Anche l’Egitto esprime scetticismo sul raggiungimento di un accordo tra Israele e Hamas. Lo scrive l’agenzia Associated Press riportando i ragionamenti dei mediatori (anonimi) del Cairo nelle trattative. Dagli Stati Uniti, altro paese impegnatissimo nelle trattative, un quotidiano aveva ripreso altri (anonimi) funzionari americani secondo i quali Netanyahu avrebbe fatto concessioni dopo la telefonata con il Presidente Biden. Niente di falso visto che lo stesso Netanyahu ha fatto smentire dal suo ufficio e ha ribadito che non ha cambiato la sua posizion sul controllo militare israeliano della ‘Philadelphi Route’, il “corridoio” tra l’Egitto e la Striscia di Gaza. Ieri, tra l’altro, si è riunito anche il Gabinetto di guerra israeliano a Tel Aviv. Insomma più fake che trattative e più pressioni che persuasioni.
Ostaggi uccisi
E mentre il potere e la politica internazionale “gioca” le proprie carte, ieri è stato accertato che nel corpo di alcuni ostaggi trovati, morti e recuperati dall’Idf la scorsa settimana nella Striscia di Gaza, vi erano dei proiettili. L’esercito ritiene che siano stati probabilmente assassinati da Hamas durante la prigionia. I resoconti non specificano chi tra gli ostaggi potrebbe essere stato assassinato. Gli ostaggi deceduti riportati da Khan Younis erano Yagev Buchshtav, 35 anni, Alex Dancyg, 75 anni, Chaim Peri, 79 anni, Yoram Metzger, 80 anni, Nadav Popplewell, 51 anni, e Avraham Munder, 78 anni. Mentre sarebbero sette gli ostaggi rimasti nelle mani della Jihad Islamica. Erano 30 in una prima stima, ma alcuni sono stati rilasciati durante una tregua e ora non è chiaro quanti siano gli ostaggi nelle mani della Jihad.
La guerra nella Striscia
I carri armati delle forze israeliane continuano a spingersi più a fondo nelle aree della Striscia di Gaza centrale e meridionale nelle loro operazioni contro Hamas. L’Idf ha anche emesso nuovi ordini di evacuazione nell’area pesantemente sovraffollata di Deir el-Balah, nel centro di Gaza, dove centinaia di migliaia di palestinesi sfollati a causa dei combattimenti hanno cercato rifugio. L’esercito israeliano ha affermato che le sue truppe hanno intensificato le loro operazioni a Deir Al-Balah, nella Striscia di Gaza centrale, e Khan Younis, nel Sud, smantellando decine di strutture militari palestinesi.
La guerra dei coloni in Cisgiordania
La polizia israeliana ha anche arrestato quattro coloni sospettati di aver preso parte a un attacco in un villaggio palestinese in Cisgiordania. Tra questi anche un minore. Sono accusati di terrorismo. Intanto l’Onu rende noto che sono più di 600 i palestinesi uccisi in Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Est, dall’inizio della guerra.
Nello stesso periodo 15 israeliani sono stati uccisi da palestinesi. Negli ultimi 10 mesi l’Ocha ha registrato circa 1.270 attacchi da parte di coloni israeliani contro palestinesi.
Dispiegata la portaerei Usa Lincoln
Il fallimento dei negoziati fa crescere anche la preoccupazione per una possibile rappresaglia dell’Iran. La portaerei americana Uss Abraham Lincoln e i cacciatorpediniere al suo seguito sono arrivati in Medio Oriente. Equipaggiata con caccia F-35C e F/A-18 Block III, la Lincoln “è entrata nell’area di responsabilità del Comando centrale” militare degli Stati Uniti, informaCentcom. Il Pentagono ha dichiarato l’11 agosto che il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin aveva ordinato alla portaerei di “accelerare il suo transito” verso il Medio Oriente, dopo l’aumento dei timori di una grave escalation nell’area. Israele “è pronto per ogni scenario, difensivo e di attacco” ha detto, sulla possibile rappresaglia, il premier Netanyahu, nel corso di una visita che ha fatto alla Base Ramat David dell’Aeronautica, nei pressi di Haifa.