L’attesissima intervista, lunedì, tra Elon Musk e Donald Trump è stata compromessa da problemi tecnici. Gli utenti non sono riusciti a partecipare alla conversazione audio sulla piattaforma Spaces di X. Dopo diciotto minuti di una discussione che avrebbe dovuto iniziare alle 20.00, Musk ha annunciato su X che la piattaforma era sotto un “massiccio” attacco denial-of-service (DDOS), un atto criminale federale che consiste nell’inondare un sito di dati per sopraffarlo e metterlo offline.
immigrazione e cambiamento climatico
La discussione, iniziata con 40 minuti di ritardo, è stata dominata da Trump con Musk che interveniva con domande amichevoli. Entrambi hanno espresso una comune opposizione all’immigrazione. Il tycoon ha lanciato insulti ai suoi avversari e ripetuto affermazioni smentite, come quella riguardante il Congo che manderebbe assassini negli USA. Musk ha cercato di convincere, senza successo, Trump ad agire sul cambiamento climatico ma per il tycoon l’innovazione energetica “non è il mio mondo”. La discussione audio ha attirato più di 1,3 milioni di ascoltatori. L’evento si è svolto mentre Trump ha ridotto le apparizioni in pubblico dopo un tentato assassinio a luglio. L’evento, promosso come “l’intervista del secolo” ha segnato la riconciliazione tra l’ex Presidente e Musk dopo anni di rapporti altalenanti. Il patron di Tesla ha espresso il suo sostegno per un secondo mandato di Trump e ha contribuito a un comitato di azione politica per aumentare la partecipazione elettorale. Una vittoria del tycoon potrebbe avvantaggiare Musk, le cui aziende stanno affrontando sfide regolamentari con l’amministrazione Biden. Un punto chiave dell’attuale alleanza è il futuro dei sussidi federali per i veicoli elettrici, inclusi quelli di Tesla. Trump si è opposto alle misure per promuovere l’elettrificazione, mentre Tesla continua a ricevere miliardi in crediti normativi. Il tycoon ha affermato che a Musk ha un prodotto “incredibile”, ma “ciò non significa che tutti dovrebbero avere un’auto elettrica”.
