domenica, 22 Dicembre, 2024
Esteri

Kamala Harris sceglie il governatore del Minnesota, Tim Walz, come running mate

La vicepresidente Kamala Harris ha scelto il governatore del Minnesota, Tim Walz, come candidato alla vicepresidenza democratica, descrivendolo come “un leader esperto nel realizzare progetti per le famiglie”. Walz, al suo secondo mandato e con 12 anni di esperienza al Congresso, ha dimostrato di saper conquistare gli elettori della classe operaia della Rust Belt e vanta un solido curriculum progressista. I democratici sperano che queste qualità rafforzino il sostegno negli stati “muro blu” come Wisconsin, Pennsylvania e Michigan. Walz, 60 anni, era considerato un outsider tra i candidati alla vicepresidenza.

Tim Walz

La sua esperienza come insegnante e membro della Guardia Nazionale dell’Esercito potrebbe attirare diversi gruppi di elettori, tra cui veterani e sindacati. Un sondaggio NPR/PBS/Marist ha mostrato che il 71% degli americani non ha un’opinione su Walz o non lo conosce. Il 17% lo vede favorevolmente, mentre il 12% sfavorevolmente. Walz, originario del Nebraska, vinse un seggio al Congresso nel 2006. Un arresto per guida spericolata nel 1995 venne fuori durante la campagna elettorale, non influendo, tuttavia, sull’esito elettorale positivo. In seguito, dopo l’incidente, Walz smise di bere. I suoi sostenitori evidenziano la sua esperienza nel rappresentare le comunità rurali e la sua rielezione in un distretto tradizionalmente repubblicano. Come governatore, ha firmato leggi su aborto, marijuana, armi, rifugio legale per giovani trans, congedo parentale retribuito, pasti scolastici universali e prezzo dell’insulina. Il super PAC pro-Trump MAGA Inc. lo ha subito criticato, etichettandolo come “incompetente”. La scelta di Walz comporta dei rischi: pur puntando agli elettori del Midwest, non offre vantaggi particolari per uno stato in bilico. Inoltre, i critici hanno sollevato dubbi sul suo operato governativo, come il ritardo nella mobilitazione della Guardia Nazionale durante le proteste di Minneapolis e il più grande caso di frode pandemica sotto la sua gestione.

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