessika Roswall dalla Svezia avrà la delega per l’ambiente, la resilienza idrica e l’economia circolare competitiva. L’austriaco Magnus Brunner sarà commissario agli Affari Interni e Migrazione, un portafoglio particolarmente delicato, mentre il lituano Andrius Kubilius si occuperà della Difesa e dello Spazio, un’area particolarmente rilevante alla luce delle tensioni internazionali. Dan Jørgensen dalla Danimarca sarà responsabile per l’Energia e gli alloggi, mentre Apostolos Tzitzikostas dalla Grecia si occuperà dei Trasporti sostenibili e del Turismo. Tra le nomine legate alla salute e al benessere animale, l’ungherese Olivér Várhelyi avrà un ruolo centrale, mentre Christophe Hansen dal Lussemburgo guiderà il portafoglio dell’Agricoltura e dell’Alimentazione.
Le priorità della Commissione
Ursula von der Leyen ha delineato le priorità del nuovo esecutivo europeo, mettendo in evidenza l’importanza della competitività, della decarbonizzazione e della digitalizzazione. Seguendo le raccomandazioni del ‘rapporto Draghi’, von der Leyen ha dichiarato che “il nuovo collegio della Commissione è basato sulle nostre linee guida politiche. Il primo passo sarà definire le nostre priorità, che sono prosperità, sicurezza e democrazia, sullo sfondo della competitività e la transizione verde e digitale”.
L’intervento di Draghi
Proprio l’ex Premier Mario Draghi, intervenendo alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo per presentare il suo rapporto sulla competitività dell’Ue, ha sottolineato l’importanza di alcune misure fondamentali per il futuro dell’Unione. Draghi ha dichiarato che opporsi alla creazione di un autentico mercato unico, all’integrazione del mercato dei capitali e all’emissione di debito comune equivale a “opporsi ai nostri obiettivi Ue”. Ha poi precisato che il debito comune non deve essere destinato alla spesa pubblica generale o ai sussidi, ma piuttosto a “realizzare gli obiettivi fondamentali” per la competitività futura dell’Ue, obiettivi sui quali, ha ricordato, “abbiamo tutti già concordato”.
Gli equilibri politici
La nuova Commissione von der Leyen include 28 commissari, con una rappresentanza femminile pari al 40%. Le proposte iniziali dei Paesi membri prevedevano una quota di donne pari al 22%, ma von der Leyen ha insistito per aumentare questa percentuale, definendo la situazione iniziale “del tutto inaccettabile”. Il Partito Popolare Europeo (Ppe) è il gruppo politico più rappresentato con 15 membri, seguito dai Socialisti e dai Liberali, con cinque commissari ciascuno. La nomina di Fitto ha suscitato alcune preoccupazioni tra i Verdi e i Socialisti, con la capogruppo dei Socialisti europei, Iratxe Garcia Perez, che ha affermato come “il ruolo di Vicepresidente Esecutivo ad un esponente di Ecr non corrisponde alle nostre richieste e ci crea problemi, ma lavoreremo con responsabilità in vista delle audizioni”. Terry Reintke, co-presidente dei Verdi europei, ha avvertito che Fitto “non avrà vita facile alle audizioni” e ha espresso timori per un possibile spostamento della Commissione verso l’estrema destra.
Le polemiche di Thierry Breton
Un momento cruciale della formazione della nuova Commissione è stata la sostituzione del commissario francese Thierry Breton, che si è dimesso poco prima dell’annuncio ufficiale. In una lettera pubblica, Breton ha criticato von der Leyen per aver chiesto al Presidente francese Macron di sostituirlo senza consultarlo direttamente. Breton ha descritto la gestione della sua candidatura come “carente” e ha lasciato intendere che le motivazioni dietro la richiesta di von der Leyen fossero “personali”. L’Eliseo ha poi designato Stéphane Séjourné per il ruolo, con l’obiettivo di rafforzare la posizione della Francia su temi chiave come la sovranità industriale e tecnologica dell’Ue.