giovedì, 19 Settembre, 2024
Società

Alle Molinette la depressione si cura con la stimolazione magnetica

All’ospedale Molinette di Torino la Fondazione Ricerca Molinette ha finanziato la creazione di un nuovo Centro di neuromodulazione non invasiva, specializzato nella stimolazione magnetica transcranica ripetitiva (rTMS). Il centro è situato presso il Dipartimento di Neuroscienze e salute mentale, guidato dal Dottor Vincenzo Villari e coordinato dal dottor Gianluca Isoardo. La neuromodulazione è un trattamento avanzato che interviene direttamente sul funzionamento del cervello. Funziona inviando piccoli impulsi elettrici o magnetici al cervello per aiutare a regolare le sue attività. Questo processo è particolarmente utile per migliorare i sintomi di alcune condizioni mediche, come la depressione severa o i disturbi comportamentali, che non rispondono bene ai trattamenti standard. In sostanza, la neuromodulazione aiuta a ‘riprogrammare’ alcune parti del cervello per funzionare meglio, offrendo ai pazienti una nuova possibilità di recupero e miglioramento della qualità della vita.
La rTMS è una tecnica di stimolazione cerebrale che ha mostrato un alto profilo di sicurezza e risultati promettenti, con un livello di efficacia tra il 50 e l’80% nei casi di depressione, e fino al 69% di riduzione del consumo di cocaina nei pazienti trattati, secondo la comunità scientifica.

Problematiche diffuse

Il Dottor Giovanni La Valle, Direttore generale della Città della Salute di Torino, ha voluto nella sua dichiarazione ringraziare per il sostegno ricevuto: “Ringraziamo la Fondazione Ricerca Molinette e la famiglia Negri Rolfo per questa importante donazione, che ci permette di aprire un nuovo Centro che affronterà problematiche sempre più diffuse nella nostra società, quelle della depressione farmaco-resistente e delle dipendenze”. Il Professor Alessandro Vercelli, Vice Rettore per la ricerca biomedica, ha sottolineato invece quanto sia importante continuare ad innovare nel mondo della medicina: “La stimolazione transcranica è una tecnica innovativa che ha però già consolidate basi scientifiche per la terapia non farmacologica di una molteplicità di disturbi neuropsichiatrici. La sua acquisizione permetterà di ampliare le possibilità terapeutiche e nel contempo potrà essere utilizzata a fini scientifici e sperimentali, dove sempre di più si sta dimostrando la sua efficacia”.
Il Professor Massimo Segre per la Fondazione Ricerca Molinette, ha invece delineato i motivi del loro impegno: “Fondazione Ricerca Molinette è onorata di poter dare concreto seguito al volere dell’Architetto Domenico Negri e di Ortensia Rolfo, supportando la Città della Salute e della Scienza nell’erogare alla collettività cure sempre più di avanguardia: i fondi che ci vengono donati sono tutti destinati alla ricerca scientifica ed al supporto dell’ospedale, con il quale sono allo studio ulteriori progetti per la realizzazione dei quali speriamo in ulteriori supporti da parte di nuovi, benemeriti”.

Programma di ricerca

Oltre all’assistenza clinica, il centro avvierà anche un programma di ricerca per identificare le caratteristiche cliniche che possono predire la risposta al trattamento rTMS, essenziale per ottimizzare le terapie e migliorare i tassi di risposta nei pazienti che non rispondono ai trattamenti utilizzati finora. Essendo in Italia, come nel resto d’Europa, la depressione, e in genere le patologie che affliggono la salute mentale sono in aumento soprattutto, la sinergia tra enti no profit e sanità per promuovere terapie e soluzioni all’avanguardia è cruciale per aiutare il trattamento di questi disturbi è un importante passo avanti. A maggior ragione essendo per molti questi temi ancora un taboo.

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