Il giudice distrettuale Mark Scarsi ha respinto, lunedì, l’ennesimo tentativo di Hunter Biden di archiviare l’accusa di reati fiscali federali, dichiarando che non avrebbe riesaminato l’argomentazione riguardo l’idoneità del procuratore David Weiss come procuratore speciale e il finanziamento dell’indagine non approvato dal Congresso. “Il signor Biden chiede chiaramente la riconsiderazione delle questioni già decise nella sua mozione di febbraio – ha scritto Scarsi – La Corte rifiuta di entrare nel merito perché non vi è alcuna base valida per riconsiderare l’ordinanza”. Per Scarsi la mozione è “intempestiva”, essendo stata presentata dopo il termine del 20 febbraio. Gli avvocati di Hunter Biden avevano contestato nuovamente l’autorità di Weiss, citando l’opinione del giudice Clarence Thomas sull’immunità presidenziale e la decisione di un giudice federale di archiviare il caso dei documenti classificati contro Trump. Scarsi ha affermato che la corte non era tenuta a rispettare tali opinioni. L’avvocato di Biden non ha risposto immediatamente. Weiss, nominato procuratore speciale da Merrick Garland, sostiene che il figlio del Presidente degli Stati Uniti non avesse pagato le tasse, presentando, inoltre, un modulo fraudolento. Hunter si era dichiarato non colpevole. Il processo è previsto per settembre. Il mese scorso, la giudice distrettuale Aileen Cannon ha respinto il caso dei documenti classificati contro Trump, stabilendo che la nomina di Smith e i finanziamenti erano illegali. In un’udienza, il giudice Clarence Thomas aveva suggerito che la nomina di Smith avrebbe potuto violare la Costituzione. Gli avvocati di Biden hanno cercato di annullare, senza successo, la sua condanna per possesso di armi.