giovedì, 19 Settembre, 2024
Politica

Fitto: “L’Italia è il Paese che ha realizzato il maggior numero di obiettivi del Pnrr”

Il Ministro per gli Affari Europei al Meeting: “Sui conti pubblici bisogna tagliare la spesa improduttiva”. Un elogio a von der Leyen

È calato il sipario sulla 45esima edizione del Meeting Comunione e Liberazione di Rimini che negli ultimi 5 giorni ha visto sfilare nella cittadina romagnola esponenti del mondo della politica e dell’economia. E ieri proprio il tema finanziario ha visto protagonista il Ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto all’interno dell’incontro ‘Mercato unico, euro, Pnrr: quale sviluppo economico per l’Ue’. Ed è stato il Piano nazionale di ripresa e resilienza, chiaramente, uno degli argomenti trattati dall’ex Governatore della Puglia che ha sottolineato il ruolo cruciale dell’Italia nell’Ue a causa appunto del Pnrr; Fitto ha ricordato che il Paese è particolarmente “osservato” in Europa poiché detiene il più grande Piano del continente, con una dotazione complessiva di 120 miliardi di euro, di cui una parte significativa a debito. Successivamente ha evidenziato come spesso il dibattito pubblico si concentri quasi esclusivamente sui fondi del Pnrr, trascurando il tema delle riforme, “come se questo fosse un Piano in cui devi solo spendere i soldi”.

Secondo il Ministro l’Italia ottiene le risorse necessarie proprio perché si impegna a raggiungere risultati concreti sul fronte delle riforme, risultati che giustificano l’indebitamento comune all’interno dell’Unione: “Queste risorse sono una tantum, vanno spese bene e vanno inserite e integrate in un sistema di riforme che consenta al nostro Paese di poter iniziare un percorso nuovo per il futuro”.Fitto ha poi spiegato che il successo del Pnrr italiano sarà un indicatore fondamentale per la riuscita complessiva del programma Next Generation Ee, dato che il Belpaese gestisce il piano più grande tra i Paesi membri.

Con orgoglio ha quindi parlato di un rapporto intermedio approvato dalla Commissione europea qualche mese fa, in cui si evidenzia come l’Italia sia il Paese che ha realizzato il maggior numero di obiettivi finora e che, in termini di avanzamento delle performance del piano, sia in testa rispetto agli altri Stati membri: “Mi dispiace che nel dibattito italiano questo rapporto sia scomparso e non venga valorizzato perché non è un risultato del governo, ma del Paese”.

Fitto ha anche affrontato il tema dei conti pubblici, esprimendo preoccupazioni sull’aumento della spesa, tenendo a precisare che, in alcuni casi, tale incremento è avvenuto in modo discutibile e ha ribadito l’urgenza di ridurre la spesa pubblica improduttiva.

Bene la von der Leyen

Fitto si è detto poi particolarmente soddisfatto per il discorso tenuto da Ursula von der Leyen lo scorso 18 luglio al Parlamento europeo, in particolare per l’accento posto sulla necessità di sburocratizzare e semplificare i processi all’interno dell’Ue. Fitto ha sottolineato che questa è una questione cruciale, poiché la complessità dell’iter burocratico attuale non consente all’Italia di competere efficacemente a livello internazionale.

Nel corso del suo intervento il Ministro ha parlato anche delle dinamiche che stanno accelerando l’allargamento dell’Ue, dovute “a ragioni che vanno oltre quelle tradizionalmente alla base dell’espansione del vecchio continente”, mettendo quindi in evidenza come le recenti decisioni siano state influenzate da considerazioni geopolitiche. Fitto ha inoltre avvertito che, sebbene l’ampliamento possa essere una risposta necessaria alle attuali sfide internazionali, non si può ignorare il problema dei costi associati: “Non è possibile poter fare le stesse cose con un’Europa molto più grande con le stesse risorse”, sottolineando in pratica l’urgenza di affrontare le implicazioni economiche di un’Ue allargata.

Cipollone e i tassi

Presente all’incontro con Fitto anche Piero Cipollone, Membro del Comitato esecutivo della Banca centrale europea, il quale ha affrontato le questioni relative alla possibile riduzione dei tassi di interesse nella prossima riunione del 12 settembre. In merito sulla possibilità di un taglio, ha mantenuto una posizione prudente, spiegano che la decisione sarà presa nelle “sedi opportune” e che verrà valutata tra tre settimane.

In risposta a una domanda sull’affermazione del capo economista della Bce, Philip Lane, che ha espresso incertezze sul raggiungimento dell’obiettivo di inflazione al 2%, Cipollone ha confermato la sua fiducia nelle valutazioni di Lane, ribadendo che il suo ruolo è centrale nell’analisi economica della Bce. Comunque ha invitato i giornalisti e il pubblico a “portare pazienza” fino al prossimo incontro, sottolineando che qualsiasi decisione sarà frutto di un’attenta valutazione dei dati economici.

A Rimini anche Valditara

L’ultima giornata del Meeting di Rimini ha visto anche la partecipazione del Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara all’interno del panel ‘L’educazione non è accumulo: le competenze non cognitive’. È stata per lui l’occasione giusta per sottolineare l’importanza di porre la persona dello studente al centro del sistema educativo. Nel suo intervento, il Ministro ha affermato che per valorizzare al meglio gli alunni è necessario riconoscere e promuovere le loro differenze individuali, superando il modello tradizionale di scuola che considerava l’intelligenza come un concetto unitario e omogeneo. Valditara ha insistito sullala necessità di riformare il sistema scolastico per riflettere questa visione più inclusiva e diversificata dell’educazione.

La riforma ‘4 più 2’, da lui proposta, rappresenta un passo avanti in questa direzione, integrando nel curriculum le competenze non cognitive, anche note come ‘soft skills’. Queste competenze, che includono abilità come la gestione delle emozioni, la collaborazione e la capacità di risolvere problemi, sono ritenute fondamentali per la formazione completa degli studenti.Il Ministro ha anche richiamato il pensiero di Giorgio La Pira, un importante politico e intellettuale italiano, per evidenziare l’importanza della centralità della persona nell’educazione. Secondo Valditara, l’approccio educativo deve andare oltre l’accumulo di nozioni, mirando invece a formare individui capaci di utilizzare le loro competenze uniche in modo costruttivo e creativo nella società.

In merito alla proposta dei sindacati di far tornare in classe gli studenti a ottobre a causa del clima troppo caldo, Valditara è stato chiaro: “Mai presa in considerazione questa idea”. Il Ministro ha poi detto di aver incontrato il ‘collega’ dell’Economia Giorgetti prima della pausa estiva: “È molto attento al mondo della scuola. Non dimentichiamoci che lo scorso anno sono stati stanziati 3 miliardi di euro per il contratto degli insegnanti e per il mondo dell’insegnamento”.

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