giovedì, 19 Settembre, 2024
Esteri

La Corte Suprema del Venezuela certifica la vittoria di Maduro alle elezioni presidenziali

La Corte Suprema del Venezuela ha confermato la vittoria del presidente Nicolás Maduro alle recenti elezioni presidenziali, negando la validità dei conteggi online che indicavano una netta sconfitta. La sentenza mira a placare le proteste e le critiche internazionali seguite alle elezioni del 28 luglio. La corte, dominata da sostenitori del Presidente, raramente contrasta il governo. La principale coalizione di opposizione aveva accusato Maduro di manipolazione dei risultati. Volontari dell’opposizione avevano raccolto copie dei conteggi dall’80% dei 30.000 seggi, dimostrando che il candidato Edmundo González aveva vinto con un ampio margine.

Risultati quasi impossibili da falsificare

I fogli di conteggio ufficiali, dotati di un codice QR, permettono una facile verifica dei risultati e sono quasi impossibili da falsificare. “L’affermazione della Corte Suprema non cambia la verità – ha dichiarato González in un video sui social media – abbiamo vinto a stragrande maggioranza e abbiamo i registri per dimostrarlo”. La sentenza della corte contraddice le conclusioni degli esperti delle Nazioni Unite e del Carter Center, che avevano riscontrato una mancanza di credibilità nei risultati ufficiali, privi di una ripartizione dettagliata per ciascuna delle 30.000 cabine elettorali. Il governo ha dichiarato, senza prove, che un attacco hacker dalla Macedonia del Nord aveva ritardato lo spoglio dei voti e la pubblicazione dei risultati dettagliati. González, accusato dai giudici di voler diffondere panico, è stato l’unico candidato a non partecipare alla verifica della Corte Suprema. Dopo le elezioni, le forze di sicurezza hanno arrestato oltre 2.000 persone e represso le manifestazioni. Gabriel Boric, presidente del Cile ha criticato duramente la certificazione dell’Alta Corte. “Il regime di Maduro accoglie ovviamente con entusiasmo la sua sentenza – ha affermato – Non c’è dubbio che ci troviamo di fronte a una dittatura che falsifica le elezioni”.

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