Hunter Biden ha ammesso, giovedì, la propria colpevolezza per tutte le accuse relative al caso fiscale federale, evitando così un imbarazzante processo. La sentenza è stata fissata per il 16 dicembre. “Hunter ha messo la sua famiglia al primo posto”, ha dichiarato il suo avvocato Abbe Lowell, descrivendo la dichiarazione di colpevolezza come un atto coraggioso e amorevole. L’ammissione di colpevolezza per nove capi d’imputazione è arrivata dopo che i pubblici ministeri hanno respinto il tentativo di patteggiamento di Alford. Hunter ha accettato di dichiararsi pubblicamente colpevole di tutte le accuse senza una raccomandazione concordata dai pubblici ministeri. Il giudice distrettuale Mark C. Scarsi ha quindi fatto giurare Biden.
Caso “estremo e insolito”
Il figlio dell’attuale Presidente USA potrebbe essere condannato a 17 anni di carcere, nonostante le pene effettive siano solitamente inferiori al massimo previsto. Lowell ha descritto il caso come “estremo e insolito”, ridimensionandone l’importanza. Biden ha ammesso: “Non ho presentato e pagato le mie tasse in tempo. La dipendenza non è una scusa, ma una spiegazione per alcuni dei miei errori”. Unico figlio sopravvissuto del presidente, Hunter Biden è il primo figlio di un presidente in carica a essere processato per accuse penali. Il presidente ha evitato le domande dei giornalisti riguardo al tentativo di modifica della dichiarazione di colpevolezza, dichiarando che non avrebbe utilizzato il suo potere presidenziale per perdonare il figlio. Hunter, 54 anni, è stato incriminato a dicembre per tre reati gravi e sei minori, accusato di non aver pagato le tasse durante la sua dipendenza. La dichiarazione di colpevolezza permette a Biden di evitare un processo pubblico con oltre due dozzine di testimoni.