Un Codice degli appalti che tuteli le piccole imprese già alle strette con burocrazia, mercato e concorrenza sleale. Sono le sollecitazioni espresse dai rappresentanti di Cna e Confartigianato Imprese intervenuti nella recente audizione alla Commissione Ambiente della Camera sulle risoluzioni recanti iniziative normative volte ad apportare modifiche al Codice dei contratti pubblici.
Sostegno equo e trasparente
Per le due confederazioni in primo luogo è necessario, “Garantire un sistema di appalti pubblici più equo, trasparente e accessibile alle micro e piccole imprese, tutelando la qualità delle opere e scongiurando pratiche sleali”. “Le risoluzioni” a giudizio di Cna e Confartigianato, “rappresentano un’opportunità per introdurre correttivi necessari a migliorare l’efficacia del Codice e la trasparenza degli appalti. In particolare, le Confederazioni hanno ribadito la necessità di una revisione automatica dei prezzi anche per le imprese subappaltatrici, per assicurare equità e prevenire illeciti arricchimenti. Inoltre sostengono la necessità di limitare il subappalto a cascata ad un solo livello, per evitare pratiche di concorrenza sleale e garantire la qualità delle prestazioni”.
Appalti e qualificazioni Soa
Cna e Confartigianato ritengono poi necessario salvaguardare, nell’appalto e nei subappalti, il contratto collettivo nazionale di settore sottoscritto dalle organizzazioni maggiormente rappresentative. Su un punto le due Confederazioni insistono, e sottolineano come la richiesta di qualificazione Soa per servizi e forniture “viene giudicata eccessiva e va semplificata per renderla accessibile alle micro e piccole imprese, con una riduzione dei costi e una valorizzazione delle competenze tecniche e professionali”.
Infine, tra le richieste delle Confederazioni anche il rafforzamento dell’obbligo di suddivisione degli appalti in lotti per facilitare l’accesso delle micro e piccole imprese e ridurre la lunghezza delle catene di subappalto.