Trump ha parlato con Zelensky e, in caso di vittoria del candidato repubblicano, c’è l’impegno a porre fine alla guerra. “Entrambe le parti saranno in grado di riunirsi e negoziare un accordo che ponga fine alla violenza e apra la strada alla prosperità”, ha affermato Trump. Zelensky ha raccontato sui social che durante la conversazione si è congratulato con Trump per aver ottenuto la nomination presidenziale, ha condannato l’attentato contro di lui e ha concordato di organizzare un incontro di persona per discutere “quali passi possono rendere la pace equa e veramente duratura”. Trump ha invitato a non credere alla fake news secondo cui la sua vittoria potrebbe essere vantaggiosa per la Russia. Zelensky ha esortato Trump a non credere a “chi cerca di giustificare in qualche modo le azioni del dittatore russo Putin.”
La pace giusta
Ad adoperarsi per la pace anche la diplomazia vaticana. Oggi si terranno le celebrazioni conclusive del pellegrinaggio nazionale dei cattolici latini dell’Ucraina al Santuario della Beata Vergine Maria di Berdychiv alle quali partecipa il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede. “La prima ragione sarà proprio quella di condividere con i fedeli questa celebrazione e questa preghiera che, naturalmente, sarà una preghiera soprattutto per la pace” ha detto Parolin che incontrerà anche Zelensky. “Questa visita è un’espressione in più della attenzione che il Santo Padre continua a portare nei confronti dell’Ucraina. E poi le sue grandi speranze di pace: il Papa fin dall’inizio ha cercato di trovare delle strade per poter arrivare a una fine della guerra, quella che ultimamente si è chiamata la pace giusta. Ne abbiamo parlato anche a Bürgenstock, in Svizzera, quando c’è stata la Conferenza sulla pace. Quindi, vicinanza, preghiera e speranza, che si possano trovare dei cammini per arrivare ad una conclusione, la più rapida possibile, di questo conflitto”. A nome sempre di papa Francesco e della Santa Sede, Parolin esprime ancora una volta la grande preoccupazione per la situazione in Ucraina e ribadisce l’impegno “per trovare una soluzione pacifica per arrivare a questa pace giusta”. Parolin ha poi spiegato che gli impegni sono innanzi tutto quello di evitare l’escalation nucleare; poi il tema della libertà della circolazione delle merci; e, infine, soprattutto il tema umanitario.
Assassinata ex deputata ucraina
Un’ex deputata nazionalista del Parlamento ucraino, nota per le sue accese campagne in difesa della lingua ucraina, è morta venerdì sera in ospedale dopo essere stata vittima di un attentato a Leopoli: lo ha reso noto su Telegram il sindaco della città, Andriy Sadovy. “Iryna Farion è morta in ospedale. I medici hanno fatto tutto il possibile. È molto spaventoso e terribile. Dico sempre che non esiste più un posto sicuro in Ucraina. E’ stato un omicidio audace e sfrontato, l’assassino deve essere trovato!”, ha scritto il sindaco. È in corso una vasta caccia all’uomo per catturare l’assassino, gli inquirenti ipotizzano che si tratti di un attentato programmato, mentre il Presidente Zelensky ha affermato che qualsiasi atto di violenza deve essere condannato. Farion, una linguista, venne eletta in Parlamento nel 2012 con il partito nazionalista Svoboda (Libertà), ma non riuscì a mantenere il seggio alle successive elezioni. L’ex parlamentare divenne poi nota per le sue frequenti campagne volte a promuovere la lingua ucraina e a screditare i funzionari pubblici che parlavano russo. Nel 2018, quando l’Ucraina combatteva contro i separatisti finanziati dalla Russia che si erano impadroniti del territorio nell’est del Paese, Farion lanciò un appello per “prendere a pugni sulla mascella ogni persona che parla russo”.
Mink: tedesco accusato di terrorismo
La Bielorussia e la Germania stanno discutendo sulla sorte di un cittadino tedesco accusato di “terrorismo” e “mercenarismo” e condannato a morte da un tribunale bielorusso. Da parte bielorussa sono state proposte soluzioni concrete, basate sulle possibilità disponibili per cambiare la situazione”, ha dichiarato il portavoce diplomatico di Minsk Anatoli Glaz, che ha aggiunto: “Sono in corso consultazioni sull’argomento” tra i servizi diplomatici dei due Paesi senza fornire dettagli su queste possibili soluzioni, come uno scambio, o sulle accuse contro gli accusati. Finora la Bielorussia aveva mantenuto il riserbo sul caso non menzionandolo pubblicamente.