Dopo l’attacco e contrattacco Israele-Hezbollah si sono momentaneamente spenti i riflettori sulla guerra e anche i colloqui al Cairo si sono conclusi senza un accordo: né Hamas né Israele hanno accettato le diverse proposte presentate dai mediatori. Un funzionario di Hamas ha affermato che la delegazione del gruppo ha lasciato il Cairo dopo aver incontrato i mediatori egiziani e qatarioti che cercavano di negoziare un cessate il fuoco. Osama Hamdan ha dichiarato che “Israele ha posto nuove condizioni per accettare l’accordo e ha fatto marcia indietro su quanto concordato in precedenza. La delegazione ha informato i mediatori della nostra posizione: non accetteremo ritiri da quanto concordato il 2 luglio o nuove richieste”. Per la comunità internazionale ha parlato il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres che si è detto ”profondamente preoccupato” per l’escalation tra Israele e Hezbollah e chiede a entrambe le parti di tornare immediatamente alla cessazione delle ostilità. I dem americani ieri non hanno fatto dichiarazioni di rilievo e neppure l’Amministrazione Biden, mentre ha parlato Donald Trump: “Non facciamo la terza guerra mondiale”, ha scritto sui social, “perché è lì che stiamo andando!”
La vita di Sinwar nei colloqui
A complicare la trattativa c’è anche la caccia al nuovo leader dei terroristi, Yahya Sinwar, sulle tracce del quale oltre a Israele e Stati Uniti ci sarebbero anche i servizi segreti cinesi. Secondo il Jerusalem Post Sinwar per sfuggire alla cattura, e quando esce dalla rete dei tunnel, si “veste anche da donna”. Le diverse intelligence ritengono che il terrorista stia esaurendo i luoghi dove nascondersi e che non utilizzi più neppure le comunicazioni elettroniche e si affidi soltanto a “corrieri umani.” Asharq al-Awsat, webzine con sede a Londra, ha riferito che Sinwar sta insistendo sul fatto che la sua vita sia risparmiata come parte dell’accordo di cessate il fuoco.
Hezbollah mirava alle sede degli 007
Hezbollah ha reso noto che “l’obiettivo principale” dell’operazione condotta con il lancio di centinaia di missili e droni contro Israele “era la base di Glilot, dove si trova l’unità di spionaggio 8200” sottolineando che “la base presa di mira si trova a 110 chilometri dal confine libanese e a 1.500 metri dalla periferia di Tel Aviv”. Oltre a Glilot Hezbollah aveva scelto un obiettivo tecnico: una base di difesa aerea e antimissile situata a 75 chilometri dal Libano e a 40 chilometri da Tel Aviv. Israele ha dal canto suo già smentito che la base nei pressi di Tel Aviv sia stata colpita. Intanto il Ministro della Sicurezza israeliano, Itamar Ben-Gvir, riaccende le polemiche con il rinnovato appello affinché gli ebrei siano autorizzati a pregare nella moschea di Al-Aqsa a Gerusalemme. “Ai musulmani è permesso di pregare e a un ebreo non è permesso pregare?” ha chiesto, retoricamente, il ministro. Intanto l’Unicef sta portando a Gaza 1,26milioni di dosi di vaccino antipolio di tipo 2 (nOPV). Con l’Oms, l’Unrwa e altri partner, si prevede di vaccinare più di 640.000 bambini. I medicinali arrivano attraverso il valico di Karm Abu Salem, noto anche come Kerem Shalom, e sono stoccati in un deposito appartenente al ministero della Sanità di Gaza.
La Corte dell’Aja e la Croce Rossa
L’Alta Corte di Giustizia dell’Aja ha chiesto che Israele spieghi perché la Croce Rossa Internazionale dovrebbe sospendere le visite ai prigionieri palestinesi detenuti. Gli organi statali citati che includono il governo israeliano, il Ministero della Difesa, l’Avvocato Generale Militare devono fornire questa spiegazione a settembre, e hanno tempo fino a una settimana prima della prossima udienza presso l’Alta Corte. L’ordine segue una petizione di febbraio da parte dell’Associazione per i diritti civili per le organizzazioni per i diritti civili in Israele, Physicians for Human Rights-Israel, HaMoked e Gisha che chiede che la Croce Rossa sia autorizzata a visitare e ricevere i dettagli sulle condizioni di salute e di detenzione dei prigionieri. Questo nonostante Hamas tenga in ostaggio gli israeliani in condizioni orribili, non consentendo l’intervento della Croce Rossa, mentre Israele è ancora obbligato a consentire le visite.