venerdì, 20 Settembre, 2024
Economia

Crescita moderata per l’economia italiana, ma sono in calo industria e prestiti

Nel secondo trimestre del 2024 il Pil è continuato a crescere trainato dall'’occupazione

La produzione industriale italiana, a luglio, ha fatto registrare un saldo negativo (-0,9% rispetto a giugno). Una notizia di certo non positiva quella comunicata ieri dall’Istat che conferma una fase di difficoltà iniziata nel 2022. La riduzione della produzione, che ha colpito diversi settori, è stata particolarmente marcata per i beni strumentali, cioè quelli utilizzati per produrre altri beni, come i macchinari. Però il settore dei beni di consumo, come abbigliamento e alimentari, ha mostrato segnali di ripresa nel 2024, con un aumento della produzione in molti comparti.
Per il resto, nei mesi di luglio e agosto 2024, sempre secondo l’Istituto di statistica, l’economia italiana ha continuato a crescere, anche se con ritmo moderato.
In Italia, il Prodotto interno lordo, che misura il valore totale dei beni e servizi prodotti nel Paese, è aumentato leggermente dello 0,2% nel secondo trimestre del 2024. Questo rappresenta il quarto trimestre consecutivo di crescita. Ma, come anticipato, la produzione industriale, cioè la quantità di beni prodotti dalle fabbriche italiane, ha registrato una nuova contrazione a luglio, dopo due mesi di crescita. Un calo, questo, che riflette una difficoltà generale, riscontrata anche nelle esportazioni, cioè nella vendita di beni all’estero, che si sono mostrate poco vivaci, soprattutto verso i Paesi dell’Unione europea.

Mercato del lavoro

Un segnale positivo arriva dal mercato del lavoro: a luglio, il numero di persone occupate ha superato per la prima volta i 24 milioni. Si tratta di un risultato significativo, che conferma una tendenza positiva in atto da diversi mesi. Questa crescita ha coinvolto soprattutto le donne e i lavoratori più anziani, mentre per i giovani adulti tra i 25 e i 34 anni la situazione è rimasta più stabile. Anche il tasso di disoccupazione è diminuito, attestandosi al 6,5%, con un calo rilevante anche tra i giovani, il cui tasso di disoccupazione è sceso al 20,8%.

I numeri dell’inflazione

Sul fronte dei prezzi, l’inflazione, che misura l’aumento del costo della vita, ha registrato un leggero rialzo nei mesi estivi, passando all’1,3% a luglio e all’1,1% ad agosto. Questo aumento è stato causato principalmente dall’aumento dei prezzi nel settore dei servizi, come trasporti e tempo libero, mentre i prezzi dei beni di consumo, soprattutto quelli alimentari ed energetici, sono rimasti più stabili o addirittura sono diminuiti. A esempio, il cosiddetto ‘carrello della spesa’, che include prodotti alimentari e per la cura della persona, ha visto solo piccoli aumenti, pari allo 0,7% a luglio e allo 0,9% ad agosto.
Un altro dato interessante riguarda la fiducia delle imprese e dei consumatori. Ad agosto le imprese hanno mostrato un aumento della fiducia, segnalando una ripresa dopo quattro mesi di calo. Al contrario, la fiducia dei consumatori è diminuita, in particolare a causa di un peggioramento delle aspettative sia sulla situazione economica generale che su quella personale.

Prestiti in calo

Oltre a questi indicatori, un’ulteriore informazione proviene dal rapporto ‘Banca e moneta’ della Banca d’Italia, che evidenzia un calo nei prestiti al settore privato. A luglio, i prestiti al settore privato sono diminuiti del 6% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, lo stesso calo osservato anche nel mese precedente. In particolare, i prestiti alle famiglie si sono ridotti dello 0,6% sui dodici mesi, mentre quelli alle società non finanziarie sono diminuiti del 3,9%. D’altra parte, i depositi del settore privato sono aumentati dell’1,1% a luglio, sebbene in rallentamento rispetto al 2,9% di giugno. La raccolta obbligazionaria, invece, ha mostrato un incremento del 13,3%, in linea con il 14,8% registrato a giugno.

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