sabato, 21 Dicembre, 2024
Esteri

Ucraina: muoiono sempre più civili. Quasi 500 attacchi chimici in un mese

La Russia rivendica la conquista di un villaggio nel Donbass. Aiea: "nessun reattore a Zaporizhzhia sarà riavviato finché c’è guerra"

La guerra miete sempre più vittime, almeno 184 nell’ultimo mese, il peggiore dal 2022. Intanto le possibilità di negoziare sembrano allontanarsi: la portavoce della diplomazia russa: “i territori russi non sono in agenda”, “non ci fidiamo di Zelenski”. Anche la Cina invita alla pace, mentre l’Iran respinge le accuse di fornire armi ai russi.

Solo ad agosto almeno 184 vittime civili, 856 feriti.

La guerra sembra essersi inasprita, cioè mietere più vittime civili, nel corso di questa estate. Il record di luglio, che era stato “il mese con più civili uccisi” dall’inizio del conflitto a ottobre 2022, è già stato superato. Secondo la missione di monitoraggio dei diritti umani delle Nazioni Unite in Ucraina, nel mese di agosto almeno 184 civili sono stati uccisi e 856 feriti.

447 attacchi russi con sostanze chimiche in un mese

Lo stesso mese appena trascorso sono stati registrati 447 attacchi con munizioni speciali dotate di chimiche da parte delle forze nemiche contro l’esercito ucraino, lo ha reso noto lo Stato maggiore delle forze armate di Kiev. Dal 15 febbraio 2023 al 24 agosto scorso, sono stati effettuati 4.035 attacchi di questo tipo. “La Russia viola gravemente così le regole della guerra, ignora le norme e gli obblighi della Convenzione sulla proibizione dello sviluppo, della produzione, dello stoccaggio e dell’uso delle armi chimiche e sulla loro distruzione”, si legge nella nota.In particolare, i russi utilizzano le sostanze K-51 e RG-VO, il cui impego in guerra è vietato. Secondo l’esercito, inoltre, una parte significativa delle munizioni russe contiene anche composti chimici pericolosi di tipo sconosciuto.

Dal 2022 oltre 1.000 morti o feriti per bombe a grappolo

Dall’invasione russa, l’Ucraina ha registrato il più alto numero annuale di vittime di bombe a grappolo al mondo, secondo l’ultimo rapporto dell’osservatorio Cluster Bomb Coalition, che invita tutti i Paesi a vietare tali armi. Il rapporto rileva che entrambi i Paesi hanno utilizzato queste armi e che la maggior parte degli oltre 1.000 morti o feriti sono stati registrati nel 2022, anche se avverte che i dati per il 2023 potrebbero essere sottostimati. Prima della guerra, l’Ucraina non aveva registrato alcuna vittima di bombe a grappolo per anni. Ma nel 2022 ne ha registrate 916 e l’anno scorso ha subito quasi la metà dei 219 incidenti di questo tipo nel mondo.

Le bombe a grappolo sono armi che rilasciano o disperdono submunizioni progettate per esplodere prima, durante o dopo l’impatto. A seconda del tipo di arma utilizzata, il numero di submunizioni varia da poche decine a più di 600. Possono essere sganciate da aerei o sparate dall’artiglieria e rappresentano una minaccia a lungo termine, poiché molte non esplodono al momento dell’impatto, diventando di fatto mine antiuomo che possono uccidere o mutilare anche molto tempo dopo la fine del conflitto. Secondo il rapporto, in Ucraina i terreni agricoli contaminati dai resti di bombe a grappolo sono più numerosi delle mine terrestri.

Attacco russo a Nikopol, morta una sedicenne

Le squadre di soccorso hanno estratto il corpo di una ragazza di 16 anni, morta a causa dei bombardamenti russi a Nikopol, nella regione centrorientale ucraina di Dnipropetrovsk, nell’attacco sono rimaste ferite anche tre persone.

La Russia rivendica la conquista di un villaggio nel Donbass

Le forze russe, che stanno avanzando nell’Ucraina orientale nel tentativo di conquistare l’intero Donbass, hanno inoltre preso il controllo del villaggio di Memrik, nella regione di Donetsk, secondo quanto riferisce il ministero della Difesa di Mosca. Attualmente, quindi, i russi controllano circa l’80% della regione orientale.

Kiev, ‘abbattuti 6 droni russi su 8’

Sei degli otto droni e due dei tre missili guidati X-59/69 lanciati dalle forze russe la notte scorsa sulle regioni di Kiev, Cherkasy, Sumy e Dnipro, sono stati abbattuti dalla difesa aerea ucraina. Lo ha reso noto su Telegram l’Aeronautica militare di Kiev. I due droni rimanenti sono stati presumibilmente bloccati con i sistemi di difesa elettronica, mentre l’ultimo missile X-59/69 non ha raggiunto il suo obiettivo a causa di “contromisure” non meglio specificate. La difesa aerea ucraina è stata impegnata.

Si è trattato del quinto attacco aereo su Kiev dall’inizio di settembre, commenta l’Amministrazione militare della capitale ucraina (Kmva), aggiungendo che i droni sono arrivati dal territorio della regione russa di Kursk in “diverse ondate dopo la mezzanotte”. “Il raid aereo nella capitale è durato più di un’ora. Tutti i droni d’attacco russi che minacciavano Kiev sono stati distrutti dalle forze e dalle attrezzature di difesa aerea alla periferia della capitale”.

Kiev: ‘Ieri colpiti impianti energetici in sette regioni’

E non è finita.Il ministero dell’Energia ucraino ha reso noto che le forze russe hanno attaccato sempre nella giornata di ieri impianti energetici delle regioni di Dnipropetrovsk, Donetsk, Zaporizhzhia, Sumy, Kharkiv, Kherson e Chernihiv. In particolare nelle regioni di Dnipropetrovsk (centro-est) e Kharkiv (est), ad oggi, l’erogazione di energia è stata solo parzialmente ripristinata. Nella regione di Donetsk (est), diverse sottostazioni e una miniera hanno perso energia durante i bombardamenti. Al momento dell’incidente nella miniera c’erano 74 minatori, che sono stati tutti riportati in superficie. Nella regione di Chernihiv (nord), a seguito dei bombardamenti, le linee elettriche sono state disconnesse e oltre 3.000 famiglie in tre villaggi sono rimasti al buio.

Aiea: “nessun reattore a Zaporizhzhia sarà riavviato finché c’è guerra”

“La situazione nella centrale nucleare di Zaporizhzhia rimane instabile. Esplosioni regolari, attacchi di droni, bombardamenti, ripetute interruzioni dell’alimentazione esterna, tra gli altri problemi, aumentano il rischio di un incidente nucleare ha affermato il direttore generale dell’Aiea Raphael Grossi. Quindi, finché esiste una minaccia alla sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhzhia, occupata dai russi, “è chiaro che nessun reattore verrà riavviato perchè il conflitto continua a minacciare la sicurezza nucleare e fisica dell’impianto”, ha detto Grossi, aggiungendo che “Attualmente, le torri di raffreddamento non sono necessarie come parte del meccanismo di raffreddamento, poiché tutti e sei i reattori della centrale sono in uno stato di arresto a freddo”.

Mosca: “Non negoziamo sui territori controllati”

Dal punto di vista politico, anche le pur scarse possibilità di negoziato sembrano farsi più labili. La portavoce della diplomazia russa, Maria Zakharova, ha risposto alle dichiarazioni rilasciate dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Cernobbio, dichiarando all’ANSA che “i territori russi non sono in agenda per i negoziati”. Mosca definisce però “territori russi” anche le regioni ucraine in parte occupate dalle truppe del Cremlino e le parole di Zakharova equivalgono quindi a un rifiuto di trattare la restituzione delle zone controllate da Mosca.

“Non ci fidiamo più di Zelensky”

Quando le è stato chiesto se la Russia studierà “il nuovo piano” preannunciato dal presidente ucraino nell’ultima intervista rilasciata alla Rai, Zakharova ha risposto di non avere idea di “cosa significhi nuovo piano”. “Chi può fidarsi di Zelensky dopo che ha chiesto i negoziati del marzo 2022 e li ha lasciati in aprile su pressione britannica?” ha aggiunto. Ha così ripetuto la narrazione di Mosca secondo cui l’Ucraina avrebbe abbandonato i negoziati del marzo del 2022 su pressione dell’allora premier britannico Boris Johnson, il quale ha però sempre smentito questa versione dei fatti.

Zakharova ha inoltre dichiarato che nell’autunno del 2022 Zelensky “ha firmato un decreto vietando all’Ucraina di negoziare con la Russia” e ha affermato che lo avrebbe fatto “su pressione americana”. “Questa è la nostra politica: non abbiamo mai rifiutato i negoziati, nemmeno con l’Ucraina. Kiev lo ha fatto sotto la pressione occidentale”, ha ribadito la portavoce del ministero degli Esteri russo. In realtà il decreto di Zelensky dell’ottobre del 2022 definisce “impossibile” la prospettiva di colloqui con il presidente russo Vladimir Putin, non in generale con la Russia. Solo che “Putin è il presidente russo che guida il paese e determina il corso della politica estera”, ha obiettatoZakharova.

Scholz: “Da Putin non c’è volontà di negoziare”

Come per commentare queste dichiarazioni, il portavoce di Olaf Scholz, Steffen Hebestreit, ha dichiarato che “Dal Cremlino e anche da Vladimir Putin tutto quello che sentiamo sono dichiarazioni che non danno l’impressione che siano molto disposti ad avviare negoziati di pace in modo costruttivo”. Scholz non avrebbe comunque “alcuna esitazione ad avere un colloquio telefonico con il presidente russo”, ha aggiunto, se ritenesse il momento “appropriato”

La Cdu contro Scholz: “Spinge Kiev verso una pace falsa”

“Scholz vuole fregiarsi della carica di cancelliere della pace, ma peggiora la situazione per l’Ucraina e indebolisce così la sicurezza europea e tedesca”. La Cdu critica il cancelliere Olaf Scholz e il suo piano di una conferenza di pace sull’Ucraina che preveda anche il coinvolgimento di Mosca. “La mossa del cancelliere era prevedibile perché si adatta alla strategia di alcune parti dell’Spd di spingere molto subdolamente l’Ucraina verso una falsa pace imposta dalla Russia, in cui il sostegno viene gradualmente ridotto e si richiedono invece negoziati fittizi”, ha detto il portavoce per la politica estera dei cristiano-democratici, Roderich Kiesewetter, parlando alla Bild.

Appreso di piano Scholz dai media, non rifiutiamo nulla in anticipo Mosca

“non respinge in anticipo” alcuna proposta, ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, all’indomani dell’intervista rilasciata dal cancelliere tedesco, nella quale ha prospettato un piano per l’Ucraina con il coinvolgimento della Russia. “Non sappiamo nulla di più di quanto riportato dai giornali – ha detto Peskov. È un piano in fase di elaborazione, ma non sappiamo quali siano i dettagli. Non rifiutiamo alcun piano in anticipo, ma è necessario capire di cosa si tratta”.

“Missili iraniani? Non sempre informazioni vere”

“Abbiamo visto le informazioni”, ma “non sempre questo tipo di informazioni corrisponde alla realtà”, ha tagliato corto Dmitry Peskov replicando all’Unione Europea secondo cui ci sono “informazioni credibili” secondo cui l’Iran avrebbe fornito missili balistici alla Russia. L’Iran, ha aggiunto, è “un partner importante”, con cui Mosca vuole “continuare a sviluppare la cooperazione e il dialogo in tutti i settori possibili, compresi quelli più sensibili, e continueremo a farlo nell’interesse dei popoli dei nostri due Paesi”.

Iran, respingiamo l’accusa di esportare armi alla Russia

Voce unanime con il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanani: “Respingiamo con forza le affermazioni sul ruolo dell’Iran nell’esportazione di armi a una delle parti in guerra. Gli accusatori dell’Iran sono quelli che sono tra i maggiori esportatori di armi verso una parte della guerra”, ha aggiunto, ribadendo che Teheran “non fa parte della guerra” in Ucraina.

Xi: “Tutti aiutino una soluzione pacifica sulla crisi dell’Ucraina”

Il presidente Xi Jinping, incontrando a Pechino il premier norvegese Jonas Gahr Store, ha detto che “tutte le parti dovrebbero collaborare per creare le condizioni favorevoli alla soluzione politica con il dialogo”, secondo la Xinhua. La Cina “incoraggia e sostiene tutti gli sforzi utili a favorire la risoluzione pacifica della crisi in Ucraina e continuerà a persistere nel promuovere pace e colloqui con un ruolo costruttivo verso una soluzione politica”. Venerdì, in un briefing con Store a Bruxelles, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha chiesto alla Cina “di smettere di sostenere la guerra illegale della Russia”.

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