“Nonostante le condizioni e i tempi non siano ancora maturi, sosteniamo tutti gli sforzi che favoriscono la pace e siamo disposti a continuare a svolgere un ruolo costruttivo per il cessate il fuoco e per la ripresa dei colloqui. La Cina è preoccupata per la situazione umanitaria in Ucraina e continuerà a fornire assistenza umanitaria”. Lo ha detto il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, durante i colloqui avuti con il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, a Guangzhou. Kuleba resterà in Cina altri due giorni e, da parte sua, ha dichiarato che l’Ucraina “è pronta a negoziare con la Russia.” Purché siano negoziati concreti e pratici. Serve “un terreno comune” ha spiegato Kuleba. Mentre ilministro degli Esteri cinese Wang ha dichiarato che la Cina attribuisce grande importanza alle relazioni con l’Ucraina e “sosterrà la comunità internazionale nel raccogliere più consenso e nel trovare insieme modi pratici per risolvere la crisi politicamente”.
Visita a Kiev di Parolin
Si è conclusa a Kiev la visita del Segretario si stato del Vaticano, cardinale Parolin che ha sottolineato come “da parte della Santa Sede la diplomazia si muove.” Del resto, ha detto il cardinale “non abbiamo ulteriori armi.” Purtroppo ha anche aggiunto che “c’è chi aspetta certe scadenze politiche. Ma intanto la gente muore.” “Mi pare che siamo ancora lontani da una soluzione negoziata – ha spiegato Parolin -. C’è la piattaforma di pace del Presidente Zelensky che, come Santa Sede, abbiamo appoggiato fin dall’inizio, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto umanitario. Nel senso che ci pare un tentativo di pace, pur consapevoli della sua debolezza che sta nel fatto di non aver coinvolto la Russia. Si tratta di un piano che può aiutare. Però non basta. Spero si possano trovare altre formule che consentano qualche spiraglio”. Sul fatto che lo stesso Zelensky abbia annunciato che potrebbe invitare Mosca alla prossima conferenza internazionale il cardinale ha commentato: “È positivo da parte ucraina. Tuttavia non so se la Russia si lascerà coinvolgere attraverso questa formula. Mi sembra che alcune reazioni siano state piuttosto negative. Ma ai tavoli la Russia non può non esserci. Comunque, al di là della piattaforma in se stessa, il fatto che il Presidente Zelensky riconosca come sia necessaria la partecipazione della Russia lo considero un passo in avanti”.
Attentato a Mosca
Quanto all’attentato a Mosca, l’ufficiale militare russo Andrei Torgashov ha smentito di essere lui la persona coinvolta nello scoppio di un’autobomba nel quale sono rimaste ferite due persone, un uomo e una donna. Inizialmente infatti fonti di stampa avevano riportato che fosse sua l’automobile colpita. “È un falso completo. Questa esplosione non ha nulla a che fare con me” ha detto spiegando che la macchina non era la sua e che lui e la moglie non vivono nel luogo dove si è verificata l’esplosione.
Corea del Nord e Giappone
l leader nordcoreano Kim Jong-un ha inviato fino al 15 luglio container alla Russia in grado di contenere circa 5,2 milioni di proiettili d’artiglieria e decine di missili balistici a corto raggio. E’ la stima del ministro della Difesa sudcoreano, Shin Won-sik, fatta in un’intervista al quotidiano nipponico Yomiuri. Nel mezzo dei persistenti timori sul rafforzamento delle relazioni militari tra Pyongyang e Mosca, Shin ha ribadito che la possibile fornitura di armi sudcoreane all’Ucraina dipenderà “dal livello e dai dettagli della cooperazione militare” tra Mosca e Pyongyang, come le transazioni di armi e di tecnologia militare. Mentre il governo giapponese ha protestato contro le sanzioni imposte da Mosca ad alcuni uomini d’affari giapponesi di aziende come Toyota e Rakuten, a cui è stato vietato l’ingresso in territorio russo per aver sostenuto l’Ucraina.