sabato, 21 Settembre, 2024
Economia

Istat: “A luglio inflazione in risalita dello 0,5%”

L’allarme delle associazioni di consumatori: “A rischio i risparmi delle famiglie”

Inflazione di nuovo in salita a luglio, con un +0,5% su base mensile e un +1,3% su base annuale. Questo il quadro descritto dai dati Istat pubblicati sul portale online dell’Istituto nella giornata di ieri. A calare, invece, è il carrello della spesa, soprattutto a causa del prezzo dell’energia. Il passaggio al ribasso vede i beni alimentari e quelli per la cura della casa e della persona passare dal +1,2% al +0,8%. “Ci aspetta un’estate rovente” ha avvertito Massimo Dona, Presidente dell’Unione nazionale consumatori, il quale lancia l’allarme: “Dopo una tregua apparente che durava da aprile, con un tasso fermo a +0,8%, l’inflazione è tornata a crescere. Le vacanze estive stanno diventando sempre più costose, con un incremento significativo dei prezzi. I servizi ricettivi e di ristorazione registrano l’aumento più elevato, con un +4,3% su base annua. Questo significa che una coppia con due figli spenderà 106 euro in più all’anno per alberghi e ristoranti, mentre una coppia con un figlio affronterà un aumento di 95 euro. Si tratta di un chiaro segno di speculazione sulla voglia di svago degli italiani dopo un anno di lavoro”.

Il Presidente ha anche sottolineato come “per una coppia con due figli, l’inflazione tendenziale dell’1,3% comporta un aumento del costo della vita di 280 euro su base annua. Questo incremento avviene nonostante un risparmio di 106 euro sulla voce ‘abitazione ed elettricità’. In particolare, la spesa per prodotti alimentari e bevande analcoliche, con un rincaro dell’1,1%, pesa per 88 euro in più. Per una coppia con un figlio, l’aumento complessivo annuo è di 247 euro, inclusi 80 euro in più per cibo e bevande”.

Aumento dei costi

Preoccupazione anche da parte di Carlo Rienzi, Presidente del Codacons. Per Rienzi “i dati Istat evidenziano un significativo aumento dei costi per i consumatori durante l’estate. I prezzi dei pacchetti vacanza nazionali sono aumentati del 29,9% su base annua. Le tariffe dei treni sono salite dell’8,3%, mentre i pullman registrano un incremento del 3,1%. Mangiare al ristorante o al bar costa il 3,4% in più, e anche villaggi vacanza e campeggi hanno visto un rincaro dell’8%. Gli alberghi hanno aumentato i prezzi del 4,2%, e altre strutture ricettive come b&b e case vacanza del 7,2%”. Il numero uno dell’associazione a difesa dei consumatori ha aggiunto anche che “questi dati confermano i ripetuti allarmi del Codacons sull’aumento dei costi estivi, dai trasporti agli alloggi alla ristorazione. Le previsioni per agosto indicano ulteriori aumenti nei prezzi e nelle tariffe, in coincidenza con le partenze degli italiani per le vacanze e l’arrivo dei turisti stranieri in Italia”.

All’allarme lanciato si associa anche Federdistribuzione. In una nota stampa rilasciata attraverso i propri canali sottolinea come “a fronte del trend di stabilizzazione della crescita dei prezzi, confermata anche a luglio, i consumi rimangono ancora deboli. Una situazione che ha effetti negativi sulle filiere produttive nazionali, già sotto pressione per motivi legati allo scenario geopolitico e a causa delle condizioni climatiche, che stanno condizionando alcune produzioni stagionali agroalimentari a causa del protrarsi della siccità in diverse regioni meridionali e insulari”.

“In questo scenario – ha ribadito Federdistribuzione – prosegue l’impegno delle imprese della Distribuzione Moderna a sostegno delle filiere del Made in Italy e del potere d’acquisto delle famiglie. Anche per il 2024, a esempio, Federdistribuzione ha aderito alla convenzione proposta dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (Masaf), a tutela delle famiglie più bisognose, che prevede l’erogazione di uno sconto del 15% sul plafond di spesa della carta ‘Dedicata a te’, utilizzabile per gli acquisti all’interno dei punti vendita delle aziende del retail moderno aderenti all’iniziativa”.

I dati Istat

Per quanto riguarda i dati nello specifico, il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, diminuisce dello 0,9% rispetto al mese precedente, con cali sia sul mercato interno (-0,7%) che estero (-1,4%). Il settore dei servizi registra una diminuzione dello 0,6%. Nel trimestre marzo-maggio 2024, il fatturato dell’industria cala del 2,5%, mentre i servizi aumentano dello 0,3%. Su base annua, il fatturato dell’industria scende del 4,8%, con riduzioni sul mercato interno (-4,4%) ed estero (-5,5%). Solo il settore energetico mostra un incremento tendenziale (+0,7%), mentre beni di consumo, intermedi e strumentali sono in calo. Nei servizi, si osservano incrementi tendenziali dello 0,9% in valore. A giugno 2024, i prezzi alla produzione dell’industria aumentano dello 0,7% rispetto a maggio, ma diminuiscono del 2,5% rispetto all’anno precedente. Sul mercato interno, i prezzi crescono dell’1,0% mensile ma calano del 3,5% annuo, mentre sul mercato estero diminuiscono dello 0,2% mensile e dello 0,8% annuo.

Nel secondo trimestre 2024, i prezzi alla produzione dell’industria calano dell’1,0% rispetto al trimestre precedente. Le maggiori flessioni tendenziali riguardano i settori coke e prodotti petroliferi raffinati, metallurgia, legno, carta, stampa e prodotti chimici. Gli aumenti annui più elevati si registrano per coke e prodotti petroliferi raffinati, altre industrie manifatturiere e prodotti farmaceutici. La flessione dei prezzi della fornitura di energia elettrica e gas si riduce ulteriormente.

Per le costruzioni, i prezzi per edifici residenziali e non residenziali restano stabili mensilmente e calano dello 0,8% annuo, mentre per strade e ferrovie diminuiscono dello 0,2% mensile e dell’1,0% annuo.

Stime preliminari

Secondo le stime preliminari, conclude l’Istat, a luglio 2024 l’indice nazionale dei prezzi al consumo (Nic) aumenta dello 0,5% su base mensile e dell’1,3% su base annua, rispetto al +0,8% di giugno. Questa risalita dell’inflazione è dovuta principalmente all’aumento dei prezzi dei beni energetici regolamentati e alla riduzione della flessione dei beni energetici non regolamentati. Anche i prezzi dei tabacchi e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona contribuiscono all’aumento dell’inflazione, mentre i prezzi di vari servizi e beni alimentari mostrano un rallentamento. L’inflazione di fondo resta stabile a +1,9%, mentre quella al netto dei soli beni energetici cala leggermente a +1,8%. I prezzi dei beni registrano una risalita, mentre quelli dei servizi accelerano lievemente, portando il differenziale inflazionistico tra i due comparti a +3,1 punti percentuali.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) diminuisce dello 0,8% su base mensile, per via dei saldi estivi, ma aumenta dell’1,7% su base annua, in accelerazione dal +0,9% di giugno. L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +1,0% per l’indice generale e a +2,0% per la componente di fondo.

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