venerdì, 15 Novembre, 2024
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L’essenziale? É lo sguardo…ucciso dai social

Il tema centrale del Meeting di Rimini di questo anno 2024 è “Se non siamo alla ricerca dell’essenziale, allora cosa cerchiamo”? Diversi relatori invitati hanno detto: Essenziale è il sorriso. (Beruschi citando anche Papa Francesco), il senso della vita e della morte (Luciano Violante), scoprirlo aiutando i Paesi in guerra (Calvi), la pace israelo-palestinese (Sasso), non vivere da scanzonati (Paolo Cevoli), arte ed educazione ( Ruggeri), il rispetto ancora prima della cura (Franca Benini), la speranza (Pellai). Ma cosa significa “cercare” l’essenziale? Restare aperti (Bellantone) o forse l’essenziale ci sfugge perché siamo troppo ipnotizzati dallo spettacolo, dal flusso delle informazioni, dal consumo? (Esposito).

In sintesi siamo distratti dal porci la Domanda :“dov’è l’essenziale?”. Trovo che un  punto di relazione forte nella ricerca dell’essenziale, del vero, di una relazione umana forte ci sia anche  lo “lo Sguardo”. Incontrarsi fra Persone  significa attivare la voce per dirsi buongiorno, stringersi la mano per un saluto, guardarsi   negli occhi. E’ proprio  quest’ultimo gesto, ovvero lo “sguardo”, è ciò che suggella il patto di quell’ incontro. Perchè gli occhi sono la  nostra lente sul mondo e lo sguardo è quella istantanea, quella immagine, che ci resterà per ricordo di quel momento. In quello sguardo ne resterà la sintesi e l’emozione di quel  vissuto  che  conserveremo a lungo dentro di noi.

La riflessione che pongo  è che  oggi i Social  e le tecnologie digitali hanno annullato completamente questa relazione umana  ,spostando la fisicità delle nostre relazioni da un contesto fisico ed interiore umano  ad  contesto mediatico, digitale, su una piattaforma, fisicamente inesistente, amimica, priva di sentimenti, dove la scrittura che si sostituisce alla parola, e l’immagine  al contatto visivo, fanno perdere le spontaneità umane che possono essere solo colte in quei microattimi, con quello “sguardo”.

É li che si perderà l’essenza  della nostra relazioni, si spezza la catena umana che invece potrà essere abilmente manipolata con la scrittura e/o con una immagine via Social (dall’ sms, al wapp, a Faceboook, Instagram ed altro ancora). Sarà quindi più facile  anche dirsi addio, venire meno ad un impegno importante, evitare soprattutto situazioni imbarazzanti o delicate, più semplicemente derubricarle con un messaggio o un’immagine. Tutto questo ci rende apparentemente più determinati nelle nostre decisioni  ma ne aumenta il nostro isolamento. Cosi perdiamo l’abitudine a stare con gli altri, anzi li fuggiamo. Succede anche fra fratelli ed amici. Mandiamo ormai un sms per condoglianze senza più partecipare ad un funerale importante. In sintesi con i Social abbiamo reso defunto lo Sguardo sintesi vera di una sana “essenziale” relazione umana. Definire “lo sguardo” è un punto cruciale per comprenderne il significato e la rilevanza.

Lo sguardo” più del semplice atto di guardare, comprende la percezione, l’intenzione, la proiezione del sé sul mondo esterno portando con sé strati di implicazioni psicologiche, culturali e sociali. Trascendendo da vari significati che lo sguardo ha assunto in diversi campi del genere umano, soprattutto nell’ambito della filosofia, il concetto dello sguardo ha un’importanza significativa per comprendere la percezione e la cognizione umana. Visto come uno strumento di conoscenza, lo sguardo svolge un ruolo fondamentale consentendo agli individui di impegnarsi in una profonda contemplazione e introspezione.

Attraverso lo sguardo, i filosofi hanno esplorato la natura della realtà e il funzionamento interno della psiche umana, facendo luce sulla complessa relazione tra percezione e verità. Inoltre, lo sguardo non è solo uno strumento per l’introspezione individuale, ma anche il concetto che  va oltre l’essere un semplice soggetto e si estende nella relazione interpersonale nell’essere una tecnica espressiva. Il modo in cui un artista cattura e trasmette lo sguardo dei soggetti ritratti può contribuire in modo significativo all’impatto emotivo e alla profondità narrativa dell’opera d’arte. Manipolando abilmente lo sguardo, gli artisti possono evocare emozioni complesse, creare un senso di intimità o trasmettere uno stato d’animo particolare. In conclusione, lo sguardo ha sempre rappresentato elemento di grande importanza nelle relazioni umane.

Lo sguardo è un veicolo significativo di emozioni, di potere,  necessario nei processi di identificazione e possa a buona ragione essere ritenuto un elemento “essenziale” per la conservazione e la integrità della specie umana. Guardando al futuro, sarà fondamentale approfondire la comprensione di come la sostituzione dello sguardo con la comunicazione digitale cambierà le relazioni fra noi e le altre persone.

Sarà inoltre interessante esplorare come la tecnologia digitale stia influenzando e cambiando il modo in cui percepiamo e utilizziamo lo sguardo nelle interazioni quotidiane e considerare il ruolo dello sguardo nella costruzione di identità online e nelle dinamiche di potere nelle piattaforme digitali.

Le prospettive future per lo studio del fenomeno dello sguardo sono quindi molteplici e rappresentano certo nuove opportunità di studio nelle relazioni umane ma ad oggi nulla ancora sostituisce il potere di potersi guardare negli occhi e , senza proferire parola, sancire  “il patto  essenziale” con il nostro Interlocutore. Guardarsi negli occhi sarà bello ancora come potersi dare un vero bacio e non renderlo una semplice cartolina digitale.

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