“Saremo sempre con voi, fin quando sarà necessario”. Questo il messaggio inviato a Kiev dall’Unione Europea nel giorno in cui l’Ucraina festeggia il 33° anniversario dell’indipendenza dall’Unione Sovietica, in una giornata segnata da nuove tensioni ma anche dallo scambio tra i due fronti di 230 prigionieri, 115 per ciascuna parte.
Gli auguri dall’Europa
“L’Ucraina è l’Europa” ha ribadito la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, la quale, rivolta alla popolazione ucraina, ha sottolineato come “la vostra libertà è la nostra libertà. La vostra sicurezza è la nostra sicurezza. Siamo al vostro fianco dal primo giorno. E continueremo a farlo, fino a quando sarà necessario. Auguro ai nostri amici un orgoglioso Giorno dell’Indipendenza”.
Sulla stessa linea Roberta Metsola, Presidente del Parlamento europeo, per la quale “al centro dell’indipendenza c’è la libertà. Valori per i quali i coraggiosi ucraini si battono ogni giorno. La libertà di vivere in pace e in democrazia. Mentre rafforziamo il nostro percorso verso un futuro europeo comune, oggi auguro ogni bene al popolo ucraino”.
Pensiero simile quello del Vicepremier italiano Antonio Tajani, il quale, con un messaggio lanciato su ‘X’, ha sottolineato come “il 24 agosto del 1991, l’Ucraina ha conquistato l’indipendenza e scelto la libertà. Oggi continua a difendere quella scelta con orgoglio e coraggio. L’Italia, insieme ai partner del G7, ribadisce il suo sostegno al popolo ucraino per arrivare ad una pace giusta”.
Le parole di Biden
Anche da oltreoceano non sono mancati i messaggi di sostegno. “Quando la Russia ha iniziato la sua guerra insensata – ha fatto sapere Joe Biden – l’Ucraina era un paese libero. Oggi l’Ucraina continua a essere un paese libero. E la guerra si concluderà con l’Ucraina che resterà un paese libero, sovrano e indipendente. La Russia non vincerà”.
L’inquilino della Casa Bianca ha poi continuato facendo sapere di aver parlato con il Presidente ucraino Zelensky “per ribadire il sostegno incrollabile dell’America al popolo ucraino. Da oltre due anni e mezzo, gli ucraini hanno resistito all’assalto feroce della Russia, riuscendo a riconquistare più della metà del territorio occupato dalle forze russe nei primi giorni del conflitto. Hanno mostrato fermezza di fronte ai crimini di guerra e alle atrocità commesse dalla Russia, difendendo ogni giorno i valori che uniscono le nostre nazioni e il mondo intero, tra cui l’indipendenza”.
Nuovi aiuti militari
Sempre Biden, poi, ha annunciato l’invio di nuovi aiuti militari: “Sono orgoglioso di annunciare un nuovo pacchetto di aiuti militari per l’Ucraina, che include missili di difesa aerea per proteggere le infrastrutture critiche, equipaggiamento anti-drone, missili per contrastare le tattiche in evoluzione della Russia e munizioni per i soldati in prima linea e per i sistemi missilistici mobili che li proteggono. Stiamo inoltre imponendo nuove sanzioni a quasi 400 entità e individui che supportano la guerra illegale della Russia, come parte del nostro impegno a rendere la Russia responsabile per la sua aggressione”.
L’Ukraine Compact
“Il mese scorso – ha proseguito il Presidente statunitense – ho riunito 20 nazioni che hanno firmato accordi bilaterali di sicurezza con l’Ucraina, formando l’Ukraine Compact, per rafforzare la capacità dell’Ucraina di difendersi ora e in futuro. Insieme al G7, stiamo anche adottando misure senza precedenti per far sì che la Russia paghi i danni che ha causato, emettendo prestiti per 50 miliardi di dollari garantiti dai profitti dei beni sovrani russi congelati. Non ci sono dubbi: la Russia non prevarrà in questo conflitto. L’indipendenza del popolo ucraino trionferà, e gli Stati Uniti – ha concluso – insieme ai nostri alleati e partner, continueranno a sostenerli in ogni fase del percorso”.
Scambio di prigionieri
Nel frattempo, la Russia e l’Ucraina hanno effettuato uno scambio di prigionieri, liberando 115 detenuti per parte, per un totale di 230 prigionieri. Lo scambio, avvenuto grazie alla mediazione degli Emirati Arabi Uniti, è il primo dall’attacco ucraino nella regione russa di Kursk del 6 agosto scorso. I soldati russi rilasciati, catturati nella regione, sono stati trasferiti in Bielorussia per ricevere cure mediche e riabilitazione.
Zelensky ha dichiarato che i militari rimpatriati appartengono a varie forze, con 82 di loro coinvolti nella difesa del porto di Mariupol nel 2022. Gli Emirati Arabi Uniti, che hanno facilitato lo scambio, hanno affermato che il numero totale di prigionieri scambiati sotto la loro mediazione è ora di 1788, con questo che rappresenta il settimo dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.
Nuovi bombardamenti
Dal fronte dei combattimenti, invece, le ultime notizie, nella notte del 24 agosto, un attacco di droni ha provocato un incendio e la “detonazione di oggetti esplosivi” nella regione russa di Voronezh, al confine con l’Ucraina, come riportato dal Governatore regionale Aleksandr Gusev. Negli ultimi mesi, le forze ucraine hanno condotto diversi attacchi con droni, mirati a colpire le infrastrutture militari e l’industria petrolifera della Russia. Gusev ha dichiarato che le unità di difesa aerea russe hanno abbattuto vari veicoli aerei senza pilota (UAV) sopra l’Oblast di Voronezh il 24 agosto, con frammenti di armi che sono poi caduti, causando un incendio e la detonazione di oggetti esplosivi in un luogo non specificato.
Intanto, a seguito dell’attacco, la Russia ha dichiarato lo stato di emergenza in una parte della regione di Voronezh. Il governatore locale, Alexander Gusev, ha comunicato tramite il suo canale Telegram che le forze russe sono riuscite a intercettare cinque droni, ma i detriti caduti hanno provocato un incendio, causando la detonazione di materiale esplosivo. Anche se nessun edificio civile è stato colpito, le autorità hanno deciso di adottare misure di emergenza in tre insediamenti del distretto di Ostrogozhsky e di evacuare 200 persone.
Sul territorio ucraino, intanto, bombardieri russi Tu-22M3 hanno attaccato l’Ucraina meridionale, lanciando quattro missili da crociera X-22 nei pressi dell’Isola dei Serpenti nel Mar Nero, secondo quanto riportato dall’Aeronautica militare ucraina su Telegram. Inoltre, il messaggio riferisce che la regione di Kherson è stata colpita da bombe a guida di precisione. Nella giornata di venerdì, la difesa aerea dell’Ucraina meridionale ha abbattuto cinque droni russi da ricognizione, tra cui due Zala, un Supercam, un Orlan-10 e un Merlin, oltre a due droni da attacco Lancet.