Mosca si prepara a una guerra a lungo raggio: firmato decreto che aumenta i soldati a 1,5 milioni, lanciati 640 droni di fabbricazione iraniana in 15 giorni e cancellato l’ufficio di Medici Senza Frontiere, costretta a lasciare il paese dopo 30 anni.
Zelensky: ‘In 15 giorni russi ci hanno lanciato 640 droni Shahed’
“Solo nella prima metà di settembre – ha denunciato ieri il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky sul proprio canale Telegram – i terroristi russi hanno utilizzato più di 640 Shahed contro città e villaggi ucraini”. “Fortunatamente – ha proseguito -, la maggior parte di loro è stata abbattuta dai nostri soldati. Lavoriamo costantemente per rendere la difesa aerea ucraina più efficace. Stiamo rafforzando la nostra aeronautica militare, i gruppi di fuoco mobili, tutte le unità di difesa aerea”.
Raid russi nella notte: 53 droni iraniani
Solo la scorsa notte le difese aeree ucraine hanno abbattuto un totale di 53 droni d’attacco kamikaze russi di fabbricazione iraniana Shahed, secondo le autorità locali. A Kiev L’allerta antiaerea è scattata verso le 2 ed è durata circa tre ore e mezza. Il bilancio dell’attacco aereo russo di ieri sulla città ucraina di Kharkiv è un morto, una donna di 94 anni, e 42 feriti, tra i quali risultano anche due minorenni, e un bimbo di un anno.
Mosca ha anche sparato due missili balistici Iskander M e un missile aereo guidato Kh-59, che hanno colpito la regione meridionale di Odessa. Il missile guidato è stato distrutto, ha detto l’aeronautica, senza precisare se siano stati intercettati anche gli Iskander o se ci sono stati danni a seguito dell’attacco.
Mosca, distrutti 29 droni di Kiev sul territorio russo
Dall’altro lato, ieri il ministero della Difesa di Mosca ha riferito che i sistemi di difesa aerea russi hanno distrutto 29 droni ucraini in sette regioni della Russia: “15 sono stati abbattuti sul territorio della regione di Bryansk ; 5 sulla regione di Kursk ; 4 sulla regione di Smolensk ; 2 sulla regione di Oryol e 1 sia sul territorio di Belgorod, su quello di Kaluga e quello di Rostov.
Bombardamenti ucraini sui civili: 8 feriti a Belgorod
Secondo quanto si leggeva ieri sulla stampa russa, citando fonti del ministero della Difesa, nella sola giornata di ieri l’esercito ucraino ha effettuato oltre 40 bombardamenti sulla riva sinistra del Dnepr nella regione di Kherson, su 10 diversi insediamenti russi. Almeno otto civili russi sono rimasti feriti stamane in un bombardamento ucraino su una zona residenziale di Belgorod, che ha causato l’incendio di una casa e di 15 autovetture. Secondo quanto riferito dal governatore, Vyacheslav Gladkov sul suo canale Telegram, uno dei feriti è in condizioni critiche.
L’analisi del Financial Times
Intanto, secondo un’analisi del Financial Times, anche se l’obiettivo principale di far spostare la pressione dal fronte dell’Ucraina alla regione confinante russa del Kursk, non è stato ancora raggiunto, l’incursione ucraina iniziata a sorpresa il 6 agosto, “potrebbe comunque indurre la Russia a impiegare forze nella controffensiva”.
Se inizialmente le forze ucraine hanno ottenuto una vittoria tattica, conquistando circa 1.200 chilometri quadrati di territorio russo e l’operazione ha contribuito a ripristinare una certa fiducia nel potenziale offensivo dell’Ucraina, cambiando la narrativa della guerra, la controffensiva di Mosca ha gia’ permesso il recupero di una parte del territorio e finora l’Ucraina non e’ riuscita a raggiungere l’obiettivo di costringere Mosca a deviare le sue forze da est. In caso di negoziati, Putin vorrà” privare l’Ucraina della sua pedina di scambio di Kursk”, sostiene l’analisi del quotidiano britannico.
Putin aumenta numero soldati esercito di 180.000 unità
Forse una ammissione della difficoltà in cui Mosca comincia a trovarsi, tra fronte offensivo e difesa del proprio territorio, il presidente russo Vladimir Putin ha firmato ieri un decreto per aumentare il numero dei soldati dell’esercito di 180.000 unità, arrivando a 1,5 milioni di militari dai precedenti 1,32 milioni. Il decreto, pubblicato sul sito del Cremlino, entrerà in vigore il prossimo 1 dicembre.
Pezeshkian: ‘non abbiamo fornito armi alla Russia’
E contemporaneamente, secondo le accuse occidentali, la Russia si è rifornita di droni Shahed, anche se Teheran lo nega categoricamente. I due paesi, ha affermato il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, hanno tutto il diritto di avere relazioni, ma “non abbiamo fornito armi alla Russia” per la guerra in Ucraina. Parlando della politica estera della Repubblica islamica, il presidente ha sottolineato che “la maggior parte delle nostre relazioni sono con la Cina e la Russia” e ha elogiato, in particolare, la mediazione di Pechino che ha portato a risolvere la crisi con l’Arabia Saudita, definendola “il più grande passo verso il coordinamento regionale”.
Medici senza frontiere costretti a lasciare la Russia dopo 32 anni
Non solo Mosca ha aumentato le unità militari e si ‘sarebbe’ rifornita di armi iraniane, ma ha anche ritirato ieri l’ufficio affiliato di Medici Senza Frontiere dal registro degli uffici rappresentativi delle Ong straniere. Msf era presente in Russia dal 1992. Lo ha annunciato la stessa Ong dopo che il mese scorso ha ricevuto una lettera dal ministero della Giustizia russo, che comunicava la decisione: “è con il cuore pesante che dobbiamo chiudere le nostre attività in Russia”, afferma il responsabile dei programmi Msf nel Paese, Yashovardhan.
“Per oltre 30 anni, abbiamo implementato con successo decine di programmi, che spaziano dall’assistenza ai senzatetto alla risposta alle emergenze fino al lavoro di collaborazione con il ministero della Salute su un trattamento innovativo della tubercolosi”, si legge nel comunicato.
Kiev invita Onu e Croce Rossa nella zona occupata del Kursk
Per tutta risposta, Kiev, rappresentata dal nuovo ministro degli Esteri, Andriy Sybiha, ha invitato proprio ieri le Nazioni Unite e il Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) a visitare la porzione della regione russa di Kursk che le truppe di Kiev hanno occupato. “L’Ucraina è pronta a facilitarne il lavoro e a provare che rispetta il diritto umanitario internazionale” in quel territorio russo, ha scritto Sybiha su X. “Una provocazione”, secondo il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, che la Russia si augura non verrà colta dai destinatari.