venerdì, 20 Settembre, 2024
Agroalimentare

Agricoltura, confronto tra le associazioni della filiera sull’obbligo dell’assicurazione sui veicoli a ‘rischio statico’

Il 5 settembre 2024 le principali associazioni della filiera agricola italiana si incontreranno a porte chiuse presso la sede di Confcommercio Roma a piazza Gioacchino Belli. Al centro del tavolo ci sarà la discussione attorno all’obbligo di assicurazione contro il “rischio statico”, che per i veicoli agricoli è attivo dal 30 giugno di quest’anno e che attualmente non è effettuabile: mancano strumenti assicurativi idonei e funzionali. Nello specifico, le novità assicurative di cui si tratta sono un effetto del Decreto Legislativo n. 184 del 22 novembre 2023, che recepisce la Direttiva dell’Unione Europea 2021/2118 e modifica il Decreto Legislativo n.209 del 7 settembre 2005.La questione si riapre dopo aver superato la scadenza che era stata fissata dal decreto Milleproroghe, che aveva rinviato il problema dell’assicurazione dei mezzi agricoli dopo svariate proteste degli addetti ai lavori. I principali punti del decreto legge suddetto erano stati formalizzati tenendo conto principalmente della “natura costruttiva” del veicolo ed estendendo l’obbligo assicurativo a tutti i veicoli, anche se fermi o circolanti su aree private. Nonostante ciò vada incontro alle attuali norme europee, i vari impasse iniziano a sorgere nel momento in cui si tratta di definire esattamente quale sia l’uso di un veicolo: se nel dl è scritto “uso del veicolo ogni utilizzo di un veicolo che sia conforme alla funzione del veicolo in quanto mezzo di trasporto al momento dell’incidente”, allora resta la domanda se i veicoli agricoli non circolanti su strade pubbliche siano effettivamente mezzi di trasporto. Secondo chi è del mestiere, tali veicoli vengono anche utilizzati come mera fonte di energia agricola e industriale, dunque non con la necessità assoluta di trasportare qualcosa.

Casi specifici

L’analisi dettagliata delle sentenze emanate a riguardo dalla Corte Europea ha evidenziato due casi specifici per quanto concerne i mezzi agricoli: abbiamo da un lato il trattore utilizzato all’interno di un centro aziendale (l’obbligo assicurativo è valido in quanto si tratta di mezzo di trasporto), dall’altro c’è il trattore utilizzato a punto fisso (persiste l’obbligo assicurativo, ma ci si può svincolare in caso di funzione diversa da quella di “mezzo di trasporto”). A questo grande quesito, la cui risposta può variare sulla base di sottigliezze, il dl del 22 novembre 2023 ha infine risposto obbligando tutti a munirsi di assicurazione contro il rischio statico. In pratica, un veicolo è comunque un rischio, anche se rimane fermo in garage e non circola. Dunque, la legge prende in considerazione anche il pericolo collegato alla custodia del mezzo non usato e il pericolo derivante dalla circolazione del veicolo anche solo in aree private.
Risolto in maniera decisiva l’impasse, ora si tratta di creare gli strumenti assicurativi più adeguati e convenienti, in modo da non creare troppi problemi per chi se ne serve abitualmente nel lavoro agricolo e industriale. “In questo momento viviamo nel paradosso: l’obbligo di rispettare una norma senza avere gli strumenti per farlo – dichiara Andrea Borio, presidente di Federacma, Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei rivenditori di macchine agricole e da giardinaggio, che per prima aveva sollevato la questione – Abbiamo reiteratamente chiesto una convocazione al Ministero dei Trasporti per affrontare assieme anche alle imprese assicuratrici il come poter adempiere alla disposizione comunitaria stante l’inesistenza di adeguati e idonei strumenti assicurativi e la presenza di diverse complicazioni di tipo tecnico. Una richiesta che purtroppo sino ad oggi non ha trovato riscontro. Per questo, abbiamo deciso di portarci avanti convocando tutte le associazioni rappresentative della filiera agricola coinvolte dalla novità normativa con l’obiettivo di raggiungere posizioni condivise da sottoporre, con voce unica e corale, all’attenzione del Ministero, a dimostrazione della volontà di rispettare le nuove disposizioni ma, al contempo, evitando che siano troppo vessatorie e costose”.

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