“Saremo dalla parte delle imprese utilizzando tutte le misure a nostra disposizione”. Così l’impegno del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, annunciato ieri durante la quinta riunione plenaria del Tavolo permanente della moda, istituito dal suo dicastero, a Palazzo Piacentini. Insieme a lui hanno partecipato il Viceministro Valentino Valentini e rappresentanti di diversi dicasteri, tra cui quelli del Lavoro, dell’Economia, della Cultura, degli Affari Esteri, dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Erano presenti anche personalità del settore, associazioni di impresa ed economiche, rappresentanti sindacali e degli enti locali.
I problemi esposti
Tema principale è stato quello di acquisire quanti più dati possibili sul settore, le richieste, ascoltare le problematiche come il calo dei volumi produttivi, la contrazione dei consumi e le incertezze geopolitiche, fino alle misure di sostegno e tutela, così da implementare una politica volta a valorizzare gli interessi della filiera.
Le misure da prendere
Proprio il Ministro Urso ha chiarito come, con l’esecutivo di cui fa parte, “abbiamo riunito tutta la filiera della moda per fornire soluzioni alle principali richieste delle imprese del settore. Ci siamo impegnati, insieme all’Abi, a rimodulare i prestiti bancari, garantire alle imprese l’uso pieno delle risorse per gli ammortizzatori sociali e introdurre una misura di saldo e stralcio per la questione dei crediti d’imposta. Abbiamo annunciato una misura di saldo e stralcio per risolvere la questione dei crediti fiscali per ricerca e sviluppo. Stamattina ho discusso con il Ministro Giorgetti e prevediamo di introdurre nei prossimi mesi, e comunque entro il 30 ottobre, una norma che permetta di risolvere questa situazione, che ha creato difficoltà a molte imprese del settore. Inoltre, stiamo collaborando con il ministero degli Esteri e l’Istituto del Commercio Estero per promuovere il settore della moda sui mercati internazionali e, con i decreti attuativi al ddl Made in Italy, stiamo sostenendo l’economia circolare”.
La questione bancaria
“Su richiesta del Mimit – ha proseguito Urso – l’Associazione Bancaria Italiana (Abi) ha inviato una circolare esplicativa agli istituti bancari con disposizioni per la ricalendarizzazione dei finanziamenti garantiti da Sace, Simest e Medicredito, ottenuti dalle imprese durante la fase Covid e a seguito della crisi per il conflitto ucraino. Per le criticità relative all’applicazione del Credito di Imposta R&S nel periodo 2015/2019 nel settore della moda, si stanno studiando proposte normative. Urso ha evidenziato la volontà del Governo, in particolare del Mimit e del Mef, di risolvere il problema attraverso uno strumento normativo che potrebbe prevedere un ‘saldo e stralcio’, permettendo a chi ha utilizzato questa misura di evitare ricorsi legali”.
In prestiti
“Tra gli obiettivi del tavolo – ha ribadito – c’era quello di assicurare la rimodulazione dei prestiti da parte di Banche, Sace, Simest e Mediocredito per dare respiro alle imprese del settore, una sorta di moratoria per affrontare questa fase di crisi”.
Sulla questione degli aiuti, il Ministro ha ribadito che “stiamo dando attuazione alla legge sul Made in Italy, che all’articolo 10 mira a valorizzare la filiera delle fibre tessili naturali e riciclate, prevedendo misure incentivanti per il comparto e il settore conciario. Il decreto attuativo è attualmente in fase di concertazione”.
Il tema ambientale
Per quanto riguarda la tematica ambientale, ha osservato come “in merito alla transizione green, il Mimit sta monitorando il Regolamento Ecodesign, entrato in vigore di recente, che introduce requisiti minimi di ecoprogettazione per ogni tipologia di prodotto. È stata avviata un’interlocuzione con il Mef per realizzare uno strumento agevolativo tramite voucher, previsto già nella prossima Legge di Bilancio. Dopo la pausa estiva, il Ministero invierà un questionario alle imprese del settore per comprendere le necessità produttive derivanti dall’applicazione di questo regolamento e sviluppare misure attuative”, e sugli ammortizzatori sociali ha aggiunto che “sono state avviate interlocuzioni con il Ministero del Lavoro per supportare le realtà in difficoltà. Alle imprese manifatturiere con più di 15 dipendenti la cassa integrazione e il Fondo gestito dalle associazioni artigianali per quelle con meno di 15 addetti, assicurando una copertura di sei mesi. Le risorse sono disponibili e possono essere utilizzate in questa fase per mitigare l’impatto occupazionale”, concludendo con l’affermare che “siamo convinti che queste misure permetteranno al settore di riprendere a crescere”.
I sindacati
Preoccupati i sindacati, che tramite una nota affermano che “abbiamo il dovere di tenere la guardia alta rispetto alla crisi che vive il complesso settore del ‘Made in Italy’, per rispondere alle esigenze di tutela di una produzione di qualità e, soprattutto, della piena e buona occupazione”. Secondo la loro opinione “le organizzazioni sindacali hanno già contribuito a presentare richieste specifiche, sapendo che occorre prima di tutto attivare politiche attive e di sostegno, agendo con la massima attenzione per le crisi aziendali in atto, per l’innalzamento delle richieste di cassa integrazione e per il rialzo dei costi energetici che si stanno manifestando nei vari distretti del settore” concludono Filctem Cigl, Femca Cisl, Uiltec Uil.