Preoccupazione dei gruppi asiatico-americani dopo l’approvazione, da parte della Camera, di una legge per rilanciare il programma di sorveglianza dell’era Trump, noto come China Initiative. La misura è stata approvata mercoledì con 237 voti a favore e 180 contrari. Sebbene il programma, terminato nel 2022, mirasse a contrastare lo spionaggio cinese, molti gruppi asiatico-americani lo hanno accusato di profilazione razziale contro gli studiosi asiatici negli USA. “La China Initiative si è rivelata una caccia alle streghe”, hanno dichiarato i leader di Asian Americans Advancing Justice AAJC, Stop AAPI Hate e Asian American Scholar Forum, aggiungendo che l’iniziativa ha avuto gravi ripercussioni sulle famiglie e ostacolato la capacità degli USA di trattenere talenti accademici. Il rappresentante Lance Gooden, promotore del ddl, ha dichiarato che “23 democratici si sono uniti nel difendere i cinesi americani vittime delle pratiche del PCC”. Ha inoltre criticato i gruppi contrari definendoli “razzisti”. La legge è stata approvata durante la “Settimana della Cina”, introdotta dopo che il Presidente Mike Johnson ha dichiarato di voler presentare, entro fine anno, un pacchetto legislativo per affrontare le minacce del Partito Comunista Cinese. Nell’ambito della China Initiative, diversi accademici asiatico-americani sono stati falsamente accusati di spionaggio. Uno di questi è il professore del MIT Gang Chen, arrestato nel gennaio 2021 per presunte affiliazioni con entità di Pechino archiviate un anno dopo. Anche Anming Hu dell’Università del Tennessee è stato arrestato nel 2020 prima che le accuse fossero ritirate. Dopo l’approvazione della legge, la Casa Bianca ha condannato la potenziale ripresa della China Initiative. Secondo il Dipartimento di Giustizia, dei 12 casi avviati nell’ambito dell’iniziativa, solo quattro si sono conclusi con colpevolezza.