Gli infermieri lamentano carenze di organico e svalutazione della professione: dalle 48 ore di sciopero del Brotzu di Cagliari, allo stato di protesta dei professionisti dell’Asl Toscana Sud Est, passando attraverso le reiterate denunce degli infermieri del Veneto e alla “guerra” dei buoni pasti dell’ospedale di Cosenza. “Il Governo – scrive Nursing Up, sindacato degli infermieri – ci dia risposte immediate sulla nostra richiesta, già sottoposta da tempo all’attenzione della politica, di 453 milioni di euro, da inserire come risorse aggiuntive nel contratto, o da aggiungere alle indennità di specificità infermieristica e delle altre professioni sanitarie.” “La carenza degli organici – spiega Antonio De Palma, presidente del sindacato – più che mai ridotti all’osso, per noi del Nursing Up non ha mai smesso di occupare il primo posto di una sempre più triste attualità, rispetto alla quale il nostro sindacato porta avanti, da tempo, fondate denunce, frutto di dettagliate indagini, accanto alle quali non mancano reiterati ed accorati appelli rivolti ad una politica fin troppo cieca e mediocre.” In Italia, dicono gli infermieri, mancano 175-220mila professionisti dell’assistenza.
I casi eclatanti
“Sardegna, Toscana, Veneto, Calabria: quattro territori letteralmente in fibrillazione, non certo gli unici sia chiaro, dove il comune denominatore non è solo la mancanza di infermieri, acuita da quelle ferie estive che hanno costretto certe direzioni sanitarie a tagliare posti letto, ad accorpare reparti e a rimodulare le attività. E’ proprio qui che si concentra, in questi giorni, la veemente protesta dei nostri referenti locali.” A Cagliari sono appena stati fatti due giorni di sciopero nell’Azienda sanitaria Arnas G. Brotzu contro la carenza di infermieri e demansionamenti. Nell’Asl Toscana Sud Est c’è lo stato di agitazione per “il pericoloso depotenziamento dei servizi, naturalmente a svantaggio della collettività e della qualità delle cure.” In Veneto mancano all’appello 4mila infermieri che secondo Nursing Up diventeranno 6mila entro il 2030. Mentre in Calabria, il sindacato denuncia un vero e proprio braccio di ferro tra infermieri del Nursing Up e la direzione sanitaria. Oggetto del contendere i buoni pasto (servizio notturno) a tutto il personale sanitario della struttura sanitaria cosentina. Sono stati presentati 70 ricorsi collettivi.
Terreni contrattuali “minati”
“Quattro terreni minati, ma non certo gli unici, dove le situazioni sono allo stremo e dove i nostri infermieri invocano la svolta, chiedendo un cambio di rotta immediato, nella speranza che, per l’ennesima volta, le urla di dolore dei professionisti sanitari non finiscano inghiottite dal più assoluto e cupo silenzio – conclude De Palma -. Il Governo ci dia risposte immediate sulla nostra richiesta di 453 milioni di euro, da inserire come risorse aggiuntive nel contratto, o da aggiungere alle indennità di specificità infermieristica e delle altre professioni sanitarie. Si preannuncia un nuovo autunno caldo di proteste!”