giovedì, 21 Novembre, 2024
Ambiente

Ambiente, nel 2023 record di reati contro mare e coste: sono stati 23mila

Il Report Mare Monstrum 2024 di Legambiente

Nel 2023 si è registrato un aumento allarmante dei reati ambientali lungo le coste italiane, come emerge dal Report Mare Monstrum 2024 di Legambiente. L’analisi rivela un incremento del 29,7% degli illeciti accertati rispetto all’anno precedente, toccando quota 22.956 reati penali rilevati. Questo equivale a una media di 8,4 reati per chilometro di costa, uno ogni 119 metri, una cifra assolutamente non trascurabile. Tra i reati ambientali, il ciclo illegale del cemento, ovvero la costruzione abusiva di edifici, rimane il più diffuso, con 10.257 reati accertati (+11,2% rispetto al 2022). Questo fenomeno è legato a una vasta gamma di abusi edilizi, che colpiscono soprattutto le aree costiere e le regioni del Sud, spesso caratterizzate da una forte presenza della criminalità organizzata. Le costruzioni abusive non solo deturpano il paesaggio, ma amplificano anche i problemi di inquinamento marino, soprattutto a causa degli scarichi diretti in mare degli edifici non autorizzati.

Il rapporto segnala anche una crescita preoccupante nei reati legati all’inquinamento marino e alla gestione illegale dei rifiuti, con 6.372 casi (+59,3% rispetto al 2022). Altri fenomeni rilevanti includono la pesca illegale, che ha visto 4.268 infrazioni (+11,3%), e le violazioni delle normative sulla nautica da diporto, con 2.059 reati accertati, un incremento del 230% rispetto all’anno precedente.

Le dieci proposte

Per affrontare questi problemi, Legambiente ha formulato dieci proposte al Parlamento e al Governo. Tra le principali, si sottolinea la necessità di ripristinare l’efficacia dell’art. 10bis della legge 120/2020, ovvero quella disposizione che assegna ai Prefetti il compito di demolire le costruzioni abusive non abbattute dai Comuni. Viene inoltre suggerito di finanziare il Fondo di rotazione, che sostiene enti ed istituzioni, con 100 milioni di euro l’anno per sostenere i Comuni nell’esecuzione delle ordinanze di demolizione, e di destinare 50 milioni di euro alle procure e alle prefetture per l’esecuzione delle sentenze in materia di abusivismo edilizio. Legambiente propone anche un rafforzamento delle misure contro le occupazioni abusive del demanio marittimo, per garantirne la fruizione pubblica e la tutela ambientale, inserendosi ed estendendo una polemica già significativa sul rinnovo delle concessioni balneari. Altre proposte includono l’introduzione di sanzioni più severe per i dirigenti comunali che non adottano i provvedimenti contro l’abusivismo edilizio e per i funzionari che stipulano contratti con proprietari di edifici costruiti illegalmente.

Sul fronte della gestione delle acque reflue, hanno richiesto un miglioramento dei sistemi fognari e di depurazione, integrando il ciclo idrico con quello dei rifiuti e valorizzando il riutilizzo delle acque depurate in settori strategici come l’agricoltura. È stata sollecitata inoltre la piena attuazione della normativa europea sulla raccolta dei rifiuti delle navi e un rafforzamento delle regole per lo scarico in mare dei rifiuti liquidi. Tra le altre proposte, Legambiente invita a promuovere politiche attive contro l’abbandono dei rifiuti, a migliorare i controlli delle Agenzie regionali di protezione ambientale attraverso il Sistema Nazionale di Protezione Ambientale coordinato da Ispra, Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, e a introdurre sanzioni efficaci contro la pesca illegale per garantire la tutela delle specie e dell’ecosistema marino.

Dedicato alla memoria di Vassallo

Legambiente ha deciso di dedicare il Report Mare Monstrum 2024 alla memoria di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica noto come il ‘sindaco pescatore’, che ha dedicato la sua vita alla protezione del mare e delle coste del Cilento. Vassallo, assassinato nel 2010, è un simbolo della lotta per la legalità e la tutela ambientale.

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