giovedì, 19 Settembre, 2024
Società

Più cellulari e meno cibo: ecco come sono cambiati i gusti degli italiani negli ultimi 30 anni

Analisi di Confcommercio: la spesa delle famiglie per i cellulari è aumentata del 6.500%, -10,6% per gli alimentari

Negli ultimi trent’anni il panorama dei consumi delle famiglie italiane ha subito una trasformazione profonda, trainata da un incremento esponenziale della spesa per telefoni e tecnologia. Secondo un’analisi realizzata dall’Ufficio Studi di Confcommercio, che copre il periodo dal 1995 al 2024, la spesa pro capite per i telefoni è aumentata del 6.500% in termini reali. Un dato che testimonia non solo l’evoluzione tecnologica, ma anche il cambiamento delle abitudini e delle priorità di spesa degli italiani. Il boom non riguarda solo i telefoni.

L’aumento della spesa per prodotti tecnologici, come Pc, dispositivi audiovisivi e multimediali, è stato altrettanto impressionante, registrando una crescita del 962% nello stesso periodo. È un incremento che riflette la crescente centralità della tecnologia nella vita quotidiana, con famiglie che investono sempre più in dispositivi per il lavoro, l’intrattenimento e la connessione con il mondo esterno.

All’interno del comparto del tempo libero emerge anche un netto incremento della spesa per servizi ricreativi e culturali, con un +90%. Si tratta di un dato che suggerisce che, oltre all’investimento in tecnologia, gli italiani continuano a cercare esperienze che arricchiscano il loro tempo libero, dimostrando una crescente attenzione alla qualità della vita e al benessere personale.

Il declino dei consumi tradizionali

In contrasto con il boom tecnologico, lʼanalisi di Confcommercio evidenzia un calo significativo nei consumi di prodotti tradizionali. La spesa per alimentari e bevande è diminuita del 10,6%, mentre quella per abbigliamento ha registrato un -3,9%. Anche i mobili ed elettrodomestici hanno visto un calo del 3,5%. Questi trend negativi possono essere letti come il risultato di un cambiamento nelle priorità di spesa, con le famiglie che destinano sempre meno risorse a questi beni a favore di investimenti in tecnologia e servizi legati al tempo libero. Particolarmente significativo è il calo del 16,6% nella spesa per elettricità e gas, dovuto in parte alle politiche di risparmio energetico adottate negli ultimi anni e a una maggiore consapevolezza ambientale che ha portato alla riduzione degli sprechi. Queste tendenze non sono nuove, ma risultano ormai consolidate e in continua crescita, come conferma lʼanalisi dello scorso anno. Il cambiamento nei consumi riflette una società in evoluzione, sempre più orientata verso la tecnologia e i servizi legati al benessere, con una crescente attenzione alla sostenibilità e alla qualità della vita.

In termini assoluti la spesa per consumi è stata nel 2024 di 21.778 euro pro capite, ovvero nuovamente in aumento e sopra i livelli raggiunti prima dello scoppio della pandemia, anche se sotto i livelli di picco del 2007 (138 euro in meno).

Prodotti tradizionali

Dal 1995 a oggi, insomma, sono i consumi connessi al tempo libero che continuano ad aumentare a scapito di quelli di prodotti tradizionali. Con la parziale eccezione delle spese che vanno nella filiera turistica, come viaggi e vacanze e pasti e consumazioni fuori casa, in recupero negli ultimi anni con continui record di presenze, ma ancora leggermente inferiori ai livelli pre-pandemici.

“Nel 2024 i consumi legati al tempo libero e quelli nella filiera turistica daranno un forte contributo alla crescita. Ma la nostra economia è ancora in una fase di incertezza. Molto dipenderà dalla tenuta dell’occupazione, dalla riduzione dell’inflazione, dagli investimenti del Pnrr, dall’andamento della stagione turistica. E soprattutto dalla piena attuazione della riforma fiscale che può sostenere redditi e consumi delle famiglie”: questo il commento del Presidente di Confcommercio Carlo Sangalli.

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