Il CEO di Telegram, Pavel Durov, è stato arrestato dalla polizia francese in un aeroporto a nord di Parigi. Durov sarebbe stato fermato dopo l’atterraggio del suo jet privato all’aeroporto Le Bourget. Le autorità hanno dichiarato che l’arresto del miliardario trentanovenne è avvenuto in base a un mandato di cattura per reati legati alla popolare app di messaggistica. L’indagine riguarda presumibilmente la mancanza di moderazione. Durov sarebbe accusato di non aver preso misure sufficienti per limitare gli usi criminali di Telegram. Il CEO di Telegram, nato in Russia e residente a Dubai, ha la doppia cittadinanza degli Emirati Arabi Uniti e della Francia. La sua app di messaggistica è particolarmente popolare in Russia, Ucraina e negli stati dell’ex Unione Sovietica. Era stata bandita in Russia nel 2018 dopo che Durov aveva rifiutato di consegnare i dati degli utenti, ma il divieto venne revocato nel 2021. E’ considerata una delle principali piattaforme di social media, insieme a Facebook, YouTube, WhatsApp, Instagram, TikTok e WeChat. Durov ha fondato Telegram nel 2013 e ha lasciato la Russia nel 2014 dopo essersi rifiutato di chiudere le comunità di opposizione sulla sua piattaforma di social media, poi venduta, VKontakte. In un messaggio pubblicato sulla app, la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova si è chiesta se le ONG occidentali per i diritti umani rimarranno in silenzio sull’arresto di Durov, dopo aver criticato la Russia per aver “creato ostacoli” al lavoro di Telegram nel 2018. Il proprietario di X, Elon Musk, che ha affrontato ampie critiche per la moderazione e il materiale ospitato dal suo sito di social media, ha commentato ripetutamente la situazione. Ha utilizzato l’hashtag #freepavel in un post, e ha scritto: “POV: siamo nel 2030 in Europa e ti stanno giustiziando per aver messo ‘Mi piace’ a un meme”.