mercoledì, 18 Dicembre, 2024
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Il calore estremo: lo scorso anno 41 milioni di europei a rischio

Milioni di persone in Europa non hanno case con temperature adeguate

L’Europa è il continente che si sta riscaldando più rapidamente di altri con una aumento delle temperature pari a circa il doppio della media globale. Entro il 2100 passeranno da 10 milioni di esposti al caldo estremo a 100 milioni. Nel 2023, 41 milioni di cittadini dell’Ue (9,3% della popolazione) non si sono potuti permettere un riscaldamento (raffreddamento) adeguato a causa dell’aumento dei costi energetici. Secondo i dati di Eurostat, il 19% delle famiglie europee non è in grado di proteggersi e di avere in casa temperature confortevoli. La Ong Zero Portugal, con sede a Lisbona, ha recentemente lanciato un appello, chiedendo alle famiglie se soffrono di disagio termico nelle loro case sia in inverno che in estate. Dei 315 intervistati, quasi il 55% ha dichiarato di avere problemi tutto l’anno.

Nel sud Europa rischio elevato

In Spagna, l’associazione no-profit Ecoserveis, con sede a Barcellona, ha riscontrato problemi simili, in costante aumento durante tutto l’anno. Quest’anno si sono ripetute temperature superiori ai 40 gradi. Il Paese ha superato questa soglia solo in 24 dei 74 anni dal 1950. Si stima che il 17% delle persone non può mantenere le proprie abitazione a una temperatura adeguata, percentuale che arriva al 32 nelle fasce più povere. Ora accade per diversi giorni ogni estate. Molte persone, secondo le associazioni che svolgono sondaggi, hanno segnalato problemi di sonno e problemi di salute associati, come irritabilità ed eruzioni cutanee dovute alla sudorazione. Il rischio di esaurimento da calore è particolarmente elevato per le persone anziane.

Morti da caldo estremo

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il caldo estremo uccide più di 175.000 persone all’anno in Europa. Lo stress da caldo è la principale causa di morte legata al clima nel continente e le temperature estreme aggravano le condizioni croniche, tra cui le malattie cardiovascolari, respiratorie e cerebrovascolari, la salute mentale e le condizioni legate al diabete. La Fondazione francese per l’alloggio delle persone svantaggiate (FAP) sostiene che una persona su sette in Francia viva in un’area che sarà esposta a più di 20 giorni di caldo anomalo ogni estate entro il 2050. Hélène Denise, responsabile dell’organizzazione, racconta che “nel 2023, il caldo ha sovraccaricato i servizi di emergenza francesi ed è stato responsabile della morte di 5.000 persone, di cui 1.500 durante i periodi di ondate di calore estreme”.

Atene ha il “responsabile del calore”

Il movimento Build Better Lives, un gruppo di 90 Ong che si occupa di giustizia sociale, salute e ambiente, promuove soluzioni per aiutare le persone a mantenere le loro case confortevoli e a ridurre le bollette energetiche. “La povertà energetica sta diventando un problema strutturale per le nostre case e le nostre città che devono essere adattate per affrontare sia le temperature rigide che quelle roventi”, afferma Mónica Vidal, cofondatrice del movimento e attivista per l’energia presso Climate Action Network. Le soluzioni proposte sono: un migliore isolamento, l’ombreggiatura delle finestre con tende da sole e l’utilizzo di colori più chiari per le facciate o i tetti che aiutano a mantenere gli edifici freschi. Le città possono essere rinverdite, aggiungendo alberi e parchi per evitare che si trasformino in isole di calore urbane di cemento e acciaio. In futuro sarà Atene (tra l’altro colpita da incendi devastanti proprio in questi giorni) la città che avrà maggiori ondae di calore estremo e siccità. La città ha già nominato un “responsabile del calore” che dovrà promuovere politiche adeguate.

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